Alla Linea del  Tempo Le parole chiave Venezia e Mestre, scuola per scuola Se nascevi nel... Foto,  documenti, fonti, ... Che cosa c'è in questo CD Alla copertina Chiudi ed esci All'inizio di questa sezione


ISTITUTO "PAOLO SARPI"

Venezia

 

 

v. Album SARPI

 

 
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Sommario

- Gli indirizzi originari
- Il preside Busoni e il passaggio all'amministrazione italiana
- L'intitolazione a Paolo Sarpi
- La necessità di ammodernamenti e restauri
- Si stacca il Nautico "Venier"
- Il Sarpi si trasferisce a S. Giustina


GLI INDIRIZZI ORIGINARI

Inizialmente la scuola non ha questo nome, ma secondo il decreto reale del 12 marzo 1867 viene stabilito che si debba chiamare "Istituto industriale e professionale e Istituto reale di marina mercantile" in quanto comprensiva di due indirizzi, i quali tradizionalmente convivono nello stesso stabile: l'ex convento benedettino di 'San Giovanni Laterano', secolarizzato il 28 luglio 1806 da un decreto di Eugenio Beauharnais, viceré del regno d'Italia. (v. foto n. 1 e 2).
Con i provvedimenti successivi all'unificazione del Regno d'Italia si ribadisce il fatto che i due istituti "devono risiedere nel medesimo stabilimento affinché si possano scambievolmente giovare" e così si concepisce il nuovo istituto industriale e professionale in 4 sezioni:
1. sezione di costruzione meccanica con quattro corsi
2. sezione commerciale ed amministrativa con tre corsi
3. sezione di ragioneria e contabilità con tre corsi
4. sezione di industrie chimiche e meccaniche in tre corsi
L'istituto reale di marina mercantile resta con i quattro corsi originari.
E' inoltre ribadita l'importanza di queste scuole che sono ritenute "…il maggior stabilimento d'istruzione della Provincia ed è perciò conveniente che abbiano una residenza decorosa".

IL PRESIDE BUSONI E IL PASSAGGIO ALL'AMMINISTRAZIONE ITALIANA

Il preside Demetrio Busoni, ex professore ordinario del Marco Polo, traghetta la scuola in questo difficile guado dalla amministrazione austriaca a quella italiana. Il suo compito non è tra i più facili, infatti, deve chiarire in sede di consiglio comunale, durante la seduta per la scelta della giunta di vigilanza dell'istituto, quale sia la differenza tra istituti professionali ed industriali e scuole tecniche; inoltre deve districarsi tra la ragnatela delle competenze che la burocrazia italiana tesse intorno alle scuole. Nel 1868 ci sono a questo proposito le prime lamentele di carattere economico.

Nel 1870 una importante legge, che arricchisce S. Giovanni Laterano, stabilisce che le scuole possono accettare libri dal municipio, tranne quelli di proprietà privata.

Nel 1872 il preside Busoni governa l'istituto come se fosse casa propria, ed è per questo che chiede di poter ridurre alcuni locali a propria abitazione.

Nel 1874 Busoni deve affrontare una nuova guerra per la creazione di un osservatorio astronomico.

Nella sessione estiva dell'anno scolastico 1880-81 si presenta all'esame l'allora sconosciuto Emilio Salgari (v. foto n. 3) che si dimostra ottimamente preparato in diritto e geografia, ma molto meno in navigazione, astronomia e trigonometria, materie che dovrebbe riparare a settembre, ma che non risulta avere mai fatto.

L'INTITOLAZIONE A PAOLO SARPI

Nel 1882 l'istituto cambia nuovamente denominazione e si trasforma in istituto tecnico ed istituto nautico assumendo il nome di "Paolo Sarpi", su suggerimento di uno tra i maggiori cultori della venezianità: Pompeo Molmenti. Questo provvedimento va inserito in un più ampio processo di recupero della storia veneziana che coinvolge vari istituti cittadini.

Nel decennio successivo si sviluppa un dibattito sulla riforma dell'istituto, che rischia la perdita di parte degli insegnamenti nautici a favore di Chioggia.

Nel dicembre del 1904 in una seduta straordinaria del consiglio comunale si riflette sul fatto che " A Venezia la classe operaia manca di cultura tecnica" sicché si decide che sia attivato al Sarpi un corso serale di:
1. commercio
2. meccanico elettro-tecnico per allievi operai
3. allievi-capi-mastri, muratori
con orario 19-21, durata di 4 anni (2 bienni) e titolo d'ammissione licenza elementare.

