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I CORPI A SCUOLA  
   
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La Colonia alpina S. Marco

La "Lega fra gli insegnanti" di Venezia, nell'assemblea del 20 luglio 1897, approva la proposta di promuovere la fondazione di una colonia alpina a favore di fanciulli poveri delle scuole pubbliche veneziane.
Alla lega si unisce il Patronato "Pro schola". Si costituisce un Comitato promotore del quale fanno parte, oltre ai rappresentati delle due associazioni, anche uno del Club Alpino, il direttore del giornale "Lidi e monti" e il dott. Ponticaccia.
Rispondono all'appello per un contributo il Municipio di Venezia, il Ministero della Pubblica Istruzione, le Assicurazioni generali e molti privati cittadini.
Il Municipio di Feltre - in onore del suo cittadino Vittorino da Feltre - offre un locale nel Ginnasio municipale annesso al Seminario.
Il 7 agosto, nella Scuola professionale femminile a S. Provolo, si procede alla selezione dei bambini. 70 sono i concorrenti, ne vengono selezionati 40. Chi assiste alla visita "ricorda lo spettacolo compassionevole che davano di se' quei poveri bambini, disfatti dall'anemia, coi visi pallidi e smunti, la personcina stecchita e null'altro che pelle e ossa." (Comune di Venezia, Relazione ufficiale, Venezia 1903)

I bambini e le bambine vestono una divisa (vedi foto n. 1), sono divisi in squadre, a ciascuna delle quali viene dato un nome di un benefattore o benefattrice. Cartelli con i nomi adorni di nastri sono affissi alle porte delle camerate.
Ecco il programma della giornata:
Ore 6 sveglia, pulizia, breve preghiera

6 ½ colazione
7 passeggiata
11 pulizia e riposo
12 pranzo
12 ½ ricreazione
13 riposo
14 esercizi di canto, ginnastica, studio
16 merenda
17 passeggio
20 cena
21 preghiera e riposo

Dopo il pasto di mezzogiorno le bambine che non dormono lavorano con le perle di vetro - dono della Società veneziana per l'industria delle Conterie di Murano - realizzando fiori di perline.
Nelle ore di studio bambini e bambine si esercitano in brevi componimenti, descrivendo le cose viste durante la giornata o scrivendo letterine che ogni sabato vengono inviate alla famiglia.

Questa è una lettera scritta invece da una bambina alla maestra dopo essere tornata a casa:

Egregia Signora Maestra,
prima di tutto scusi se le ho scritto in questo brutto foglio, ma lei è tanto buona e gentile di perdonarmi; io le domando perdono di tutte le mie mancanze che ho fatto; le domando pure per le mie compagne. Io spando molte lacrime per la mia partenza e per non vederla dopo che ha fatto tanto per noi, poverina! Questo mese lei ha fatto proprio una vita orribile. Ora ne sono assai pentita di averla fatta combattere, così pure tutte le mie compagne. Spero che lei è tanto buona di perdonarmi. Credo che mi farà il favore che quando sarò a Venezia, lei mi manderà qualche cartolina per darmi sue notizie, così io pure. Pregherò il Signore che i maschi facciano meno combattere delle bambine.
La scusi tanto del disturbo che le do.
La riverisce tanto la sua
Obbl. scolara A. M.

(Colonia alpina S. Marco, Venezia 1904. Vedi anche la scheda su "Scritture bambine")

Negli anni successivi la colonia viene ospitata a Crespano, Bassano, Asolo e a Feltre , il cui Municipio concede anche le aule delle scuole urbane.
Nel 1906, 50 maschi e 42 fanciulle soggiornano a Feltre per due mesi, ad Asolo 23 fanciulle.
Si costruisce, grazie anche a contributi di privati, la Casa della Colonia a Norcen (Feltre), che ospita 100 letti. La colonia viene inaugurata il 23 luglio 1907. Il Comitato vi invia 95 alunni - 54 fanciulle e 41 fanciulli - per 70 giorni di cura. Altri 21 vengono mandati ad Asolo, per 35 giorni, sostituiti per altri 35 da un'altra squadra. Le spese complessive ammontano a Lire 9688,47.
Nel 1908, per poter aumentare il numero degli alunni bisognosi di cure, viene costruita una adiacenza alla Casa di Norcen capace di ospitare 25 alunni e relativo personale. Abolite le brande, vengono acquistati 135 lettini in ferro verniciati di bianco.
Il miglioramento fisico dei fanciulli - misurato con l'aumento del peso - dà soddisfacenti risultati.

Nel 1912 la Colonia alpina S. Marco ottiene il diploma d'onore all'Esposizione internazionale Igiene sociale a Roma.
Oltre alle due sedi di Norcen (propria) ed Asolo (villa Pasini in affitto) si decide di costruire un nuovo edificio a S. Polo di Feltre che viene inaugurato nel 1913: è un fabbricato a tre piani, dipinto di bianco che spicca nel verde dei boschi. Nelle due case di Feltre vengono ospitati in questo anni 214 alunni d'ambo i sessi.
Nel 1914 la Colonia viene eretta a ente morale.

Durante gli anni della Grande Guerra le sedi della colonia vengono adibite ad ospedale militare.
I bambini trovano ospitalità presso le Stazioni scolastiche fiorentine e l'Istituto per rachitici di Modena a Sestola.
Dopo la guerra, nel 1919, sono riaperte le sedi feltrine e il numero dei fanciulli ospitati aumenta progressivamente negli anni '20, intensificando la campagna antitubercolare.
Ma la finalità della colonia è anche educativa: i fanciulli "si civilizzano, si fanno più buoni, più docili, più disciplinati", come scrive Angelo Salvadori (La colonia alpina S. Marco, "Rivista della città di Venezia", a.III, n. 12 1924).

 

 

Foto 1. Gruppo di bambine e bambini in divisa.

Foto 2. La colonia alpina S. Marco a Norcen di Feltre, 1910

Foto 3. Lido di Venezia, Ospizio marino. 1927.

Foto 4. Colonia Pancrazio di Marocco. 1937.

 

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