|  |  
 ISTITUTO PROFESSIONALE COMMERCIALE GINO LUZZATTI Gli iniziNell'anno scolastico 1965-66 viene inaugurato al posto della 
                    Scuola tecnica Bandiera 
                    e Moro, l'Istituto 
                    professionale statale per il commercio di Mestre.
 Da subito funzionano quattro sezioni: applicato ai servizi 
                    amministrativi e applicato stenodattilografo (corsi biennali), 
                    addetto alla segreteria e addetto alla contabilità 
                    d'azienda (corsi triennali). Al termine dei corsi i licenzianti 
                    possono accedere, dopo gli esami di integrazione, all'istituto 
                    tecnico commerciale. Sorte analoga ha la scuola tecnica "Bertolini" 
                    di Portogruaro, ad esso coordinata. [In archivio 
                    si possono leggere i documenti relativi all'avvio della nuova 
                    scuola] Gli antefatti, ovvero chi non voleva la nascita a Mestre 
                    di un Istituto professionale per il commercio? La richiesta di trasformare la scuola tecnica in Istituto 
                    professionale era stata discussa già nel 1959 e dal 
                    1961 era stata inoltrata ogni anno una domanda ufficiale al 
                    Provveditorato agli studi col parere favorevole del Consorzio 
                    dell'Istruzione tecnica. Lo sviluppo 
                    industriale e commerciale della terraferma richiedeva infatti 
                    una professionalità più precisa e diversi livelli 
                    di qualifica. Inoltre la scuola tecnica, pensata come sbocco 
                    limitato dopo la licenza di avviamento professionale, stava 
                    diventando superata e inutile con l'avvio della scuola media 
                    unica a conclusione della quale gli alunni potevano frequentare 
                    qualunque istituto superiore. Come se non bastasse, la legge 
                    449 del 21 aprile 1965 aveva riconosciuto validi per l'accesso 
                    ai pubblici impieghi i diplomi di qualifica rilasciati dagli 
                    istituti professionali, ma non aveva menzionato la scuola 
                    tecnica.E infatti dall'anno scolastico 1964-65 le iscrizioni erano 
                    calate bruscamente.
 Ma la domanda di trasformazione in Istituto Professionale 
                    ogni anno veniva bloccata.
 Chi non voleva che sorgesse a Mestre un istituto professionale 
                    per il commercio?Nell'incontro svoltosi il 7 giugno 1965 presso il Provveditorato 
                    di Venezia, la Preside incaricata Emilia Leitenberger e il 
                    Presidente del Consiglio di Amministrazione comm. Giuseppe 
                    Chiazza vengono informati che la domanda della Bandiera e 
                    Moro ancora una volta non era stata accolta e che, su pressioni 
                    esterne, era stato dato il via libera alla trasformazione 
                    in Istituto professionale della Vendramin Corner, scuola pareggiata 
                    comunale fino al 1962.
 Questa notizia per la scuola tecnica Bandiera e Moro giunge 
                    come un fulmine a ciel sereno, perché erano state date 
                    dal Ministero P. I. ampie garanzie sull'accoglimento della 
                    domanda.Il 9 giugno viene convocato d'urgenza il Consiglio di amministrazione 
                    che decide di rifiutare l'ultima decisione del Ministero P.I, 
                    poiché "la richiesta di trasformazione della Bandiera 
                    e Moro ha diritto di precedenza su qualunque altra in provincia 
                    vista l'importanza della zona (
l'unica vera zona di 
                    sviluppo e di influenza economica e commerciale del capoluogo 
                    di questa provincia) e anche perché è l'unica 
                    pratica di trasformazione iniziata e ripetuta da anni". 
                    Nella seduta straordinaria viene invitato anche Emanuele d'Alessi, 
                    da parecchi anni preside titolare della scuola, ma assegnato 
                    per l'anno scolastico1964/65 all'Istituto Tecnico per il Turismo 
                    di Venezia. Nella sua dettagliata relazione 
                    il d'Alessi mette a confronto popolazione scolastica, attrezzature, 
                    locali, personale, territorio delle due scuole, evidenziando 
                    punto per punto il primato della Bandiera e Moro sulla Vendramin 
                    Corner e individuando nella "collusione fra la democrazia 
                    cristiana veneziana e la preside incaricata di detta scuola" 
                    il vero motivo della preferenza accordata alla scuola veneziana.
 La relazione, molto dura, chiama in causa direttamente l'assessore 
                    all'istruzione del comune di Venezia De Biasi, che si era 
                    sempre opposto alla trasformazione della Bandiera e Moro in 
                    Istituto professionale: "... gli elementi in mio possesso 
                    mi permettono di affermare che l'Amministrazione comunale 
                    di Venezia e il partito di maggioranza relativa dal quale 
                    l'Amministrazione deriva hanno un interesse preminente nel 
                    mantenere il monopolio dei corsi d'istruzione commerciale 
                    ed in particolare il corso per "segretari d'azienda", 
                    all'istituto privato "Leonardo da Vinci", " 
                    monopolio che sarebbe finito con la trasformazione della Bandiera 
                    e Moro, situata lì vicino, in Istituto professionale 
                    per il commercio. Una bomba!
 A questo punto viene interessato direttamente l'On. Degan 
                    (si veda il comunicato 
                    stampa) che interviene presso il Ministero della Pubblica 
                    Istruzione e ottiene che dal 1° ottobre 1965 la vecchia 
                    scuola tecnica Bandiera 
                    e Moro diventi Istituto professionale commerciale. Per 
                    un anno coesiste con le seconde classi della scuola tecnica. Inizialmente mantiene lo stesso nome e la stessa sede della 
                    scuola media Bandiera e Moro, ma già nell'anno scol. 
                    1967-68 si trasferisce nella nuova sede in via Silvio 
                    Trentin, prendendo il nome di Istituto professionale per 
                    il Commercio Luigi Luzzatti. In quella sede resta fino 
                    al 1999-2000 per spostarsi poi in via Perlan, alla Gazzera 
                    dove viene costituito uno dei poli per l'istruzione superiore 
                    di Mestre. [Fonti:Archivio Scolastico Istituto professionale L.Luzzatti Registri 
                    dei verbali del Consiglio di Amministrazione anni 1965-1966
 Protocollo Archivio Scolastico Istituto professionale L.Luzzatti, 
                    anni 1965-66-67-68]
   |  | 
 La sede dell'Istituto Professionale Commerciale "L. 
                    Luzzatti" e dell'Istituto Tecnico Commerciale "Antonio 
                    Gramsci" in località Gazzera. Dopo la fusione 
                    le due scuole coabitano nello stesso edificio.         su           su           su           su           su       |