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La Scuola Popolare
Alla fine della seconda Guerra Mondiale era ancora in vigore
la riforma Gentile che suddivideva i cinque anni delle elementari
in due periodi: dalla I alla III classe, e dalla IV alla V,
conclusi da un esame che rilasciava un certificato da spendere
per un eventuale lavoro (v. i verbali
n. 1 e n.
2 nell'Archivio).
Malgrado la scuola fosse obbligatoria fino a 14 anni, moltissimi
erano coloro che lasciavano dopo la terza classe. La situazione
degli analfabeti in Italia era quindi ancora molto
pesante. Ai numerosissimi analfabeti preesistenti si univano
coloro che, in età scolare durante gli anni del conflitto,
non avevano potuto frequentare con profitto la scuola.
Per porre rimedio alla situazione viene quindi istituita,
col D.L. 17/12/1947 N. 1599, la Scuola Popolare (vedi
foto n. 1).
Il documento
del Provveditorato, datato 29 gennaio 1948 illustra con
chiarezza gli scopi della Scuola popolare che:
- si rivolge a coloro che abbiano superato l'età di
12 anni
- cerca di alleviare la disoccupazione degli insegnanti (aumentando
i posti di lavoro)
- vuole combattere l'analfabetismo
- vuole eliminare il semi-analfabetismo (di coloro che avevano
precocemente abbandonato la scuola o che l'avevano frequentata
saltuariamente)
- vuole orientare i giovani che rivelino particolari attitudini,
alle attività artigiane e/o al proseguimento degli
studi
La Scuola Popolare propone 3 tipi di corsi, suddivisi
per sesso:
- CORSO ELEMENTARE INFERIORE per coloro che non abbiano superato
gli esami della terza classe elementare. Chi verrà
promosso otterrà il CERTIFICATO DI STUDIO ELEMENTARE
INFERIORE.
- CORSO ELEMENTARE SUPERIORE per coloro che abbiano compiuto
soltanto gli studi elementari inferiori. Chi verrà
promosso otterrà il CERTIFICATO DI STUDIO ELEMENTARE
SUPERIORE.
- CORSO POST-ELEMENTARE per chi, provvisto del solo certificato
degli studi elementari superiori, intenda orientarsi al proseguimento
degli studi e alle attività artigiane. Chi verrà
promosso otterrà uno SPECIALE ATTESTATO che sarà
titolo preferenziale, a parità di ogni altra condizione,
per l'ammissione ad impieghi per i quali sia richiesto il
certificato di studio elementare superiore.
Ciascun corso avrà durata di cinque mesi, con
orario da 10 a 15 ore settimanali, preferibilmente in orario
pomeridiano e serale. L'insegnamento sarà affidato
ad insegnanti elementari per i corsi elementari inferiore
e superiore e, per particolari insegnamenti nel terzo corso,
ad insegnanti medi. Il servizio sarà valutato come
servizio d'incarico o supplenza e retribuito, per ogni ora
settimanale, 1/25 dello stipendio iniziale a seconda della
categoria degli insegnanti. E' prevista la corresponsione
di un premio finale.
In una statistica dal 1947/48 al 1957/58 sull'attivazione
e la frequenza alla Scuola Popolare si nota che fino al 1951/52
, il numero dei corsi attivati parte da 59 con 1695 alunni
e arriva con 50 per 1234 alunni (da L. Sartori, La scuola
veneziana, Venezia 1958).
Negli anni successivi, i corsi e gli alunni diminuiscono gradualmente,
finché la scuola Popolare verrà abolita.
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DEMOCRATIZZAZIONE:
"Autogoverno"
La Cooperazione educativa
La
"repubblica dei ragazzi"
La scuola popolare
Il
doposcuola

Foto 1. Un giornale annuncia la "definitiva organizzazione
della Scuola Popolare (1950)
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