Alla Linea del  Tempo Le parole chiave Venezia e Mestre, scuola per scuola Se nascevi nel... Foto,  documenti, fonti, ... Che cosa c'è in questo CD Alla copertina Chiudi ed esci All'inizio di questa sezione

SCUOLA MEDIA STATALE "ANTONIO VIVALDI"
di Venezia

   

 

[as+rv] 
 


Scuola Media Statale "Antonio Vivaldi"

La Scuola Media Vivaldi (v. foto 1) ebbe inizio con la riforma Bottai del 1940, come corso inferiore dell'Istituto Tecnico Sarpi.
Quando il triennio ebbe autonomia giuridica prese il nome di Scuola Media Governativa S. Giustina e successivamente, come risulta dalle pagelle conservate nell'archivio D. Alighieri, si chiamò Ginnasio Governativo S. Giustina, Scuola Media Statale S. Giustina. Le materie erano quelle del corso inferiore dell'Istituto tecnico: italiano, latino,storia, geografia, disegno, educazione fisica.

Al momento dell'istituzione della scuola media il preside era il prof. Mariutti che, nell'anno scolastico 1946/47, fu sostituito dal preside Cesare Scarpa. La sede rimase presso l'Istituto tecnico Sarpi e vi fu una difficile convivenza dovendo i due ordini di scuola turnare le aule. In qualche anno la scuola media funzionò solo nelle ore pomeridiane con grande disagio degli alunni e delle famiglie. I corsi erano prevalentemente maschili ma nel 1947/48 c'era la sezione A femminile. Gli alunni (v. foto 2) che si iscrivevano erano numerosi tanto che nel 1951/52 c'erano 6 prime, 4 seconde, 4 terze; i corsi A e B erano interamente femminili.
Nella seduta del collegio degli insegnanti del 4/3/1954 la scuola fu intitolata ad Antonio Vivaldi.

Per ovviare al disagio che si era creato il Comune, come risulta dall'articolo del Gazzettino (vedi foto n. 3), comprò nel 1954 il palazzo Morosini a Barbaria delle Tole. L'edificio era dalla Fondazione Cardinal Ferrari che avendolo ricevuto in donazione dal Patriarcato, aveva provveduto nel 1929 ad un notevole restauro.
Il comune per l'acquisto spese 40 milioni e altre 25 ce ne vollero per un nuovo restauro che doveva modificare l'uso dell'edificio dovendo ospitare una scuola. Il progetto prevedeva la costruzione di 17 aule, compresa quella di disegno e del gabinetto di scienze. Vi era inoltre l'appartamento del custode. Gli impianti igienici relativi ai tre piani e costruiti ex novo, furono sistemati in posizione marginale dell'edificio. Al pianterreno furono sistemati i magazzini e le caldaie, e fu restaurata la corte interna (v. foto n. 4).

Quando nel 1960 andò in pensione il preside Cesare Scarpa fu sostitutito da un preside incaricato il prof. Perulli. Dal 1961 assunse la presidenza il prof. Mario Marconi al quale è legata la storia più incisiva e significativa della scuola per oltre 15 anni. Fu un preside molto stimato dagli insegnanti e seppe gestire la scuola con grande capacità in un momento di passaggio alla scuola media unificata. Era molto attento alla didattica e soprattutto allo studio della storia perché a lui, che era stato prigioniero dei tedeschi, interessava che il passato non fosse dimenticato
Fu anche il sostenitore delle settimane bianche che, salvo qualche interruzione, durarono fino alla chiusura della scuola nel 1996. Al suo nome fu dedicata una borsa di studio che ancora oggi viene assegnata presso la scuola media D. Alighieri.

Dal 1977, con la morte del preside Marconi, la scuola non ebbe una presidenza continuativa e cambiò oltre 10 presidi in 20 anni. Nel 1987 alla Vivaldi fu accorpata la Tiepolo e nel 1993 la Calvi. Nel 1996, a sua volta, venne accorpata alla Dante Alighieri e cessò la sua attività. Oggi l'edificio passato alla Provincia, è sede di alcune sezioni dell'Istituto Barbarigo. Nel 2004 cominceranno i lavori di restauro e successivamente farà parte integrante del complesso scolastico Barbarigo di S Giovanni in Laterano con la riattivazione di un ponte di collegamento tra gli edifici Morosini e S. Giovanni in Laterano (v. foto n. 5).

[in Archivio si può vedere un Libretto scolastico della scuola del 1965-66]

 

Foto 1. L'entrata della scuola

Foto 2. Classi del Corso inferiore. Dal 1940 classi della Scuola media.

Foto 3. Articolo del "Gazzattino" sull'acquisto di palazzo Morosini da parte del Comune

Foto 4. Corte interna

Foto 5. Altra veduta dell'edificio

 

<<  Indietro

Esci e chiudi l'ipertesto Alla pagina precedente