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I CORPI A SCUOLA

 
   
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Le Scuole all'aperto


1912/1913

Il Comune di Venezia, su suggerimento dell'ufficio d' igiene, decide di dar vita a scuole all'aperto per un certo numero di scolari, bisognosi più che in altre città di aria e di sole, che presentano sintomi quali "pallore, esilità, magrezza, debolezza, alterazione al sistema linfatico, malattie pregresse o in atto."

Due padiglioni vengono posti sulla "Montagnola" nei giardini all'interno dello spazio della Mostra Biennale d'arte contemporanea, che quell'anno non si tiene. La scuola si inaugura il 28 aprile con due sezioni della classe I e II della Scuola elementare maschile G. Gozzi. L'orario è dalle 8 alle 16.00, con periodi di tre quarti d'ora di studio alternati a ricreazione o ginnastica, refezione e cure di pulizia.

Durante l'estate i padiglioni vengono occupati da due classi del ricreatorio maschile (v. foto n. 1, 2 e 3).

Dal punto di vista pedagogico i risultati non sono univoci. Per la maestra Mayer "l'aria il sole e il moto hanno operato veri miracoli; i più intolleranti sono diventati spesso obbedienti e qualche volta gentili; gli scontrosi e i caparbi si sono fatti espansivi". Secondo un'altra maestra invece gli stimoli esterni distraggono eccessivamente.

Alternando studio e altre attività si elimina tuttavia "quella noia irrequieta" che impedisce di prestare attenzione. Una maestra dice di aver ottenuto con minor fatica quei risultati che si ottengono nelle scuole chiuse. Gli alberi, gli insetti, il cinguettio degli uccelli, tutto diventa oggetto di studio, così le lezioni sono meno faticose e più piacevoli, anche per le bambine più deboli. Insomma, i risultati positivi convincono della validità della proposta, soprattutto per quanto riguarda bambini/e che hanno difficoltà di concentrazione e scarso amore per lo studio e che nella scuola chiusa non davano buoni risultati (v. foto n. 4 e 5).

Visto l'esito positivo dell'esperimento, la Giunta decide di ripeterlo l'anno successivo, in altra sede, essendo i giardini occupato dalla Mostra Biennale. I due padiglioni vengono trasferiti al limite estremo dell'isola di S. Elena, su un prato con alberi lambito dalla laguna . Accolgono due sezioni della classe I maschile e femminile. Un'altra classe femminile di 50 alunne viene ospitata sotto una tettoia allestita all'interno dell'area di S. Lorenzo (v. foto n. 6 e 7).

1920

Durante la guerra le scuole all'aperto e i ricreatori estivi sono sospesi. Dopo la guerra viene riattivata la scuola di S. Lorenzo e un nuovo padiglione viene collocato a S. Elena, formato da due aule, un corridoio, uno stanzino di isolamento, una stanza con lavabo e due latrine.

1921

Viene inaugurata la "Scuola giardino" nell'ex palazzo Papadopoli ai Tolentini, una scuola modello con grande giardino dove, al posto delle serre, vengono costruiti i padiglioni per lezioni all'aperto (v. foto n. 8).
Le scuole che non hanno giardini ma hanno terrazze utilizzano queste per lezioni all'aperto e ricreazione.
Il parco Papadopoli ospita anche le "classi ambulanti" per lezioni all'aperto. 240 banchi-zaino vengono acquistati nel 1914 e altri 200 nel '22 (v. foto n. 9 e 10).
Le squadre, con zaino in spalla, cartella a tracolla o sottobraccio, escono in marcia e nelle belle giornate si possono incontrare gruppi di scolari che, all'ombra degli alberi, osservano l'ambiente circostante. I risultati sono positivi soprattutto per quei bambini/e che hanno difficoltà di concentrazione e che nella scuola chiusa non danno buoni risultati (v. foto 11 e 12).

 

 

 

 

 

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Foto 1. Scuola all'aperto di Sant'Elena. Classe maschile

Foto 2. Lezione all'aperto

Foto 3. Un padiglione

Foto 4. Lezione in giardino. 1914

Foto 5. Lezione in giardino. 1914

Foto 6. Alunni e insegnanti sotto gli alberi.

Foto 7. Bambine con il cappello.

Foto 8. Alunne della scuola elementare Poerio nel parco Papadopoli

Foto 9. Scolaro con "banco-zaino"

Foto 10. Scolaro con banco-zaino aperto

Foto 11. Bambine in fila con il banco sulle spalle

Foto 12. Bambini in fila con il banco sulle spalle

 

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