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1905 / SCUOLA TECNICA "BANDIERA E MORO"

 
 

 

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SCUOLA TECNICA BANDIERA E MORO

L'apertura

Tra la fine dell'800 e i primi anni del '900 Mestre registra un significativo sviluppo economico e demografico.

E' in questo contesto che 40 padri di famiglia chiedono al Comune nel 1904 di istituire una scuola postelementare. A Mestre e dintorni esistevano allora solo scuole elementari e chi desiderava continuare gli studi era costretto ad andare a Venezia, sopportando notevoli disagi a causa delle difficoltà di comunicazione.
Il Comune che già dal 1896, "visto il progresso commerciale e industriale di Mestre", era favorevole ad aprire una scuola commerciale postelementare, non ha però i soldi necessari. Si decide pertanto di istituire una scuola tecnica privata, a indirizzo agricolo e industriale, con sovvenzione comunale. Il 1 ottobre 1905 inizia a funzionare con 14 iscritti, in locali offerti dal comune, la prima classe della scuola tecnica Bandiera e Moro (in ricordo degli eroi veneziani del risorgimento Attilio e Emilio Bandiera e Domenico Moro) (v. foto n. 1).

Finalmente scuola pubblica e pareggiata

La scuola tecnica funziona per tre anni con gli sforzi dei privati. Già nel 1909 il Direttore Possiedi è costretto a cercare una sede più grande, dividendo il primo piano del palazzo Tedesco-Sternfeld con la scuola d'arte, per ospitare i 43 iscritti.
Il 24 settembre 1910 l'istituto diventa comunale. Ha bisogno di tutto - aule, banchi, cattedre, armadi, lavagne, stufe, illuminazione - perché gli alunni continuano ad aumentare: 73 nel 1910/11, 93 nel 1911/12, 135 nel 1912/13, quando arriva ad occupare tutto il primo piano del palazzo posto in via Torre Belfredo, facendo trasferire al secondo la scuola d'arte.
Nel 1912, su interessamento del deputato Antonio Fradeletto, la Bandiera e Moro viene parificata e non è più necessario mandare gli alunni a sostenere gli esami presso la scuola tecnica Caboto di Venezia.
Si tratta di un riconoscimento importante della serietà della scuola e della sua funzione rispetto allo sviluppo demografico, edilizio, industriale di Mestre, che Antonio Fradeletto definiva "meraviglioso" nella lettera in cui spiegava al Ministro della Pubblica Istruzione, onorevole Luigi Credaro, le ragioni della richiesta di pareggiamento. In occasione del pareggiamento il Comune delibera di istituire il gabinetto scientifico.

Alunni e genitori

La scuola nei primi anni aumenta continuamente le iscrizioni perché soddisfa a un doppio bisogno delle famiglie: attraverso l'indirizzo commerciale prepara alla carriera impiegatizia nei servizi, nelle imprese commerciali, nelle nascenti industrie mestrine e fino al 1931, quando viene istituito il I anno del corso ginnasiale inferiore del Franchetti, è l'unica scuola che permette di iscriversi agli studi superiori.

Nell'anno scolastico 1913-14 risultano iscritti 153 allievi, 54 femmine e 99 maschi. I genitori sono in prevalenza impiegati e commercianti, molti sono ferrovieri, ma ci sono anche osti, pizzicagnoli, impiegati postali e marittimi, marescialli e tenenti della polizia e dei carabinieri, possidenti.
La maggior parte degli alunni proviene dal comune di Mestre, ma arrivano anche dai comuni limitrofi: Meolo, San Donà, Noale, Mira, Favaro, Chirignago, Spinea, Mirano, trovando alloggio presso alcune famiglie mestrine che affittano loro la camera.
Le ragazze sono meno numerose, ma concludono gli studi in percentuale maggiore rispetto ai maschi. Molte di loro appartengono alla buona borghesia mestrina e pensano di proseguire gli studi, ad esempio diventare maestre. Tra le allieve ci sono le figlie del costruttore Ettore Pugnaletto, del direttore cinematografico Desiderio Furlan, del direttore didattico Giulio Girardi, del possidente Attilio Fontanin, del farmacista Alessandro Silvestri, dei medici Tullio Pozzan, Antonio Perinello, Gualtiero Keppler, del futuro sindaco Ugo Vallenari.

