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PERIODO FASCISTA  
   
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Colonialismo

Negli anni '30 la fascistizzazione della scuola può dirsi realizzata: col decreto del 1° luglio 1933 tutte le scuole elementari dei comuni autonomi vengono avocate allo Stato; l'Opera Nazionale Balilla gestisce, assieme al Ministero dell'Educazione nazionale, i Patronati scolastici, le colonie, l'educazione fisica; nel 1931 viene imposta la tessera del partito fascista ai maestri; dall'anno scolastico 1930-31 il libro unico di stato è introdotto in tutte le scuole; la legge n. 215 del 31 dicembre 1934, "Norme sull'istruzione militare" e la Circolare ministeriale n. 52 "Preparazione militare della nazione", introducono l'istruzione militare obbligatoria a scuola; il decreto del 26 luglio 1935 fissa le "Norme per la disciplina della fabbricazione e vendita dei quaderni scolastici" (Vedi foto n. 1 e 2; altri esempi in Archivio nell' Album dei quaderni).

Gli anni '35-'36 sono gli anni del compimento della conquista italiana dell'Africa e della proclamazione dell'impero, sostenuta da una imponente macchina propagandistica.
Copertine dei quaderni, libri di narrativa, manuali, giornalini, cartoline e perfino i giochi, diventano veicoli che divulgano a livello di massa questo discorso, i cui contenuti sono: esaltazione delle armi e della guerra, il richiamo alle origini imperiali di Roma, la superiorità dell'Italia e della sua missione civilizzatrice.
In aula l'avanzata vittoriosa delle truppe italiane conquistatrici è seguita ascoltando alla radio appuntando con degli spilli le bandierine (vedi foto n. 3) sulla carta geografica sempre presente nelle aule (vedi foto n. 4). Gli alunni corrispondono con le classi della scuola italiana in Etiopia scrivendo letterine.

Anche fuori di scuola i fanciulli italiani sono raggiunti dalla propaganda che contribuisce a creare un immaginario coloniale incentrato sul rapporto tra bianchi-civilizzatori e neri-selvaggi: giornali per ragazzi - "Il balilla", "Il Corriere dei piccoli" - si riempiono di avventure coloniali. Le figurine Liebig stampano una serie sull'Africa (vedi foto n. 5 e 6).

Circolano serie di cartoline come quella illustrata da Bertiglia "Africa Orientale civiltà italiana" o quella edita dallo stabilimento fotografico Crimella di Milano nella quale si vedono bambini che scrivono letterine ai padri soldati in Africa, bambine che pregano la Madonna di preservare il loro padre, ecc. (vedi foto n. 7 e 8)

Nelle biblioteche scolastiche o per ragazzi circolano libri di narrativa come quelli di Salvatore Gotta, Piccolo legionario in A.O., Baldini e Castoldi, Milano 1937 e A. Fabietti, Due ragazzi in Abissinia, Rizzoli, Milano 1935.

Perfino i giochi - come il gioco dell'oca - si travestono di contenuti coloniali e la meta diventa la conquista dell'Africa Orientale (vedi foto n. 9).

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Foto 1. La copertina di un quaderno di impronta imperialista. (Altri esempi in Archivio)

Foto 2. "Sotto la sguardo vigile ed un pochino severo / studia il sillabario il bimbo dell'impero". Quaderno di propaganda colonialista.

Foto 3. Cartolina illustrata. I ragazzi appuntano sulla carta geografica le bandierine

Foto 4. La carta delle colonie intaliane in Africa Orientale.

Foto 5. Raccolta di giornalini con storie ambientate in Africa Orientale.

Foto 6. Raccolta di giornalini con storie ambientate in Africa Orientale.

Foto 7. Cartolina illustrata. La bambina prega per il ritorno del padre soldato in Africa Orientale.

Foto 8. Cartolina illustrata. Il ragazzo scrive una lettera al padre, soldato in Africa orientale.

Foto 9. "La conquista dell'Abissinia", gioco; pubblicità dei prodotti della ditta Sutter di Genova, 1936.

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