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1945 / I PROGRAMMI WASHBURNE PER LA SCUOLA ELEMENTARE

 
 

 

 
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I programmi Washburne

Nell'immediato dopoguerra gli Alleati crearono una commissione per l'educazione presieduta, per la scuola elementare, dal pedagogista americano Carleton Washburne, seguace di Dewey. Washburne si proponeva di democratizzare la scuola italiana e di introdurre in essa i principi della scuola attiva. L'influenza di questo studioso fu determinante quando, nel 1945, per incarico del ministro della Pubblica Istruzione, pose mano, insieme agli esperti italiani, a nuovi programmi per la scuola materna ed elementare.

I principi cui si ispiravano i nuovi programmi si possono così riassumere:
1. La scuola elementare deve aiutare i bisogni di salute fisica, mentale e affettiva degli alunni.
2. Deve scoprire e sviluppare le caratteristiche, le attitudini e gli interessi degli alunni.
3. In quanto membri di una società tutti devono imparare a scrivere, leggere e far di conto.
4. Tutti gli alunni devono imparare a identificare il proprio benessere con quello della famiglia, della comunità, dello stato, del mondo.

Vennero pertanto annullate le distinzioni tra scuole urbane e rurali, maschili e femminili. Si proposero attività scolastiche comunitarie fondate sull'autogoverno. Venne bandito il nazionalismo razzista. Al suo posto divenne finalità dell'educazione suscitare sentimenti di umana fraternità fra gli individui e i popoli.

Difficile dire se e quanto i programmi Washburne ebbero positivo riscontro nella pratica scolastica del tempo. Molteplici le ragioni di questo parziale fallimento: innanzitutto il disorientamento di un corpo docente appena uscito dalle imposizioni del fascismo. A questo vanno aggiunte le difficoltà di tutto un popolo a vivere e operare per la ricostruzione di un paese che la guerra aveva diviso, dilaniato e distrutto.

 

 

Andare a scuola, nel tempo...

 

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