Promossi e bocciati

Sotto la direzione di Francesco Possiedi, la scuola era molto severa: ripetere l'anno era la regola. Nell'anno scolastico 1913-14 dei 67 alunni e alunne iscritti in prima, solo 17, di cui 8 respinti l'anno precedente, sono promossi a giugno, 27 si ritirano o vengono bocciati, 25 sono promossi ad ottobre, di cui 13 respinti l'anno precedente.
Questa situazione crea malumori e lagnanze che arrivano fino al consiglio comunale e costituiscono una delle cause delle dimissioni del direttore, annunciate il 31 dicembre del 1913.
L'anno successivo un gruppo di alunni del corso A maschile, durante gli scrutini del primo quadrimestre, scrive una serie di lettere anonime ai professori e all'allora direttore, professor Costantini. Una volta scoperti, la punizione è dura: vengono sospesi dalle lezioni e prendono 7 in condotta, che significa dover portare tutte le materie ad ottobre.

La I guerra mondiale

Nel giugno 1915 l'edificio che ospita la scuola viene requisito dall'autorità militare e la Bandiera e Moro è costretta a spostarsi in Galleria Vittorio Emanuele. La guerra comincia a farsi sentire: il 20 novembre Giuseppe Possiedi richiamato alle armi come sottotenente del quinto reggimento Artiglieria da Fortezza.
La scuola si distingue per la raccolta in favore del Prestito nazionale, della Croce Rossa e per le opere assistenziali. Ma le vere difficoltà cominciano in seguito alla rotta di Caporetto (ottobre 1917): 200 alunni abbandonano la scuola che continua a funzionare con classi ridottissime, nonostante il pericolo dei bombardamenti e i gravi problemi finanziari. Alla fine della guerra agli alunni viene affidata la cura di 79 tombe di caduti per la patria, il reparto C del Cimitero militare di Mestre.

La sede definitiva

Nel 1919 la scuola viene trasferita provvisoriamente in un villino in via Felisati, dove è finalmente possibile fare lezioni di ginnastica all'aperto. Ma i locali sono insufficienti (v. foto n. 2).
In quell'anno il Comune prepara un piano dell'istruzione per Mestre, nel quale è compresa la costruzione di una nuova scuola elementare tra via Dante e via Cappuccina che viene inaugurata il 27 ottobre 1922, anniversario della sortita e intitolata al "Martire Trentino Cesare Battisti". La scuola elementare occupa il piano terra, al primo piano trova posto la scuola tecnica "Bandiera e Moro"; ma le aule vere e proprie sono 5, mentre le classi sono 7.
Solo nel 1932, quando la scuola elementare si trasferisce nei locali della ex-fabbrica di dolciumi di Luigi Lizier, la Bandiera e Moro può disporre completamente di quell'edificio che diventa la sua sede definitiva ( vedi foto n.2). Ma è ancora insufficiente, perché gli iscritti continuano ad aumentare.
Nell'anno scol.1936/37 ci sono 704 iscritti, 407 maschi e 297 femmine, distribuiti in 17 classi che variano dai 39 ai 47 iscritti, tranne una classe femminile di 24. La scuola dispone di 13 aule, 8 classi fanno i doppi turni.
Nel 1937 vengono costruite due nuove ali del fabbricato, la casa del custode e si ristruttura la palestra. Le aule passano da 12 a 24 ed è finalmente possibile attrezzare l'aula per il disegno, il Gabinetto di scienze, la biblioteca, la sala professori.

