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Le spese del gas per l'illuminazione ed il riscaldamento
sono a carico del comune, perciò l'ente protesta delle
"
continue esperienze che si eseguiscono nel gabinetto
di chimica" e ritiene che debbano essere addebitate alla
Provincia, per la qual delucidazione è interpellato anche
un istituto di Genova.
Il costernato preside spiega che non è possibile distinguere
le spese e che il governo austriaco assegnava 315 fiorini e
che la Provincia contribuiva solo con 400 lire: "
prima dunque di venire ad una convenzione qualunque sarebbe
necessario e per il comune e per me di stabilire che cosa si
voglia intendere per quella parola, illuminazione".
Si accontenta il capo di Istituto e gli si conferiscono L. 1500,
di cui può disporre a sua volontà, ma deve dimostrare
come li spende, ed in conformità a ciò si stabilirà
la cifra dell'anno venturo.
Il primo gennaio 1868 è definitivamente fatta chiarezza
sulle competenze finanziarie dei vari enti:
- a carico del Comune:
· illuminazione
· riscaldamento
· suppellettili non scientifiche
- a carico della Provincia:
· metà stipendi dei professori
e del preside
· tutto il personale secondario
· materiale scientifico
- a carico dello Stato:
· l'altra metà degli stipendi
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