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FEMMINILE / MASCHILE  
   
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Materie e contenuti

Nella scuola elementare

Nel 1902 il Direttore generale didattico delle scuole elementari di Venezia, Lorenzo Bettini, stila i programmi d'insegnamento, basati sulle Istruzioni didattiche che accompagnano i Programmi governativi approvati con R. decreto 29 novembre 1894 e le Istruzioni ministeriali del 10 aprile 1899.
Questi prevedono, fin dalla prima classe, Lavori femminili per le bambine, Lavoro manuale per i bambini (Vedi anche la scheda su "Educazione al lavoro").
Il programma dei Lavori femminili è stato dettato dall'Ispettrice dei lavori femminili Laura Goretti Veruda e prevede:

I classe:
Imparaticcio su tela di canapa. Filza. Impuntura diritta, impuntura rovescia: Orlo piano, Lavoro: asciugamano, legacci.
II classe:
Imparaticcio su un tessuto di cotonina imbianchita. Orlo a traforo e sopragitto sull'imparaticcio.
Lavoro: sottanino, legaccio a due punti, diritto e rovescio. Calza.
III classe:
Imparaticcio, impuntura in traliccio, ribatto. Lettere iniziali sul filodente.
Lavoro: imparaticcio, camicia da fanciulla, occhielli.
IV Classe:
Imparaticcio: rattoppo in tela o percalle a colori. Lavoro: camicia da uomo e da donna. Alle fanciulle di buona volontà le maestre possono insegnare gli smerli per abbellire la biancheria e anche l'uncinetto.
V classe:
Imparaticcio: rattoppo in bianco ad uno o più angoli. Lavoro: camicia da donna o altro capo di biancheria, come corsetti, mutande, federe. Alle fanciulle di buona volontà le maestre possono insegnare gli smerli e l'uncinetto.

Lavoro manuale:
Per le prime tre classi non vi è un programma specifico previsto per il lavoro manuale maschile. I maestri che intendono farlo comunicano il programma al Direttore.
Per la IV e la V classe si consigliano gli schizzi topografici e geografici, gli esercizi di ritaglio geometrico per lo svolgimento del programma di geometria e del sistema metrico, la costruzione di solidi geometrici in cartoncino e facili disegni di oggetti usuali, aventi per base figure geometriche regolari.

Igiene ed Economia domestica

Programma secondo le istruzioni ministeriali approvate con decreto 10 aprile 1899:

Regole per la pulizia personale: pettinarsi, lavarsi. Cura quotidiana dei denti. Pulitura dei pettini e delle spazzole. Norme per preservare la persona e la casa da insetti.
Danni che derivano dal portare il busto troppo stretto.
Modo di spazzolare, piegare e riporre gli abiti.
Cure per conservare gli indumenti soggetti a tarlare.
Cure per conservare i libri e i quaderni.
Come la fanciulla possa coadiuvare la maestra nel tener pulita e ordinata l'aula scolastica e la mamma nelle faccende domestiche.
Regole per la pulizia della casa: spazzare le stanze, spolverare i mobili, pulire i vetri.
Necessità di dar aria alle stanze
Modo di rifare il letto.
Modo di fare il bucato.
Regole per lavare gli oggetti di colore, lana, seta.
Smacchiatura.
Precauzioni per evitare i pericoli del fuoco, dei lumi, della lisciva, ecc.
Nota delle spese giornaliere.
Prezzo delle principali derrate.
Nozioni sul modo di preparare minestre salubri ed economiche ed altre semplici vivande.
Avviamento alle piccole industrie paesane.
Pronto soccorso in caso di morsicatura d'insetti, scottature, tagli, emorragie del naso, svenimenti, ecc.
Facili rimedi come decotti e cataplasmi.
Norme per assistere gli infermi e coadiuvare il medico.
Disinfezione.

Il programma è unico per tutte le scuole. La maestra lo terrà conto nell'eseguirlo dell'età, del grado d'istruzione e dei particolari bisogni delle allieve. Le elementari cognizioni d'igiene della persona e della casa - suggerisce il Direttore - sono utili anche nelle scuole maschili, tra le nozioni varie.
Ricorda Bettini che lo scopo dell'insegnamento, come quello dei lavori donneschi, è pratico, non deve perciò avere carattere teorico e scientifico. La maestra deve dare per prima l'esempio e le alunne un po' alla volta metteranno in pratica ciò che le vedono fare, acquistando buone abitudini che passeranno poi alla famiglia. Lo stesso vale per l'economia domestica: pochi precetti e molti esempi. Dire come si rifà il letto non basta, bisogna che la maestra lo mostri a scuola, giovandosi, se occorre, di un lettino da bambola.

"Nelle scuole di campagna, dove la maestra vive a contatto delle a scuola, nulla vieta che essa conduca con sé, per turno, le allieve e mostri nella casa propria il modo di rifare il letto, di spazzare e dar aria alle stanze, di spolverare, di spazzolare, piegare e riporre gli abiti." Anche a scuola la maestra può mostrare come si smacchiano le stoffe, si puliscono i pettini ecc. Più difficile mostrare il modo di fare il bucato e preparare una buona minestra, ma la maestra potrà consigliare le alunne di aiutare la mamma nelle faccende domestiche.

Infine, conclude Bettini, con l'insegnamento dell'economia domestica e dei lavori manuali

"la scuola elementare femminile perderà quel carattere di istituto di educazione quasi esclusivamente intellettuale che ebbe finora; diventerà più modesta, più seria, più pratica, e l'opera della famiglia avrà in essa degna continuazione ed utile compimento. Così la giovanetta troverà stimolo all'operosità sua e fini acconci alla sua indole, sentirà più vivo l'amore della famiglia e della casa, e il desiderio di rendersi utile co' suoi lavori, di concorrere, quando sia possibile, con qualche modesto guadagno o almeno col risparmio di molte piccole spese, al buon andamento dell'azienda domestica." (vedi anche la schda sui "Modelli").
(Comune di Venezia, Scuole elementari, Relazione, 1903)

Per quanto riguarda la scuola post-elementare e superiore si può consultare la scheda
sulla Scuola Professionale Femminile Vendramin Corner, quella
sull'Ordinamento della Scuola superiore femminile, e infine quella sull'Istruzione professionale.


 

Vedi anche la scheda sulla
Ginnastica femminile

Foto 1. Oggetti inerenti all'educazione femminile e ai lavori donneschi.

 

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