La legge istitutiva della Scuola Materna Statale n. 444
del 1968 ha certamente aperto nuove prospettive nel campo
dell'educazione nell'età prescolare. Tuttavia, proprio
l'esperienza di questi anni ha posto l'accento sull'insufficienza
della legge stessa: carenze che riguardano la durata del
servizio, la suddivisione del lavoro tra il personale, il
funzionamento degli organi collegiali, il rapporto con le
scuole comunali e private.
Gli obiettivi di rinnovamento a cui dovrà puntare
la scuola dell'infanzia possono essere così riassunti:
a) rifiuto dl una funzione esclusivamente assistenziale;
b) superamento di un modello individualistico e privatistico
di gestione della scuola;
c) favorire la riduzione degli scarti socio-culturali
dl partenza dei bambini;
d) metodi e contenuti didattici atti alla formazione di
un bambino vitale, spontaneo, creativo, autonomo.
In particolare gli strumenti che l'Amministrazione Comunale
intende operativi per lo sviluppo della qualificazione del
servizio della scuola dell'infanzia sono:
a) l'applicazione nelle scuole Comunali del Regolamento
che non è improprio definire fra i più completi
e democratici esistenti, in particolare la costituzione
degli organismi collegiali di gestione e l'avvio del Centro
Educativo per l'infanzia;
b) la qualificazione del personale insegnante e non insegnante
attraverso una continua opera di aggiornamento;
c) l'apprestamento di un piano di rinnovo del materiale
didattico e dell'arredo di tutti gli spazi educativi,
interni ed esterni che favorisca attraverso il gioco,
esperienze poliedriche e polivalenti.
A questo proposito si prevede un investimento di circa
500.000.000 nel triennio 1977-80, per il rinnovo dell'arredo
e attrezzatura didattica.
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