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Igiene
L'igiene e la ginnastica sono i mezzi principali
con cui noi cerchiamo di adempiere al nostro dovere per quanto
riguarda il benessere fisico del fanciulli.
Così scrive nella relazione ufficiale del 1903 Lorenzo
Bettini, Direttore didattico generale delle scuole veneziane.
Nelle scuole vengono effettuate visite sanitarie da
un medico che esamina singolarmente gli alunni e allontana
quelli affetti da malattie trasmissibili o che coabitano con
malati.
Una speciale cura viene riservata alla pulizia della persona
e dei vestiti, controllati ogni mattina dai maestri e dalle
maestre; qui "purtroppo la pazienza del medico e dei
maestri è messa a dura prova e deve lottare senza tregua
contro le abitudini poco igieniche di una gran parte delle
famiglie del popolo, i cui figlioli hanno ben poca famigliarità
coll'acqua dolce ed ignorano quasi del tutto il sapone."
Le scuole vengono dotate di moderni servizi con latrine
a scariche automatiche d'acqua, di docce, di fontanelle di
acqua potabile per bere senza uso di recipienti. Nelle aule
vengono poste sputacchiere; cartelli affissi alle pareti ricordano
che è proibito sputare sul pavimento.
Nel suo rapporto
del 1904 il direttore dell'Ufficio d'Igiene dott. Raffaello
Vivante fa presenti i pericoli derivanti soprattutto dalla
polvere che si solleva ad ogni movimento degli alunni, dimostrando
l'urgenza di modificare i metodi della pulizia. Propone quindi
di allontanare i vecchi bidelli - molti dei quali provenienti
dal Ricovero di mendicità - e di formarne una nuova
categoria di giovani inservienti; raccomanda siano femmine,
più diligenti ed accurate, alle quali affidare la pulizia
metodica, eseguita ogni giorno per tutto l'anno, secondo le
istruzioni dell'Ufficio Igiene.
La Giunta - con deliberazione del 30 marzo 1906 - nomina
le nuove sottobidelle o custodi con i seguenti incarichi:
la vigilanza permanente nei corridoi e nelle scale e l'aiuto
ai bidelli nelle pulizie da eseguirsi dopo l'orario scolastico.
La riforma dà buoni risultati: i locali scolastici
acquistano un aspetto di maggior ordine e pulizia.
Una circolare emanata dal sindaco Grimani nel 1905
migliora e ordina il servizio delle docce:
- tutti gli alunni di tutte le classi devono farla, tranne
quelli esenti per certificazione medica;
- i locali, muniti di termometro centigrado, devono avere
una temperatura non inferiore a 18°, l'acqua non inferiore
ai 30°;
- l'orario viene stabilito, anziché alla fine delle
lezioni, dalle 10 alle 11,30
- ogni stabilimento viene provveduto di lenzuola, asciugamani
e mutandine e la lavatura deve essere fatta con bollitura
della lisciva, in modo da garantire la disinfezione, finché
non sarà in funzione una lavanderia meccanica;
- il sapone è usato "senza risparmio";
- i bidelli dovranno prestarsi per il riscaldamento dell'acqua
e dei locali, aiutare i ragazzi a lavarsi ecc.; in assenza
di bidelli è assegnata un'inserviente per ciascuna
scuola;
- la sorveglianza degli alunni durante la doccia "sarà
esercitata anche ai riguardi della moralità e del pudore
dal personale insegnante incaricato dal Direttore generale
didattico;
- l'Economo Municipale rifornisce le scuole di combustibile,
di biancheria e costumi necessari;
- dopo la doccia gli alunni devono avere una ricreazione durante
la quale essere lasciati liberi di muoversi, camminare, giocare;
subito dopo faranno refezione;
- tali disposizioni sono applicate anche ai ricreatori pomeridiani
del giovedì.
1906. Viene istituito il medico scolastico.
1914. Viene fondata la Società
veneziana per la lotta contro la tubercolosi che tiene
lezioni sulla malattia e i modi per combatterla, servendosi
anche di proiezioni.
Riprese le lezioni nel '22, dopo l'interruzione della I Guerra
mondiale, si affrontano temi quali: le malattie infettive,
l'alimentazione, l'igiene del lavoro, l'alcolismo, l'allevamento
del bambino, con immagini
proiettate.
Si istituiscono anche premi per le classi che curano maggiormente
le norme igieniche e per le migliori composizioni sul tema.
Sempre nel 1914 viene istituita la scuola speciale per
tracomatosi: vi vengono trasferiti dalle altre scuole
i bambini che, in seguito alla visita del medico scolastico,
risultano affetti dalla malattia.
Fino 1l1925-26 gli alunni sono raccolti in due sezioni; nel
1926-27 il numero di alunni iscritti sale a 90 e viene istituita
una terza sezione.
Le cure mediche sono affidate al medico municipale e all'oculista
Orlandini, primario dell'Ospedale Civile.
La scuola è provvista di tre aule, una sala d'aspetto,
una sala di medicazione, un locale di pulizia con lavandini
a getto continuo, sapone, spazzolini ed asciugamani per ogni
alunno
Gli alunni seguono programmi non troppo pesanti, basati soprattutto
sulla memoria; si servono più della lavagna che dei
quaderni. Viene loro servita refezione abbondante e somministrati
ricostituenti servono per migliorare la resistenza fisica,
trattandosi perlopiù di alunni provenienti da classi
disagiate che soffrono di scarsa alimentazione.
Difendere la fragile esistenza dei
fanciulli dalle insidie dei mali fisici, allontanando ogni
possibile causa di contagio, di strapazzo e di indebolimento;
dar loro l'abitudine intelligente di curare la pulizia della
persona, della casa e dell'officina; influire, per mezzo dei
bimbi, sull'ambiente domestico, ecco gli scopi che l'insegnamento
e la pratica dell'igiene si propongono di conseguire nella
scuola elementare
Dalla Relazione di Attilio Dusso, Direttore didattico centrale
delle scuole, 1927
[Fonte:
Relazioni di L. Bettini (1903,1907, 1912); e di A. Dusso (1927).]
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Foto 1. Visita medica a scuola.

Foto 2. Cura dell'igiene personale: il lavamani

Foto 3. Ispezione dei pidocchi.

Foto 4. Docciature collettive.

Foto 5. La vaccinazione.

Foto 6. Ispezione della pulizia delle persone e dei vestiti

Foto 7. Manifesto per la lotta contro la tubercolosi (1).

Foto 8. Manifesto per la lotta contro la tubercolosi (2).

Foto 9. "Impariamo a stare composti".
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