 

 

Foto 1. Facciata dell'edificio che è stato la sede della scuola Bandiera e Moro fino al 1990; ora è sede della SMS C.G. Cesare

 

 

 

 

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Foto 2. Si vede di fronte l'edificio originario della scuola tecnica Bandiera e Moro prima che venissero aggiunte le due ali; l'intero stabile è attualmente sede della S.M.S. C. G. Cesare

 

Da scuola complementare a scuola di avviamento professionale commerciale

Con la riforma Gentile del 23 la scuola tecnica è trasformata in Scuola Complementare, un corso triennale che non consente l'accesso alla scuola superiore. Ma nel 1925 la scuola, venendo incontro alle richieste delle famiglie di permettere ai figli di proseguire gli studi, ottiene l'autorizzazione a svolgere corsi integrativi di latino per l'ammissione agli Istituti superiori e un corso speciale di preparazione agli esami di ammissione agli istituti superiori.
Nell'anno scol. 1928-29 diventa Regia scuola secondaria di avviamento al lavoro a indirizzo commerciale. La scelta dell'indirizzo è motivata dal prevalere a Mestre dell'attività commerciale anche per il trasferimento di uffici e industrie da Venezia. Pure questo tipo di scuola non permette l'accesso alla scuola superiore, ma l'orario, inferiore rispetto all'indirizzo agrario e industriale, lascia agli alunni più volenterosi il tempo di frequentare i corsi integrativi (v. foto n. 3).

 

Foto 3. Regia scuola secondaria di avviamento commerciale Bandiera e Moro, anno scol. 1938-39. Classe femminile a lezione. Si possono notare le fotografie di Mussolini e del re e l'altoparlante per la radio.


L'iscrizione degli alunni continua così ad essere alta fino a quando nel 1938, in previsione della riforma Bottai, il Provveditore abolisce i corsi integrativi.
La scuola è costretta a riorganizzare i programmi secondo le indicazioni della Riforma Bottai e a introdurre i primi esperimenti di lavoro manuale, chiedendo alla Scuola Industriale Berna in affitto dei locali per i laboratori di ferro e falegnameria (vedi foto n.4 e 5).

L'impossibilità di proseguire gli studi rende questo tipo di scuola meno interessante.
Nell'anno scolastico 1939-40 diminuiscono le iscrizioni, anche per la concorrenza dell'Istituto magistrale Maddalena di Canossa e della scuola industriale Berna, che vengono parificate in quell'anno.

La Regia scuola Tecnica Commerciale

Nell'anno scolastico 1941-42 viene istituita la Regia scuola Tecnica Commerciale "Bandiera e Moro" per permettere agli alunni licenziati dalla annessa scuola di avviamento professionale di poter proseguire gli studi per altri due anni. Vengono aperte due tipi di sezioni per addetto alle Segreteria d'azienda e Addetto alla contabilità d'azienda. Si iscrivono alle prime due classi 65 alunni, ma questa nuova prospettiva rilancia la scuola che nel dopoguerra avrà un nuovo sviluppo.

II guerra mondiale

Nel primo anno scolastico in guerra le ore di lezione durano 45 minuti, i trimestri diventano bimestri, la chiusura è anticipata al 15 maggio 1941.
Seguendo le circolari del Ministero P.I., viene avviata una stabile attività di propaganda a sostegno della guerra: sono introdotte due nuove materie, puericultura - a difesa della razza - e cultura militare, mentre gli alunni ogni giorno devono ascoltare il suono delle sirene nel più rigoroso silenzio sulla posizione di attenti " per rendere omaggio ai valorosi che nello stesso momento combattono sui fronti di guerra per la grandezza della Patria,."
Inizia anche un sostegno attivo ai combattenti: nel febbraio 1941 gli insegnanti offrono una giornata di stipendio (L. 500) per l'acquisto di 25 pacchi dono; le alunne confezionano nei laboratori di lavori donneschi vestitini per i figli dei richiamati alle armi e indumenti di lana per i soldati. Negli anni successivi queste attività proseguono e si aggiungono la corrispondenza con i militari, le visite di rappresentanze scolastiche ai feriti, l'assistenza ai figli dei combattenti.
Intanto l'istituto si va femminilizzando perché i maschi preferiscono le scuole ad indirizzo industriale, ma anche tra gli insegnanti ci sono sempre più donne perché gli uomini sono richiamati al fronte.
A partire dall'ottobre del '41 comincia a funzionare con due sezioni, nella stessa sede della scuola professionale, la scuola tecnica commerciale che ne costituisce la prosecuzione e ha lo stesso nome e gli stessi insegnanti.

