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Movimenti studenteschi
"Riprendiamoci la scuola"
Anche nelle scuole veneziane e mestrine il movimento degli
studenti mette in discussione la scuola come strumento di
selezione sociale, critica l'autoritarismo e avanza proposte
di didattica alternativa.
1967, maggio: occupazione alla Facoltà di Architettura
1968, maggio: l'Accademia di Belle arti occupata.
Giugno: studenti, studentesse e artisti manifestano in Piazza
S. Marco contro la Biennale di Venezia. I manifestanti sono
caricati per 4 ore dalla polizia Celere.
Novembre: cinquemila studenti medi di Mestre percorrono a
piedi il ponte della Libertà al grido di "SCUOLA
LIBERA" e, unitisi agli studenti veneziani, si recano
alla sede del Provveditorato (vedi foto n. 1).
1969, febbraio: occupazione delle scuole superiori.
Una delegazione di studenti e insegnanti del Franchetti si
reca a Roma per discutere col ministro la riforma della scuola.
La contestazione è più radicale negli istituti
tecnici che protestano contro la discriminazione e la selezione.
Al Massari per ben due volte i docenti chiudono la scuola.
Anni '70: nascono nelle scuole Collettivi studenteschi, Comitati
di agitazione, Gruppi di discussione e Comitati unitari di
base. Innumerevoli le manifestazioni, gli scioperi e le occupazioni.
Le strade della città sono percorse da manifestazioni
di solidarietà con gli operai di Porto Marghera, contro
la guerra in Vietnam (vedi foto n. 2 e 3).
1972, si tiene a Venezia l'incontro nazionale dei movimenti
studenteschi.
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LA SCUOLA A GAMBE ALL'ARIA
La
scuola antiautoritaria
I movimenti studenteschi

Foto 1. Studenti delle scuole di Mestre, attraversato a piedi
il ponte della Libertà, incontrano gli studenti veneziani
a Piazzale Roma, 1968.

Foto 2. Manifestazione studentesca. Mestre 1972.

Foto 3. Volantini dei movimenti studenteschi, esposti alla
Mostra.
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