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 Scuola / Città
 Tra gli anni '60 e '70 vi sono interessante esperienze educative 
                    che si realizzano al di fuori della scuola, per iniziativa 
                    dell'Ente comunale o di Associazioni come l'Unione Donne Italiane 
                    e il Centro Italiano Femminile, attive negli anni del dopoguerra 
                    sul piano dell'assistenza ai bambini.
 L'UDI organizza una colonia a S. Giuliano in laguna; ma è 
                    soprattutto nella Colonia Anita Garibaldi, diretta 
                    dalla maestra trevigiana Pina Zandegiacomi, al Lido tre il 
                    1955 e il 1975 che si realizzano esperienze pedagogiche alternative: 
                    artisti, come Luisa Ronchini, vi tengono laboratori di ceramica 
                    e disegno; Sonia Biacchi svolge l'animazione teatrale. Si 
                    realizzano, col lavoro collettivo, giornalini, inchieste e 
                    ricerche. Giovani maestri, come Gualtiero Bertelli, fanno 
                    le loro prime esperienze di pedagogia pratica (vedi foto n. 
                    1 e 2).
 Tra il 1970 e il 76 si tiene la Biennale ragazzi: sia 
                    all'interno della mostra che in città, nei campi veneziani, 
                    si svolgono laboratori creativi, spettacoli teatrali e animazioni 
                    (vedi foto n. 3).
 Gli alunni delle scuole vengono sensibilizzati ai problemi 
                    della città, prendendo la parole diventando anche 
                    protagonisti (vedi foto n. 4 e 5).
 
 Tra il 1969 e il 1977 si svolge l'esperienza dei doposcuola 
                    comunali nelle realtà urbane più degradate 
                    e difficili - Giudecca e Ca' Emiliani.Chiusi i doposcuola, nel 1977 il Comune di Venezia elabora 
                    il progetto "Città-scuola-città" e 
                    inizia a organizzare le uscite delle classi sul territorio. 
                    Vengono così accolte le indicazioni di chi invita a 
                    rinnovare la scuola aprendola all'esterno e le esperienze 
                    pionieristiche degli insegnanti in tal senso. Nascono gli 
                    Itinerari 
                    educativi.
 L'Ente locale, da puro erogatore 
                    di servizi passa ad un ruolo attivo nella programmazione educativa, 
                    ripensando pedagogicamente non soltanto il proprio patrimonio 
                    culturale (musei, biblioteche, ecc.), ma intervenendo nella 
                    comunità scolastica con una proposta di opportunità 
                    educative. (Città di Venezia, Assessorato 
                    Pubblica Istruzione, Città, scuola, città, 
                    1979)
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 Foto 1. Colonia Anita Garibaldi. Laboratorio di ceramica 
                    con Luisa Ronchini. 
 Foto 2. Colonia Anita Garibaldi. Attività collettive. 
 Foto 3. La "Biennale dei Ragazzi" in Campo S. Margherita 
                    a Venezia. 
 Foto 4. Gli alunni della "Gabelli" durante l'"Operazione 
                    Lido Pulito" 
 Foto 5. Cartellone disegnato dai bambini della Colonia Anita 
                    Garibaldi. Marghera anni '60. |