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1. Le biblioteche popolari
2. La biblioteca dei ragazzi
3. La biblioteca scolastica magistrale
1. Biblioteca popolare
Nel 1867 un gruppo di cittadini - tra i quali gli avv. Antonio
De Petris, Jacopo Rosi, Ermanno Usigli, Francesco Bombardella,
i proff. Giovanni Biasutti e Francesco Mazzi - promuove la
Società per la lettura popolare, il cui scopo
è "formare una biblioteca ad uso del popolo e
per la sua istruzione". La lettura dei libri è
fatta nei locali della Biblioteca, oppure a domicilio grazie
al prestito. La Società organizza inoltre letture
in comune e lezioni popolari.
Una biblioteca popolare affianca le letture in comune e la
scuola
serale con "mutuo insegnamento" a S. Giovanni
in Laterano e s. Pietro di Castello..
2. Biblioteca dei ragazzi
La prima Biblioteca per ragazzi in Italia si inaugura
a Venezia nel 1926 (chiude nel 1938), grazie all'iniziativa
di Maria
Pezzè Pascolato, (v. foto n. 1) presenza costante
e instancabile nel panorama culturale ed educativo veneziano.
Ne è direttrice Emma Gavagnin.
La Biblioteca dei ragazzi, ispirata alle Children's Rooms
conosciute dalla Pezzè Pascolato durante un viaggio
in America, è ospitata nel Palazzo reale a S. Marco,
a fianco della Biblioteca Marciana; l' arredo è di
ispirazione montessoriana: piccole seggiole e tavolini,
giocattoli in legno, pupazzi; i libri sono disposti su scaffali
aperti ad altezza di bambino e divisi per età.
La biblioteca è aperta a tutti, ma ragazzi e ragazze
provenienti da famiglie operaie o povere vi accorrono in maggior
numero. A volte, soprattutto nei mesi invernali, i frequentatori
sono così tanti - le salette ne contengono 50 -
che si è costretti a mandarli via.
Dopo essersi lavati le mani nel lavandino si può accedere
alla sala di lettura e, avuto un libro, sedersi a leggere
in silenzio. Un cartello ammonisce: "Non inumidire di
saliva il dito per voltare le pagine. E' usanza sudicia e
pericolosa, contraria all'igiene e alla buona educazione",
scritta che si trova ripetuta anche nei cartoncini-segnalibro.
L'assistente - studentessa, tirocinante o insegnante volontaria
- suggerisce le letture, insegna ai più grandi a compilare
una scheda di richiesta, a cercare il libro nello schedario,
ad usare i libri di consultazione. Una cassetta della "piccola
posta" raccoglie le richieste.
In occasione della Festa del libro la Biblioteca scende
in Piazza S. Marco con un banco di consultazione e per tutta
la giornata alcune insegnanti parlano di libri ad un pubblico
di marinai, operai, gente del popolo. In altra occasione viene
trasportata nella loggetta del Sansovino, ai piedi del campanile:
padri e madri siedono accanto ai figli intenti a sfogliare
libri o ad ammirare figure. Durante l'estate ha una vita anche
all'aperto, viene portata nel cortile di Palazzo Ducale, sotto
gli occhi degli stranieri, e così tra i lettori vi
sono anche ragazzi di passaggio.
Tra le riviste si trova la collezione della "Bibliotechina
fatta in casa", che insegna a costruire da se' libretti
ritagliando figure dai giornali illustrati e incollandole
su fogli di carta da pacchi: "ritaglia le figurine, le
fotografie, le poesie che più ti piacciono, e attacale
con garbo sui fogli che hai preparato: un pugno di farina
e due gocce d'acqua ti daranno una colla buona e senza spesa".
La biblioteca dei ragazzi non è frequentata solo da
ragazzi (e bambine in pari percentuale) ma anche da adulti:
mamme che accompagnano i figli ed aiutano nella scelta dei
libri. Studenti dell'Istituto magistrale assistono i bambini,
spiegano loro parole, leggono ai più piccoli favole,
conversano con i più grandi su quello che hanno letto,
tengono l'ora della recensione parlata, gestiscono un laboratorio
per riparare i libri; i più bravi nel disegno ritraggono
i bambini mentre leggono e raccolgono i disegni in album.
Non mancano gli studiosi di letteratura infantile.
Il libro più richiesto? Pinocchio di Carlo Collodi.
[Le notizie sono
state tratte da : Lina Passarella, Biblioteche dei ragazzi
e del popolo, La Scuola editrice, Brescia 1945.
Per approfondire: Tiziana Plebani, Il bambino nella storia
della letteratura, in La scoperta dell'infanzia, cura
, educazione e rappresentazione. Venezia 1750-1930, Venezia
1999]
3. Biblioteca scolastica magistrale
La biblioteca scolastica per i docenti, proposta da
Carlo Combi nel 1879, viene approvata dal Consiglio Comunale
nel 1880, è formato il regolamento e stabilita la sede
presso la scuola di palazzo Donà a S, Stin. Il primo
fondo è costituito dai volumi delle disciolte Società
per la lettura popolare e Gaspare Gozzi.
Divenuto Direttore generale, Lorenzo Bettini ritiene
opportuno che ciascuna scuola possieda una raccolta di pochi
ma ben scelti libri di pedagogisti a lui cari quali Tommaseo,
Lambruschini, Ranieri e Gabelli, di autori quali il Lessona,
il Cantù ecc. per i docenti. Per gli alunni a partire
dalla III classe racconti educativi, descrizioni di luoghi,
animali e costumi da collegarsi alle lezioni di geografia;
"storie gloriose di fatti d'armi, vita di bravi artieri,
d'intrepidi marinai, di prodi soldati" e biografie di
benefattori.
La biblioteca per i maestri - o "biblioteca magistrale"
- spostata a S. Provolo, viene incrementata con donazioni
ed acquisti, fino ad avere 5.000 volumi.
Nel 1929 la biblioteca viene arricchita di oltre mille volumi
di contenuto letterario e pedagogico, donati dalla famiglia
di Lorenzo Bettini e a lui dedicata.
Attualmente gli arredi e il fondo residuo della biblioteca
"Bettini", giunti fino a noi, sono in attesa di
definitiva sistemazione.
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Foto 1. Maria Pezzè Pascolato

Foto 2. Armadio Biblioteca

Foto 3. Biblioteca Bettini. Inventario.

Foto 4. Biblioteca Bettini. Libro con timbro
"Biblioteca popolare di San Giovanni in Laterano"
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