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1955 / I PROGRAMMI ERMINI

 
 

 

 
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"Un fanciullo tutto intuizione, fantasia, sentimento"


Nel 1955 entrano in vigore i programmi Ermini per la scuola elementare.

Essi fanno riferimento a una filosofia dell'educazione di carattere spiritualistico che ha tra gli esponenti principali il filosofo Jacques Maritain; questa impostazione teorica influenza sia l'impianto generale, di matrice cattolica, sia il concetto di bambino presente nei programmi.

La matrice cattolica è esplicitata chiaramente poiché la religione cattolica costituisce, nel dettato della legge, "il coronamento e il fondamento" per la formazione scolastica.

Il bambino a cui si fa riferimento è un fanciullo " tutto intuizione, fantasia, sentimento", che non può giungere a un apprendimento sistematico delle discipline, ma soltanto episodico.
Gli insegnanti sono invitati pertanto a sviluppare i centri di interesse, il rapporto con l'ambiente, a curare l'aspetto formativo ed educativo dell'apprendimento.

La grande novità dei programmi Ermini riguarda l'attenzione nuova per le tappe dell'età evolutiva. I cinque anni delle elementari vengono divisi in due cicli che corrispondono a una distinzione di fasi di sviluppo e si afferma il principio della gradualità dell'apprendimento.

Si nota in questo l'influsso del filosofo John Dewey, ma anche della psicologia dell'età evolutiva e in particolare degli studi dello psicologo svizzero Jean Piaget che cominciavano ad essere conosciuti in quegli anni in Italia.

 

 

 

 

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