alla scheda sul Luzzatti
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Ho detto dal 56, perché data da quell'epoca l'assunzione
dell'istruzione da parte del prof. De Biasi e l'inizio della
guerra fredda contro la Bandiera e Moro. In quell'anno il
prof. de Biasi ha trovato pronto un progetto per la costruzione
di un edificio in Marghera destinato ad accogliere una scuola
di avviamento commerciale risultante dallo sdoppiamento della
Bandiera e Moro. Primo grande atto amministrativo del prof.
De Biasi è stato l'insabbiamento del progetto sotto
lo specioso pretesto che la località non era adatta
a sede di una scuola; è stato poi rispolverato per
motivi di propaganda elettorale alla vigilia delle elezioni
politiche del 58 come commento ad una mia lettera aperta al
Gazzettino che si è indotto a pubblicarla mutilata
secondo i desideri dell'assessore, solo quando ho chiesto
a mezzo telefono alla Direzione del giornale se la libertà
di stampa garantita dalla costituzione veniva applicata come
quanto esisteva un Ministero per la stampa e propaganda.
Rammento infine che è stato nel periodo della gestione
commissariale del comune di Venezia che sono stati redatti
i due progetti degli edifici di via Volturno e via Piraghetto
destinati allo sdoppiamento della Bandiera e Moro ed è
stato concesso il contributo statale di 80 e 100 milioni rispettivamente.
Col ritorno al potere del prof. De Biasi anche quei progetti
sono stati pressochè dimenticati tant'è vero
che i due edifici a 7 anni di distanza sono ancora di la da
venire.
Un'ultima questione che il cambiamento del programma ministeriale
fa sorgere è quello del personale di ruolo.
Alla Vendramin Corner è in servizio un solo insegnante
di cultura generale, proveniente dal ruolo comunale della
scuola pareggiata ed inquadrato nei ruoli statali al momento
della statizzazione (1962/63).
Detta insegnante è, dal momento della statizzazione,
incaricata della presidenza della scuola. Con la trasformazione
otterrebbe l'inquadramento come preside di 1° categoria.
Alla Bandiera e Moro sono attualmente in servizio, oltre al
preside titolare con 28 anni di anzianità di servizio
come preside di 2° categoria, due insegnanti di ruolo
ordinario ed un'insegnante di ruolo aggiunto.
Tra gli insegnanti di ruolo ordinario vi è la prof.
Silvia Solinas con 41 anni di insegnamento durante i quali
ha dato alla scuola tutta l'anima; si è prodigata con
immenso sacrificio e con ammirevole spirito d'abnegazione,
retaggio solo degli insegnanti della sua generazione.
Penso che al momento di lasciare quella scuola alla quale
ha dato tanta parte di sé, un modesto riconoscimento
quale l'inquadramento nel ruolo dell'istituto professionale,
sarebbe più che doveroso: in un paese in cui il senso
di giustizia fosse vivo ed operante quel riconoscimento la
prof. Solinas l'avrebbe certamente ottenuto. Il provvedimento
di trasformazione della Scuola Bandiera e Moro che venisse,
se verrà, tra due anni sarebbe tardivo, perché
la prof. Salinas compirà il 70° anno di età
proprio il 30 novembre 1967.
La prof. Galante Carlotta n. Sfriso, tanto attiva e tanto
zelante nonostante le condizioni di salute, tanto attaccata
alla scuola; tanto solerte educatrice ed abile nell'insegnamento
sì da ottenere i lusinghieri successi che attualmente
ottiene ai campionati nazionali di stenografia, facendovi
partecipare, non i primi della classe, bensì oltre
un terzo degli allievi della seconda classe, non meriterebbe
meno della prof. Solinas un riconoscimento, quale la soddisfazione
soltanto morale di prestar la propria opera nell'istituto
professionale, se sarà prevista la cattedra di ruolo
organico.
Ci si prenda la briga di consultare le graduatorie dei vari
campionati nazionali di stenografia: si raffrontino i risultati
e se ne traggano le conclusioni. Nel 1963-64 ad esempio hanno
partecipato 20 allievi della Bandiera e Moro, tutti sono stati
qualificati e due di essi classificati ex-equo al secondo
posto. Nello stesso anno la Vendramin Corner ha presentato
4 alunne ( i cannoni delle due classi terze evidentemente)
e nessuna è stata compresa nella graduatoria di merito.
Non parlo del prof. Sartor Mario, ordinario di materie tecniche
commerciali, insegnante con una seria preparazione e di ottime
qualità didattiche ed educative: è giovane e
potrebbe attendere qualche anno, se non che l'incertezza grava
sulla sorte della scuola e la previsione che gli intrighi
dei politici riescano ad ottenere la soppressione lo indurranno
a concorrere alla cattedra d'istituto tecnico e sarà
elemento perduto se il provvedimento di trasformazione tarderà
a venire.
Si conduca un'indagine nelle grandi aziende di Mestre e di
Venezia si accerti quanti computisti commerciali usciti dalla
Bandiera e Moro sono in servizio; si chieda i giudizi dei
datori di lavoro sulla loro preparazione, sulla loro formazione
educativa, sulla loro efficienza, se ne traggano delle conclusioni
obiettive, imparziali, oneste e si avrà la misura della
ingiusta decisione adottata.
[segue]
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