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1894 / Programmi Baccelli
L'educatore con amore e dolcezza incoraggi
ognuno a manifestare sinceramente affetti, desideri e speranze,
a far uso franco e aperto delle libertà di pensiero
e di azione"
(Guido Baccelli, Premesse ai programmi del 7.12.1894)
I programmi varati dal ministro dell'Istruzione Pubblica
Guido Baccelli nel 1894 riprendono il metodo e le finalità
dei programmi Gabelli
del 1888 e introducono nella scuola elementare esperienze
di lavoro educativo che, "assecondando la curiosità
naturale dei fanciulli, destino in essi lo spirito di osservazione,
dirigendolo a fare piuttosto che a dire come una cosa si faccia".
Tutti i bambini, qualsiasi sia la loro provenienza sociale,
devono essere abituati al lavoro a cui per la prima volta
viene riconosciuta una notevole valenza formativa.
In particolare viene consigliato per le scuole rurali la coltivazione
del campicello e per le scuole femminili attività che
le rendano esperte "nei lavori donneschi che occorrono
più frequenti in una famiglia".
Ma la valorizzazione del lavoro educativo pervade
i programmi nel loro insieme:
- nel programma di aritmetica pratica si chiede di sviluppare
il metodo intuitivo, partendo da cose concrete ed esempi familiari
e applicando il calcolo ai casi dell'economia domestica e
delle piccole aziende commerciali e industriale;
- il programma di nozioni varie ha come oggetto la "scienza
della vita" in cui prendendo le mosse da oggetti sensibili
e fenomeni osservati, si conducono gli alunni nella conoscenza
dei fenomeni naturali, fisici, del corpo umano e delle cure
igieniche, delle arti, industrie e strumenti di lavoro, dei
mezzi di comunicazione e trasporto, delle principali invenzioni.
Nelle istruzioni speciali premesse ai programmi vi è
un richiamo alla pedagogia Froebeliana, con un invito alla
continuità didattica nel passaggio dall'asilo alla
scuola elementare.
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Andare
a scuola, nel tempo...
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