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Refezione
Vidi parecchi giovinetti nell'ora
destinata alla refezione privi persino di un tozzo di pane
qualunque! Si ponevano quei miseri in disparte da se', e taluno
piegava il capo per non vedere. Può essere lecito starsene
inoperosi dinanzi a scena così pietosa? Trattasi di
soccorso fra i più morali, urgenti e previdenti; trattasi
d'impedire che già tra i fanciulli germoglino da un
canto le invidie e i rancori sociali e, dall'altro, che la
consuetudine del male altrui insegni a chiudere l'animo alla
pietà; trattasi infine di propugnare un gran principio,
la solidarietà, cioè, degli interessi fra la
pubblica istruzione delle classi popolari, ora specialmente
ch'essa è resa obbligatoria, e la pubblica beneficenza.
Così si esprime Carlo Combi, assessore all'Istruzione
nel 1877, fondatore dell'Opera Pia, Comitato
di soccorso agli indigenti per la frequentazione delle scuole
elementari, a lui intitolato.
Scopo dell'Opera Pia - art. 3 - è: " somministrare
agli alunni indigenti, nei corsi obbligatori delle scuole
elementari di Venezia, almeno il pane della refezione fra
le prime e le seconde ore d'insegnamento, possibilmente e
in particolare nei mesi d'inverno, qualche vesticciuola a
quelli che ne mancassero così da non poter frequentare
la scuola o da offendervi i riguardi della decenza."
Nell'anno scolastico 1900-01 vengono distribuiti nelle scuole
335.060 pani, 212.194 minestre.
Con la legge
Orlando del 1904 l'obbligo scolastico si estende a tutte
le classi del corso elementare, la refezione diventa un problema
più complesso e richiede un intervento pubblico.
Dall'anno scolastico 1907-08 il servizio di refezione viene
assunto direttamente dal Comune, che stanzia una somma pari
a Lire 65.000, alle quali si aggiungono Lire 3.000 dell'Opera
Pia Combi.
Al servizio mensa il Comune provvede con sei cucine: quattro
municipali allestite presso le scuole di S. Fosca, S. Maurizio,
S. Provolo, S. Eufemia, due dell'Opera pia delle cucine economiche
presso l'Orfanotrofio delle Terese e l'Istituto Buon Pastore
(vedi anche la scheda sugli "Istituti
di educazione").
Il trasporto delle refezioni alle mense viene fatto con barche
da facchini.
La refezione consiste in pane e minestra, o pane e formaggio
e viene distribuita dal primo dicembre a tutto il mese di
marzo; dal primo aprile al termine delle lezioni viene dato
solo pane.
Le mense vengono allestite con lunghi tavoli, senza panche
- i bambini mangiano in piedi- nelle sale adibite anche a
palestra.
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Foto 1. La refezione veniva somministrata in piedi.

Foto 2. La cucina dell'Istituto Biancotto per gli orfani
dei partigiani.

Foto 3. Centro di Giustizia minorile, Venezia. Il Refettorio.

Foto 4. Scuola elementare "Duca d'Aosta" alla Giudecca.
Refettorio femminile. 1912.

Foto 5. Scuola elementare "Duca d'Aosta" alla Giudecca.
Refettorio maschile. 1912.
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