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[Quaderno di Alessandra Zovi - 1962] / pag. 1/1

[a c. di mts]

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Quaderno di Alessandra Z., classe quinta, Scuola elementare Duca D'Aosta-Giudecca, 1962
(Archivio della maestra Alba Finzi- Venezia)

31 dicembre 1962
Assisto a una partita di calcio
Poco tempo fa ho assistito per la televisione con la mia famiglia e con un signore che lavora con mio padre. Questa partita era: Turchia -Italia. Quando l'Italiani facevano un golf [corretto gol] mia mamma un po' sportiva si metteva a ridere forte per la vittoria. Io pure sportiva dicevo: "muovi quella palla Orlando, ma guarda che rimbambito poteva fare un altro gol!" La partita finì con questi risultati: Italia sei e Turchia zero. Però quella partita non fu molto soddisfacente perché i gol erano stati fatti non per bravura ma per fortuna.

11 gennaio 1963
Quando c'è stato lo sciopero dei maestri io non lo sapevo e sono andata a scuola e quando sono arrivata a scuola le bidelle mi hanno detto che era sciopero e allora sono tornata indietro e ho trovato la Carla, la Renata, la Marina, la Bullo, la Canciani e altre mie compagne di banco.
Ci siamo messe a chiaccherare e dopo un po' di tempo passò di lì un vecchio che si fermò e ci disse: "I maestri hanno fatto sciopero?" E noi abbiamo risposto "Sì" Quel signore: " a sì? I maestri fanno sciopero per farsi crescere la paga e a noi poveri lavoratori non ci crescono la paga e lo sciopero non ce lo pagano!" "Ma loro non sanno chi sono io!" La Marina incuriosita disse: "Chi è lei?" "Ecco chi sono io (e ci ha mostrato la tessera) Io ho viaggiato con Marconi, ho girato tutta l'Europa con lui in guerra".
Le bambine si misero a ridere e io che conosco quell'uomo dissi loro: " E' vero, sapete! Scrive sempre ai figli di Marconi e loro gli rispondono e gli mandano soldi". E poi ognuna è andata per la strada che la portava a casa.

25 gennaio 1963
Secondo me raccontare le favole ai bambini è uno sbaglio. I bambini devono avere le idee chiare, vere, non con la fantasia, certi genitori raccontano fiabe ai loro piccoli per farli dormire e certe volte invece di addormentare i piccoli si addormentano loro. Io alle favole non ho creduto, subito dopo ai cinque anni. Una volta ero andata a giocare e ho domandato a una ragazza: "Esistono le streghe? I draghi, le fate, Pinocchio, gli animali parlanti? Quella bambina mi ha risposto di no! Mi disse che erano cose inventate da gente per fare divertire i bambini. Io dopo aver saputo questo decisi di fare uno scherzo alla mia famiglia, andare in soffitta cantando e tornando gridando: "Le streghe, le streghe, feci questo scherzo come avevo stabilito e quando sentirono che gridavo le streghe accorsero i miei genitori e mi dissero di calmarmi che non esistono e io le dissi che lo sapevo già. Volevo sentire da loro che non esistevano le streghe e altri personaggi. …

29 gennaio 1963
Il mestiere che più mi piacerebbe fare adesso e da grande.
Io sogno sempre di applicare questo mestiere che è quello della maestra
Mi piacerebbe insegnare a scrivere e a leggere. Io certe volte penso di essere maestra e di insegnare nella classe quinta e il primo giorno di scuola quando entro in classe dirò alle mie scolare: "Care bambine io sono buona con chi studia, quando non capite una cosa dovete solo alzare il braccio.

1 marzo 1963
Ricordi di quando ero bambina
Io ho tanti ricordi di quando ero bambina, ho ricordi brutti e belli
Mi ricordo di quando ero nell'isola dei Cavoli in Sardegna.
Era mattina e io stavo facendo una passeggiata e mi stavo recando dove lavorava mio padre.
Dopo essere arrivata nel posto previsto toccai varie cose di cui ora non ricordo il nome e mi feci un gran taglio sulla mano così [disegno]. Io corsi via gridando verso casa mia….
A Villasimius dove abitavo c'era un grande giardino con tante margherite. In questo giardino c'era una altalena. Ogni giorno chiamavo a casa mia una mia compagna perché venisse a giocare in giardino. Facevamo molti giochi. Ci dondolavamo in altalena, giocavamo a nascondino, giocavamo a correre.
Il nascondino lo giocavo più volentieri perché io conosco bene il giardino, mentre lei lo conosceva poco. Certe volte si perdeva e invece di cercarmi lei, dovevo io andare a trovarla. Mi ricordo una volta, questa mia amica era in altalena io la spinsi alta così cadde per terra.

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