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Negli anni immediatamente precedenti alla prima guerra mondiale
il clima di tensione sociale e politica si respirava
anche nella scuola.
Episodi di indisciplina e di violenza disturbano la vita scolastica
e raggiungono momenti drammatici quando un alunno, Umberto
Gabrielli (v. foto n. 12) venne involontariamente ucciso
in classe da un colpo di pistola sparato dal compagno di banco.
Esistono molti documenti che testimoniano il fatto (v.
serie di foto)
Il caso, di grande risonanza, rendeva evidente i problemi
di gestione di scolaresche molto eterogenee per età
e per estrazione sociale, e della funzione ampiamente educativa
richiesta a questo ordine di scuola, ormai popolare e frequentatissima.
Nel 1917, a causa della guerra, la scuola si svuota per l'esodo
della popolazione verso città lontane dal fronte
(v. foto n. 13). Cessa nei mesi di Caporetto l'attività
didattica come testimonia la cartolina di un alunno al compagno,
profugo a Foligno, "... le scuole sono state chiuse e
riapriranno soltanto il 15 del corrente mese..." (gennaio
1918).
Nel 1918, il numero degli iscritti era molto contenuto e
limitato nelle presenze femminili; infatti, erano state aperte
due Scuole Tecniche, la Rosalba
Carriera femminile a SS. Giovanni e Paolo, e la Bandiera
e Moro a Mestre.
In quell'anno molti reduci (v. foto n. 14) chiesero, al rientro
dal fronte, di completare gli studi accedendo all'esame di
licenza.
[segue...
LE RIFORME FASCISTE]
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SOMMARIO
I
primi anni
Materie
e Valutazioni
Entrano
le ragazze
Incombe la prima guerra
Le
riforme fasciste
La
scuola media unificata

Foto 12. Umberto Gabrielli

Foto 13. Cartolina postale che testimonia
la chiusura della scuola per eventi bellici.

Foto 14. Domanda di sostenere gli esami da
parte di un reduce.
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