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Istituto Tecnico per le Attività sociali VENDRAMIN CORNER

   

 

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Istituto Tecnico per le Attività sociali Vendramin CORNER

L'istituto scolastico "Vendramin Corner" di Venezia con varie denominazioni e differenze, teso alla formazione di giovani donne, ha una biografia interessante che si intreccia con la storia dell' istruzione femminile. La dicitura "femminile" è rimasta fino al 1998, mentre oggi la denominazione è Istituto Tecnico per le Attività sociali, con due indirizzi di studio: il corso Dirigenti di comunità e quello Biologico.

La storia di quest'istituto, inserito nel territorio veneziano da più di un secolo, è particolarmente interessante.
L'avvento della scuola, la sua frequenza per la donna, ha significato una straordinaria epocale cesura, ha innestato una grande spirale liberatrice: alla bambina, all'adolescente che nasce proprio liberando questo spazio della vita da incombenze adulte, viene concessa la possibilità di rallentare l'entrata nel mondo del lavoro, di condividere con un gruppo di pari uno spazio/ tempo di vita; si attua in tal senso l'accesso della donna, anche se lento e difficile, alla cultura scritta e quindi alla soggettività sociale politica, alla cittadinanza.

La storia del "Vendramin Corner "si inscrive in questo dibattito, in particolare nel tema della scuola professionale e successivamente tecnica ipotizzata per le donne, più tarda rispetto a quella maschile.

La scuola professionale femminile è nodo paradossale di modernità e di conservatorismo, spirito egualitario e conferma della differenza femminile più tipica.
E' incoraggiata come rimedio al pauperismo, alla miseria e come freno ai sommovimenti politici, come soluzione non traumatica al problema del lavoro femminile di fabbrica e negli opifici, o nella stessa scuola elementare col lavoro nuovo e difficile delle maestre, perché ritagliava tipi di lavoro considerati adeguati per il mondo femminile.

La scuola professionale femminile è stata contemporaneamente, per certi versi, centro del cambiamento e della conservazione; sono state definite come scuole pratiche per le industrie casalinghe, scuole per la vita, si ribadisce il doppio scopo dell'educazione, si vogliono coniugare insieme "il libro e la matassa, l'ago e la penna", o ancora si parla di scuole legate al territorio.

Attraverso la ricostruzione biografica di questo istituto si può tracciare la storia di generazioni di bambine, adolescenti, ricostruire dei vissuti diversi: generazioni di preadolescenti e adolescenti sono passate attraverso questa scuola, si può collegarsi alla storia della città e dei luoghi dove la scuola ha avuto sede, ai personaggi che per vari motivi si sono accostati ad essa.
Il Vendramin Corner nasce come scuola professionale comunale che prevedeva due possibilità: l'area industriale per la preparazione di modiste, crestaie non disdegnando la preparazione nel contempo della brava madre di famiglia, e quella commerciale per la preparazione impiegatizia, che non doveva andare disgiunta ai lavori femminili.

E' promessa alla cittadinanza con speciale proclama nel 1876, nel 1885 si elabora un progetto a cura di una nota emancipazionista, Rosa Piazza, e di Guglielmo Stella. Del 1891 è la Relazione e Regolamento per la Scuola che si apre nell'ottobre 1893, sotto la direzione di Clotilde Tiboni che la guiderà per quasi un trentennio, lasciando numerose testimonianze e documenti, tra cui le parole dell'inno La nostra scuola del 1926.
E' una scuola alla cui fondazione hanno contribuito lasciti destinati all'educazione femminile dalla Repubblica Veneziana dei nobili Corner e Vendramin.

La I sede è stata a San Provolo, dal 1971/72 è Palazzo Ariani; c'è stata la parentesi nel periodo delle II guerra mondiale, quando la sede di San Provolo fu requisita dalla Guardia Nazionale Repubblicana e la scuola fu trasferita a San Girolamo.
Dopo l'incursione aerea su Venezia del marzo 1945 una parte dell'istituto resta a San Girolamo e un'altra va a San Maurizio, finché nel 1947 rientra nella sede originaria.

Questo istituto ha avuto un certo successo nella realtà veneziana; lo attestano i dati delle iscrizioni: nel 1893 erano 144, il massimo sarà raggiunto nel 1940 con 606 iscritte.
Nel 1931 è pubblicato il decreto di pareggiamento della Scuola professionale femminile Vendramin Corner; nel 1933 la scuola professionale si trasforma in Istituto; nel 1939 abbiamo il completo pareggiamento di tutte le sezioni dell'istituto, compreso il Magistero, e nel 1942 la nuova denominazione è Scuola pareggiata di magistero professionale per la donna.

Quando nel 1956 nascono gli Istituti tecnici femminili, il Vendramin Corner opterà per l'inserimento dell'indirizzo "Dirigenti di comunità".

Il legame di questa scuola con il territorio è sempre stato strettissimo, specialmente per il rapporto con l'artigianato, e in particolare con la cultura veneziana del merletto, testimoniato da numerosi lavori rimasti.

La vocazione sociale di questa scuola è emersa già dalle origini: il Vendramin Corner è suola aperta con corsi domenicali nei quartieri popolari, la gestione di un centro vacanze estivo in montagna, l'apertura di un nido scuola, tra il 1929 ed il 1935 tra le patronesse di questo istituto dobbiamo ricordare anche Maria Pezzè Pascolato, direttrice dell'ONMI veneziana.

 

Foto 1. Palazzo Ariani, attuale sede del Vendramin Corner

Foto 2. Una fotografia di gruppo, parte di una raccolta molto ricca

Foto 3. La ginnastica delle alunne in una vecchia foto

Foto 4. "Saggio ginnastico della Professionale Femminile"

Foto 5. Un prezioso lavoro di ricamo eseguito dalle allieve del Vendramin Corner

 

 

 

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