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PERIODO REPUBBLICANO /
RINNOVAMENTO DI CONTENUTI E METODI
 
   
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Rinnovamento dei contenuti e dei metodi didattici

Negli anni '50 e '60 in Italia, pur nella contrapposizione ideologica e sociale fra una maggioranza di insegnanti aderenti a una visione confessionale quale si trova nella premessa ai programmi del 1955 della scuola elementare, e una minoranza laica, prende piede, grazie al permanere di uno spirito post-resistenziale e costituzionale, la cosiddetta "scuola attiva".
La caratterizza una mescolanza proficua di riferimenti ed esperienze laiche e cattoliche, una "sensatezza" di fondo che consentiva, salvo eccezioni, la convivenza di modelli diversi.

Fino alla metà degli anni '70 gli insegnanti pensavano il loro ruolo e il loro compito come una "missione", connettendo da un lato l'attività ad un impulso etico-religioso che consentiva loro autorevolezza con gli alunni e con le famiglie; dall'altro consentendosi di innovare stimolati dalle letture di riviste - "Scuola italiana moderna" soprattutto - che suggerivano loro qualche cambiamento che spezzasse la routine. I pochi che avevano idee più aperte e laiche procedevano comunque coerentemente al quadro generale, poiché non era possibile né consigliabile differenziarsi troppo da un impianto organizzativo e didattico coerente e coeso. Si poteva sostituire una morale laica e una visione scientifica là dove i programmi parlavano della religione come "fondamento e coronamento" e di " contemplazione del creato", con opportune cautele però, senza scoprire troppo il proprio punto di vista e soprattutto evitando di ricadere in una forma di "indottrinamento" di segno laico.

Gli anni '70 rappresentano lo spartiacque rispetto a questa situazione di sottile e diffuso controllo sociale. Qualcosa si muoveva anche sotto la superficie della laguna. Le esperienze di tempo pieno e i vecchi doposcuola cominciavano a trasformarsi in attività integrative.
Nella primavera del 1974 si tenne un convegno a Eraclea organizzato dalle tre scuole a tempo pieno della Provincia di Venezia - Noventa di Piave, Torre di Fine, Camponogara - e un nucleo di giovani maestri vi partecipò assieme quanti avevano in precedenza contribuito a praticare una pedagogia attiva. Nel settembre 1975 venne organizzato a Jesolo uno stage del MCE sulla ricerca d'ambiente.

La ricerca d'ambiente raccomandata dai programmi del '45 e, anche se con minor forza, da quelli del '55 della scuola elementare, doveva costituire il legame tra la realtà ambientale e quanto la scuola insegnava di disciplinare e generale.
Dalle prime esperienze di ricerca d'ambiente basate sull'indagine della realtà conosciuta dai bambini (vedi ad esempio i quaderni di Martellago), alcuni maestri elaborarono una "epistemologia spontanea" attenta alla cultura dei bambini e al loro rapporto con il mondo in cui la scuola divenne un laboratorio di una ricerca per analizzare, descrivere, interpretare per contribuire a cambiare il mondo.

 


 

RINNOVAMENTO DI CONTENUTI E METODI:

La ricerca d'ambiente
Il metodo naturale
Alternative al libro di testo

Foto 1. Bambini impegnati in attività didattiche integrative.

Foto 2. Attività agricole a scuola.

Foto 3. Laboratorio di ceramica.

 

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