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"Autogoverno"
Durante la Seconda Guerra mondiale nei territori liberati
dagli anglo-americani viene nominata una Commissione alleata
di controllo con il compito di defascistizzare la scuola.
La personalità di maggior rilievo è Carleton
W. Washburne, pedagogista americano seguace di Dewey
che negli Stati Uniti, a Winnetka, aveva organizzato una scuola
con un sistema di insegnamento individualizzato.
Washburne viene inviato in Sicilia come addetto all'istruzione
elementare e media e, dopo la liberazione di Roma, diventa
direttore della Sottocommissione all'educazione, stringendo
rapporti con gli ambienti culturali e scolastici italiani
- De Ruggero e Codignola - e svolge un ruolo importante nella
riorganizzazione della scuola italiana.
Si devono a lui i programmi
del 1945 finalizzati alla eliminazione delle idee e delle
pratiche antidemocratiche e razziste propagandate dai testi
fascisti. I Programmi tendono anche a favorire una diversa
impostazione ideologica della "Patria", attenuandone
i toni nazionalistici e aprendo ad altri popoli e ad altre
culture: "nella nuova scuola elementare italiana dovranno
dominare un vivo sentimento di fraternità umana che
superi l'angusto limite dei nazionalismi".
Le raccomandazioni dei Programmi contengono anche delle indicazioni
interessanti relative all'autogoverno:
"Sarà per questo utilissimo
promuovere la spontanea e diretta collaborazione degli scolari
nel governo della classe, affidando a gruppi, scelti preferibilmente
dagli stessi discepoli, incarichi speciali di pulizia, di
ordine e di organizzazione, e lasciando la scolaresca libera
di prendere decisioni in merito anche attraverso le forme
del referendum e della vera e propria iniziativa".
Qualche testo tenta di accogliere queste proposte. In un
libro di lettura per la classe III di Francesco Bettini del
1949 gli alunni propongono al maestro di fare le elezioni:
Signor maestro, non potremmo fare anche
noi le nostre elezioni e nominare una specie di consiglio
di classe? - Certo che si potrebbe fare - gli rispose il maestro
- la tua idea è buona e noi la metteremo in pratica.
Nomineremo, anzi nominerete, perché la nomina la farete
voi, scegliendo fra i vostri compagni coloro che preferite,
due commissioni: quella per le compere o gli acquisti, che
chiameremo economica, e quella per l'ordine, che chiameremo
disciplinare.
- E daremo tutti il nostro voto?
- - Sicuro - rispose il maestro, sorridendo - voterete come
hanno fatto vostro babbo, la vostra mamma, i vostri fratelli
e le vostre sorelle.
Pochi sono i libri di lettura del dopoguerra parlano della
guerra e della Resistenza. Tra questi il più interessante
è "Il buon compagno" di Bastiani e Sciortino:
Roma, 15 aprile 1944. Da più
giorni non vado a scuola. Lo sbarco ad Anzio degli Angloamericani,
il rumore delle cannonate, i continui bombardamenti e mitragliamenti
alla periferia hanno allarmato la mamma che non vuole farmi
uscire di casa.
5 giugno 1944. I tedeschi sono fuggiti. Ecco sfilare per le
vie di Roma gli eserciti angloamericani.
(Il buon compagno per la IV classe di Bastiani
e Sciortino, 1945)
Il volume termina con due racconti di guerra di liberazione,
dell'Unione Donne Italiane e dell'Associazione Donne Italiane,
in cui vi sono protagoniste femminili (vedi le foto n. 1 e
2).
Esauritasi velocemente la spinta al rinnovamento e messi da
parte i Programmi di Washburne, i libri di lettura prendono
addirittura in giro l'autogoverno e le elezioni, come un libro
di Arpalice Cuman Pertile del 1949 in cui una volpe propone
alle galline di eleggere dei deputati a difesa dei pollai,
come fanno gli uomini per il Parlamento.
Esperienze di autogoverno si sperimentano in contesti extrascolastici,
come a Venezia nel Convitto
Biancotto.
Fonte:
M. Baciagalupi, P. Fossati, Da plebe a popolo. L'educazione
popolare nei libri di scuola dall'Unità d'Italia alla
Repubblica, Firenze, La Nuova Italia, 1986
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DEMOCRATIZZAZIONE:
"Autogoverno"
La Cooperazione educativa
La "repubblica
dei ragazzi"
La
scuola popolare
Il
doposcuola

Foto 1. "Un partigiano di 15 anni",
"Il Pioniere. Giornale dei ragazzi d'Italia", n.1,
14 gennaio 1962

Foto 2. "Un partigiano di 15 anni",
"Il Pioniere. Giornale dei ragazzi d'Italia", n.
7 , 25 febbraio 1962
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