I bombardamenti

L'edificio, distando 800 metri dalla stazione, è a rischio di bombardamenti: alla fine del '43 vengono costruiti nel cortile interno due ricoveri antiaerei, quello per le alunne verso via Cappuccina, quello per i maschi verso via Dante, che possono ospitare però solo 450 alunni, mentre gli iscritti in quell'anno sono 688; si organizzano due turni per permettere a tutti gli alunni di esservi ospitati.
Il 28 marzo '44 Mestre e Marghera subiscono il bombardamento più disastroso, con più di un centinaio di morti; la zona intorno alla stazione è uno degli obiettivi più colpiti.
Da allora la scuola funziona con gravi difficoltà. Nell'autunno del '44 si decide di chiudere e spostare la maggior parte degli alunni alla scuola di Avviamento professionale Caboto di Venezia, visto che già gran parte di loro era sfollata lì. Per quelli che non possono andare a Venezia vengono preparate tre aule presso la Scuola Elementare De Amicis, che funzionano dalla 8 alle 10.40.
Per tutto il '44-45 le operazioni di scrutinio diventano bollettini di guerra con gli assenti, gli ammalati, i dispersi, quelli definitivamente ritirati.
La scuola perde anche il suo Direttore, Francesco Possiedi, che l'aveva accompagnata fin dalla nascita: il 30 gennaio '44 viene collocato a riposo senza spiegazione da quello che chiamerà "sedicente governo repubblicano" quando tornerà a dirigere la scuola , il 1 gennaio del '46.

Da scuola di avviamento professionale commerciale a scuola media

Nel dopoguerra la scuola registra un nuovo sviluppo legato alla forte richiesta di impiegati di basso livello da parte delle aziende dell'area, in continua espansione, di Mestre e Marghera. La possibilità di proseguire gli studi per altri due anni e presentarsi nel mercato del lavoro con una qualifica richiesta dalle dette, era un altro elemento a favore della scuola. Nell'anno scolastico 1959-60 risultano iscritti circa 2000 alunni con 60 corsi distribuiti anche in succursali.

L'istituto resta scuola di avviamento commerciale fino al 1963 quando diventa scuola media unificata, con sezioni residue di avviamento commerciale.
Condivide la sede fino al 1965 con la Scuola tecnica commerciale che, a partire dall'anno scolastico 1965-66 diventa Istituto professionale Commerciale "Bandiera e Moro" e in seguito "Luzzatti".
Viene trasferita nel 1988 da via Cappuccina all'edificio di via Kolbe, che in precedenza ospitava una succursale della scuola media Marco Polo. Nel 1993 viene fusa con la scuola media Giulio Cesare che nel 1990 si era spostata nell'edificio di via Cappuccina. L'edificio di via Kolbe ospita per alcuni anni una parte dell'Istituto statale d'Arte, poi viene ristrutturato per ospitare la scuola elementare Pellico.

[Fonti
Archivio Scolastico Scuola Tecnica Bandiera e Moro: Registri dei verbali del Consiglio dei Professori e registri degli Alunni anni 1910/11, 1911/12, 1912/13, 1913/14, 1914/15, 1939/40. 1940/41, 1941/42, 1942/43, 1943/44, 1944/45, 1945/46
Archivio comunale di Mestre anno 1914 - Istruzione
1915 Istruzione
AAVV, La scuola media Giulio Cesare. Sessant'anni di storia 1940-2000. Tip. Liberalato, Venezia Mestre 2000]

 

 

Foto 4. Regia scuola secondaria di avviamento commerciale Bandiera e Moro, anno scol. 1939-40. Esercitazioni di falegnameria.

 

Foto 5. Regia scuola secondaria di avviamento commerciale Bandiera e Moro, anno scol.1938-39. Lezione di ricamo.

 

 

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