LA NECESSITA' DI AMMODERNAMENTI E RESTAURI

Intanto gli anni passano ed i problemi restano, primo fra tutti il problema dei restauri.

Il consiglio comunale dopo molti incontri decide nel 1916, in piena guerra mondiale, di fare i restauri, con tanto di metodo Koerting, nuovo tipo di riscaldamento a vapore già adottato nei più importanti palazzi italiani, con la ditta Isabella che aveva il pregio di "facilitazioni sul modo di pagamento". In quell'anno si stabilisce di istituire un corso di lezioni teorico-pratiche per gli aspiranti di diversi gradi della marina mercantile giacché " Se anche nel passato fu sempre detto che l'avvenire di Venezia era sul mare, ben oggi lo si può ripetere, alla vigilia del giorno auspicato in cui l'Adriatico sta per ridiventare quasi un golfo italiano"; non sapendo allora che si sarebbe trattato di "vittoria mutilata".

Sulla scia di questi futuri trionfi, nel 1917, la marina mercantile chiede un nuovo locale per l'istituto nautico passato alle dipendenze del Ministero della marina. Contemporaneamente il preside s'infuria per i ritardi dei restauri, "… e tanto più lo deploro, poiché so che tutti gli altri istituti scolastici cittadini hanno uffici decorosissimi.". Sembra quasi da questi carteggi che la città non sia in quello stato d'assedio che altre fonti dimostrano, se non fosse per una lettera del 1918 dell'inserviente chimico Giuseppe Scarabellin che implora un sussidio di L.50 per mantenere la famiglia, profuga a Milano, con tanto di moglie ammalata e suocera a carico, e vanta come merito un figlio che da tre anni è "sotto la santa e sacra bandiera nazionale".

SI STACCA IL NAUTICO "VENIER"

Nel 1920 la nuova scuola nautica indipendente, cui l'anno successivo sarà dato il nome di "Sebastiano Venier", si stacca, ma la sua nuova sede, l'ex caserma di S. Giustina, non è ancora pronta, il preside del "Paolo Sarpi", forse per ripicca si rifiuta di dare ospitalità, sicché si accelereranno i lavori. Durante gli anni venti s'intensifica l'attività della scuola serale volta a preparare i giovani ad "un impiego professionale di grado minore", tanto che è espressamente consigliato di non dare a loro lezioni per casa, "in modo che il lavoro degli alunni si esaurisca essenzialmente durante l'orario scolastico". Inoltre si aggiunge alle già presenti sezioni quell'alberghiera, in cui s'insegna tecnica alberghiera e contabilità.

Nel 1923 l'Istituto Venier viene ospitato nella sede che ancora oggi occupa, un ex convento delle Suore Salesiane, succedute alle Agostiniane, che si trova a S. Giuseppe di Castello.

IL SARPI SI TASFERISCE A S. GIUSTINA

Nel 1930 c'è una novità clamorosa per il "Paolo Sarpi": il trasferimento nella sede nuova appositamente costruita nella fondamenta di S. Giustina. (v. foto n. 4, 5, 6)

Negli anni cinquanta la scuola diventa una delle più importanti di Venezia. Regna il preside Tacconi insieme con gli insegnanti: don Germano, Corvaja e Tolosani. Si diplomano ben due futuri sindaci di Venezia: Mario Rigo e Paolo Costa.
Negli anni settanta la scuola partecipa alla contestazione studentesca e poco alla volta subisce quelle trasformazioni comuni agli altri istituti tecnici commerciali indirizzate a una preparazione più moderna e al passo con i tempi.

 

Foto 1. L'ingresso dell'ex Convento di San Giovanni in Laterano

Foto 2. Il chiostro di San Giovanni in Laterano

Foto 3. Emilio Salgari: estratto del registro con votazioni

Foto 4. Regio Istituto Paolo Sarpi: ingresso della nuova sede a Santa Giustina


Foto 5. Regio Istituto Paolo Sarpi: progetto iniziale della nuova sede a Santa Giustina

Foto 6. Regio Istituto Paolo Sarpi: lavori di costruzione della nuova sede a Santa Giustina

 

 

 

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