La festa della Sensa




Tra leggenda, mito e storia
28 maggio 2006
Nei secoli scorsi la festa della Sensa ha giocato un ruolo importantissimo
nella vita sociale e politica di Venezia, risultando una delle celebrazioni
più importanti e sfarzose, in cui si intrecciano leggenda,
mito e storia della città.
Se storicamente la Sensa è il frutto di una sovrapposizione
nel tempo di riti e manifestazioni civili e religiose, oggi le si
preferisce attribuire il significato di festa del Mare e quindi di
festa della città che trae dal suo rapporto col mare, ragione
di vita.

Le origini
La Festa della Sensa affonda le radici nella storia di Venezia, e
più precisamente nell’episodio che vede il doge Ziani
fungere da mediatore tra il Papa Alessandro III e l’imperatore
Federico Barbarossa.
Lo sposalizio del mare
Questa cerimonia celebrava il dominio della Serenissima sul mare.
Il doge, con il seguito, si imbarcava sul Bucintoro, l'imbarcazione
di rappresentanza, e, raggiunta la bocca di porto di San Nicolò,
gettava in mare un anello d’oro.
La fiera
La famosa Fiera della Sensa attirava visitatori da tutta Europa. Si
svolgeva in Piazza San Marco, durava 15 giorni ed era l’occasione
per esporre merci rare, le ultime novità della moda, esibire
opere di artisti e curiosità di tutto il mondo.
La Sensa oggi
Oggi lo sfarzo è inferiore al passato, è stata introdotta
la componente di rievocazione storica, ma la simbologia del matrimonio
mistico con il mare resta pregnante tuttora. Il sindaco, con le
autorità civili e religiose, va in barca fino alla bocca
di porto di S. Nicolò, dove effettua il rituale lancio dell’anello.
La cucina
In primavera, stagione in cui si festeggia la Sensa, gli ortaggi
vivono il momento di massimo splendore, specie quelli prodotti dai
magnifici orti delle isole. Fra le ricette più tipiche, risi e bisi
e le castraure (carciofi novelli)
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