[a c. di mts]
Figure
femminili nei manuali scolastici
Madre di eroi
Una cartolina, che ritraeva un bel monumento, attrasse su
tutte l'altre l'attenzione delle scolare. Essa raffigurava
una donna attorniata da cinque giovani in atto di giurare
su una bandiera. Sotto le figure era scritto: "La famiglia
Cairoli".
La maestra fece passare quella cartolina dall'una all'altra
scolara. Poi disse: - La donna che avete osservato è
Adelaide Cairoli: l'attorniano i suoi cinque figlioli: Benedetto,
Enrico, Ernesto, Giovanni, Luigi. Molt'anni addietro correvano
tempi tristi per la Patria: l'Italia era schiava e divisa.
I patrioti la volevano libera. Adelaide Cairoli non aveva
altro bene fuorché i cuoi cinque figli, ch'erano cresciuti
forti e buoni intorno a lei; ma quando il popolo cominciò
a insorgere, quando la guerra agli oppressi fu dichiarata,
Adelaide non esitò un momento e disse a' suoi figli:
"Io sono donna e non posso combattere; voi siete uomini
e lo potete; andate: la Patria ha bisogno di voi!"
Partirono tutti. Enrico ed Ernesto morirono sul campo di battaglia;
Luigi morì a Napoli esausto per le fatiche sostenute
combattendo con Garibaldi in Sicilia e Giovanni spirò
nel 1869 tra le braccia della madre sua, in seguito alle ferite
inguaribili avute in guerra. Sopravvisse il solo Benedetto
che, dopo esser stato soldato valoroso, fu deputato e ministro.
Adelaide Cairoli visse semplice e buona, amando ardentemente
due cose ugualmente grandi: la Patria sua e la casa sua.
Le donne italiane
- Nei tempi delle guerre per l'indipendenza - continuò
la maestra - moltissime donne italiane diedero prova di grandezza
d'animo, di valore e di pietà. A Milano, nelle cinque
giornate del 1848, a Brescia nelle dieci giornate del 1849,
furono viste donne combattere alle barricate, o raccogliere
e curare i feriti. Mentre gli austriaci assediavano Venezia,
nel 1848-49, le Veneziane si privarono degli orecchini, degli
anelli, dei braccialetti, di quanto avevano di più
prezioso, perché il Governo Provvisorio non mancasse
di denaro [vedi in Archivio la testimonianza
di Amelia Rosselli].
Durante le guerre le donne preparavano filacce e bende, bandiere
e coccarde, e accorrevano a confortare i feriti e a curarli
negli ospedali.
Una donna che tutto il mondo ammirò, Anita Garibaldi,
combatteva a fianco del marito suo come un uomo!. Non torneranno
forse più per la patria i giorni delle battaglie. Ma
l'Italia, figliole, avrà sempre bisogno delle sue donne.
Guardate intorno a voi, e vedrete donne che studiano, che
insegnano, che attendono a ogni sorta di lavori; operaie,
contadine, fantesche; donne che allevano figlioli, che confortano
gli infelici, che curano malati, che proteggono, come Margherita
di Savoia e come la Regina Elena, i bambini senza mamma.
Io spero che nessuna di voi debba un giorno preparare bende
o assistere i feriti; ma tutte dovete crescere virtuose, laboriose,
buone; amare la casa vostra, tenerla ordinata e pulita; prestarvi
secondo le vostre forze, a vantaggio di chi soffre. Ed è
divenendo donnine assennate, ornamento ed onore della casa
vostra, che voi onorerete nel miglior modo la vostra Patria.
[Da: Guido Fabiani, Casa mia! Patria
mia!, libro di lettura per la terza classe elementare femminile
delle scuole urbane, Vallardi, Milano 1914.]
|