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La riforma Bottai
La riforma Bottai, inserita nella Carta
della Scuola del 1939 conformava l'istruzione alle
esigenze del sistema economico corporativo e alle finalità
ed alle richieste del mondo del lavoro. Il progetto di riforma
riguardava tutti gli ordini di scuole ma fu realizzato solo
per la parte riguardante la scuola media. Era una legge che
si legava perfettamente all'ideologia gentiliana di scuola
selettiva.
Scuola elementare
L'istituzione di ore di lavoro nelle classi quarta e quinta,
doveva far divenire la scuola elementare scuola del lavoro.
Scuola di ordine medio
Le scuole di ordine medio dovevano essere divise in
- scuola artigianale, concepita per i comuni rurali
ed i piccoli centri, divisa in scuole commerciali, industriali,
nautiche, agricole, artistiche. Si inserivano nei locali delle
scuole elementari, diventando scuole popolari con l'obiettivo
di formare i giovani, che avevano attitudine, a diventare
operai;
- scuola professionale, indirizzata agli alunni dei
centri maggiori. Era tenuta da insegnanti laureati ed aveva
uno status superiore rispetto alle scuole artigianali, dava
accesso alle scuole tecniche superiori. Era la legge contemplata
nel riordino degli istituti professionali del 1931/32;
- scuola media unica, la sola ad essere realizzata,
univa i corsi inferiori dell'istituto tecnico, dell'istituto
magistrale e del ginnasio. Nella prima classe, istituita per
la prima volta nell'anno scolastico 1940/41, entrarono 70.000
scolari. L'orario settimanale di 16 ore comprendeva: italiano,
latino, storia, geografia, tre ore di matematica, due di disegno,
una di sport, 1 di lavori manuali, una di religione. Non c'era
lingua straniera ma, in terza, cultura militare per i ragazzi
ed economia domestica per le ragazze. Erano obbligatori lo
studio del latino e si dovevano sostenere gli esami selettivi
in entrata e in uscita;
Scuola superiore:
la legge modificò gli accessi all'università.
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Andare
a scuola, nel tempo...
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