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[R. Vivante, sull'igiene a scuola - 1904] / pag. 1/3
L'igiene e il buon governo della scuola

alla scheda sull'Igiene - [a cura di mts]
Raffaello Vivante [medico capo dell'Ufficio municipale d'igiene di Venezia], L'igiene e il buon governo della scuola, , s.d.

Nella scuola deve essere evitata ogni offesa alla salute dell'allievo obbligato a frequentarla, e per soddisfare questa condizione non può bastare che l'edificio scolastico e il suo arredamento rispondano alle esigenze dell'igiene, ma occorre ancora che con una rigida applicazione di adatte misure sieno nella scuola regolarmente soppresse le molteplici cause che possono inquinarla, e che l'insegnamento vi proceda in maniera da non portare pregiudizio agli allievi, sottoposti, in un delicato periodo del loro sviluppo, a una non indifferente fatica. L'assieme di queste cautele costituisce il buon governo della scuola che, oltre a rispondere al fine di conservare all'ambiente scolastico la perfetta salubrità, deve avere un'azione educatrice,, quella cioè di sviluppare negli allievi, con la pratica osservanza delle norme d'igiene, le abitudini di una vita più sana e di ottenere attraverso di essi la formazione di una maggiore coscienza igienica negli ambienti famigliari.

Cause dell'inquinamento della scuola
La fonte più importante e più pericolosa della inquinazione della scuola è costituita dagli allievi stessi che la frequentano: ciascuno di essi, con le secrezioni ed escrezioni del corpo, cogli indumenti, con le scarpe, col sudiciume della persona, immette nei locali scolastici gas, polveri, parassiti, germi infettivi che in varia guisa possono comprometterla salubrità delle scuole meglio costruite. […]
La provenienza poi di molti allievi dalle classi più povere della popolazione, fra le quali le misure di pulizia sono maggiormente trascurate, determina l'importazione nell'ambiente scolastico di parassiti e muffe patogene, che causano manifestazioni morbose della pelle, quali la pediculosi, la scabbia, le tigne, che per la loro diffusione e per i disturbi che arrecano costituiscono uno dei più seri inconvenienti della vita scolastica. Ma l'elemento più grave di inquinazione della scuola è costituito dalla diffusione di quei germi che oggi sappiamo essere causa dei più diversi morbi infettivi. Il bacillo della tubercolosi trova nel sollevamento delle polveri una facile via di diffusione; la stessa tubercolosi e le infezioni più comuni nella scuola, quali la difterite, l'influenza, la pertosse, il morbillo e la scarlattina, si diffondono a mezzo delle goccioline di saliva che, proiettate all'esterno con la tosse, con gli sternuti, con i gridi, restano per qualche tempo sospese nell'aria. A queste vie di diffusione possiamo aggiungere quella occasionata dallo scambio di oggetti di vestiario o di materiali scolastici e soprattutto quella determinata dai contatti diretti.
A sopprimere queste varie fonti d'inquinazione e a impedire l'esplosione di quelle infezioni che più spesso turbano il regolare andamento della scuola, valgono la rigorosa, metodica pulizia dei locali scolastici, la loro abbondante areazione e l'amorosa, costante vigilanza sulla salute e sulla nettezza personale dell'allievo.

[segue]