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Il Liceo Ginnasio "Raimondo Franchetti"
Il liceo ginnasio di Mestre nasce nell'anno scolastico 1931-32
(v. foto n. 1 e 2) come sede staccata del liceo ginnasio "Marco
Foscarini" di Venezia per venire incontro agli studenti
residenti a Mestre e che però vorrebbero frequentare
il liceo.
L'aumento del numero di studenti provenienti da Mestre e lo
sviluppo delle attività produttive in città,
come pure l'ingrandirsi di una classe media cittadina, provocano
un livello crescente di pressioni che sono alla base della
decisione di fondare inizialmente un ginnasio (istituito con
un decreto regio del 12 settembre 1935) e poi di un liceo
classico, che viene inaugurato l'8 dicembre 1940. E infatti
il liceo è fin da subito molto frequentato.
L'edificio, pensato e costruito negli anni trenta,
è espressione dell'ideologia fascista da tutti i punti
di vista. Innanzitutto il nome (che è tuttora quello
assegnato al liceo), Raimondo
Franchetti, deciso quando ancora il ginnasio non aveva
una sede propria, dedicato ad un esploratore vissuto a lungo
a Venezia e caduto nel 1935 mentre esplorava per interessi
coloniali fascisti l'Etiopia.
La decisione di costruire un nuovo edificio per ospitare il
liceo ginnasio viene presa nel settembre 1936: l'edificio
viene costruito in via Principe di Piemonte (attuale Corso
del Popolo) perché è un luogo centrale e di
collegamento di Mestre con Porto Marghera. L'edificio, progettato,
secondo i più moderni elementi architettonici degli
anni trenta che lo rendono un esempio tipico dell'edilizia
scolastica mestrina nel periodo fascista, dall'architetto
Mirko Artico e dall'ingegnere Antonio Rosso (v. foto n. 3,
4 e 5), è a forma di "M" - per il culto in
favore del Duce - e ha due altorilievi ai lati del portone
dell'entrata che rappresentano rispettivamente "Venezia
signora del mare, dell'arte, del commercio e di ogni nobile
attività umana" (v. foto n. 6) e "L'evoluzione
fisica e spirituale della giovinezza" (v. foto n. 7)
ispirato alla recentemente introdotta carta
della scuola.
Inoltre l'aula magna ha un grande affresco rappresentante
una galleria di celebri personaggi, da Dante a Mussolini,
intitolato "I massimi geni della razza" di Edmondo
Bacci e Luciano Gaspari (vedi
serie di foto).
La scuola, con l'inizio della guerra, fu dotata di rifugi
antiaerei poiché venne considerata un possibile e facile
obiettivo militare.
Nel 1969 gli studenti parteciparono ai movimenti studenteschi
vivendo momenti di forte tensione (v. foto n. 8). Comunque
la protesta si indirizzò non tanto a rivendicazioni
radicali come in alcuni Istituti tecnici, quanto a richieste
di riforma scolastica.
La struttura e l'allestimento fascista rimangono tuttora immutati
(v. foto n. 9).
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Foto 1. Il portale di ingresso con i segni
del fascio

Foto 2. Il portale di ingresso con la scritta
attuale

Foto 3. Nuovo Liceo Ginnasio di Mestre. Fronte
posteriore. Ufficio Tecnico del Comune di Venezia. Architetti
Mirko Artico e Antonio Rosso.

Foto 4. Nuovo Liceo Ginnasio di Mestre. La
facciata.

Foto 5. Nuovo Liceo Ginnasio di Mestre. Prospetto
da sud.

Foto 6. L'altorilievo di Venezia

Foto 7. L'altorilievo della Giovinezza

Foto 8. Pagina del Gazzettino dell'8 febbraio
1969

Foto 9. La tipica monumentalità dello
stile fascista
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