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La Scuola tecnica
Nel 1939 la riforma voluta dal ministro Bottai con la Carta
dalla Scuola portò alla trasformazione della Scuola
di avviamento al lavoro Vittorio Emanuele III in Scuola
professionale con annessa Scuola Tecnica.
In pratica ora dopo le scuole elementari c'era la possibilità
di frequentare tre anni di Scuola professionale e poi due
di Scuola Tecnica.
Bottai con l'istituzione delle scuole professionali, considerate
le vere scuole del popolo, voleva introdurre la coscienza
sociale e produttiva propria dell'ordinamento corporativo
fascista e avvicinare la scuola al mondo del lavoro.
L'idea era non solo di avviare a determinate professioni
ma di sviluppare "nell'alunno, con l'educazione del carattere,
anche la consapevolezza del suo ruolo futuro e del suo compito
(produttivo) nella collettività nazionale, senza per
questo risvegliare l'ambizione di proseguire gli studi".
E' evidente che la frequenza di scuole che introducevano ad
una professione manuale avevano anche lo scopo di drenare,
se non bloccare del tutto, la mobilità sociale.
I risultati della riforma Bottai furono che gli ultimi due
anni della scuola elementare si chiamarono Scuola del lavoro,
perché vi si faceva attività lavorativa per
qualche ora. In continuazione con la scuola elementare, nei
centri rurali e nei paesi più piccoli si promosse invece
l'istituzione delle Scuole Artigiane di durata triennale.
Ad un livello di status superiore si pensarono le scuole
professionali triennali postelementari, separate da queste
ultime. Scuole a carattere popolare erano state pensate per
i centri di più marcata vocazione industriale, come
Mestre; erano dotate di più attrezzature, di laboratori
e d'officine tecnologicamente più dotate. Prevedevano
orari e programmi che saranno poi gli stessi della Scuola
di avviamento del secondo dopo guerra.
A Mestre dal 1939 per quanti chiedevano una specializzazione
maggiore c'era la possibilità di frequentare la Scuola
Tecnica biennale dopo i tre anni di scuola professionale.
Nel giugno del 1954 il Collegio degli insegnanti all'unanimità
decise di titolare la scuola, che dopo la seconda guerra mondiale
era diventata Scuola Tecnica Industriale di Venezia Mestre,
con il nome di "Alessandro Volta". Divenne
quindi Scuola Tecnica Industriale Statale "A. Volta",
con annessa Scuola Secondaria d'Avviamento Professionale -
Maschile e Femminile.
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Foto 1. Scuola di avviamento professionale
"Vittorio Emanuele III". Interno. (ASCV. Fondo Giacomelli)

Foto 2. Scuola di avviamento professionale
"Vittorio Emanuele III". Un Ufficio. (ASCV. Fondo
Giacomelli)
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