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Nel 1872 si tiene a Venezia il Congresso pedagogico
nazionale, a Palazzo Pisani a S. Stefano, che attrae
in città insegnanti e pedagogisti da tutta la penisola.
Antonio Berti, assessore comunale all'Istruzione esplicita
nel suo discorso l'importanza che l'amministrazione veneziana
attribuisce all'educazione popolare: "V'ha un supremo
bisogno che ci spinge ad affrettare la diffusione del sapere
nella nazione, la tendenza ad allargare i diritti politici,
ad appellare all'urna il maggior numero possibile di cittadini,
di giungere anche al suffragio universale [
] Ora guai
a noi se questo avvenimento ci cogliesse impreparati, spogli
cioè di quel senno e di quella dottrina che infonde
la coscienza dei propri diritti e dei propri doveri, e sottrae
l'uomo alle male arti dei furbi e dei prepotenti!" (Cit.
in D. Bertoni Jovine, 1967, p. 85.)
Berti fa esplicito riferimento all'estensione dei diritti
politici, obiettivo in funzione del quale l'istruzione popolare
si fa sempre più importante. Ed è infatti uno
degli argomenti maggiormente dibattuti. Non minor importanza
ha al congresso l'educazione femminile, pur se ancora lontana
da una piena acquisizione dei diritti politici. Aristide
Gabelli tiene la relazione di apertura proprio su questo
tema a lui caro.
Altro argomento largamente dibattuto riguarda il metodo di
organizzare le scuole per l'infanzia - i "giardini infantili"
- secondo le idee del pedagogista tedesco Federico Froebel,
il cui più convinto assertore e divulgatore in Italia
è il veneziano Adolfo
Pick.
Non mancano dissertazioni e dimostrazioni curiose. Il Prof.
Pitagora Conti di Camerino presenta, con dimostrazione pratica,
il metodo da lui ideato per apprendere la geografia colla
ginnastica.
Ecco come si realizza: in una palestra si disegna per terra
la figura dell'Italia, nei punti dove sono situate le più
importanti città si pongono dei piccoli castelli con
una bandiera che porta scritto il numero degli abitanti e
il nome della città. Gli allievi a turno tengono una
bandiera e devono correndo trovare il posto dove collocarla.
Possono anche cambiare le città, in modo che il più
lento resti escluso, mentre gli altri si impadroniscano, come
soldati, della posizione gridando il nome della città.
Il gioco può ripetersi per i nomi dei monti, dei fiumi
e di ogni altra configurazione geografica.
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Andare
a scuola, nel tempo...
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