Il metodo naturale

Alla base del metodo naturale sta il convincimento che l'opera educativa non possa prescindere dalla "vera" natura dell'educando.
E' in essa che si manifestano gli aspetti universali della natura umana.
Convergono in tale proposta molteplici fattori ( biologici, psicologici, sociali, ecc.) che hanno come base comune una realtà unitariamente considerata.

Ad aprire storicamente la strada di quello che, più tardi, verrà indicato come metodo naturale è Comenio che nella sua Didattica Magna afferma:

"Le scuole insegnano a fare un discorso prima di conoscere le cose… ma poiché le cose sono sostanza e le parole accidente (cosa il corpo, parola l'abbigliamento)…debbono essere presentate contemporaneamente all'intelletto umano, ma prima le cose, poiché sono oggetto dell'intelletto, quanto del discorso."

Dopo Comenio anche Locke, ma soprattutto Rousseau si occuperanno del metodo naturale. In particolare Rousseau imposterà il problema dal punto di vista didattico. Secondo tale ottica Rousseau insegnerà a leggere al suo Emilio soltanto dopo una serie di esperienze che lo avranno messo a diretto contatto con la realtà.

E' tuttavia grazie ai successivi contributi dell'attivismo che avviene la piena valorizzazione dell'educando. Chi affronta sul piano didattico il problema della unitarietà e organicità della realtà e del suo rapporto con la visione "globale" del bambino è Ovide Decroly col metodo dei "centri d'interesse": nutrirsi, difendersi, lavorare, riposare. Così egli scrive:

"La condizione essenziale perché l'attività globalizzatrice intervenga…è che si deve basare l'insegnamento delle nozioni sull'interesse del fanciullo e aggiungere l'insegnamento delle tecniche a quello delle nozioni".

L'applicazione di questo metodo porterà, nel caso della lettura, a procedere cominciando "dalla frase e dalla parola, invece che con la lettera e la sillaba" e ancora"…poiché il linguaggio si è formato senza grammatica, è possibile imparare una lingua senza di essa".
In Italia il più convinto sostenitore del metodo naturale sarà Gabrielli per il quale i segni alfabetici relativi al nome di un oggetto devono essere presentati insieme all'oggetto stesso.