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San Clemente
6,8 ettari
proprietà dell'Ulss (dal luglio 1995)
situata nella laguna Sud nel canale Orfano
Nel 1630 un ambasciatore del duca di Mantova, fermatosi con il seguito in quarantena a San Clemente, s'ammalò di peste: contagiò un falegname che lavorava sull'isola ma abitava a Venezia, a Sant'Agnese, e la sua famiglia fu la prima a cadere vittima della grande peste del '600 a Venezia. Cessato il morbo, gli edifici rimasero in condizioni pietose e semi abbandonate. Nel 1645 un eremita camaldolese, Andrea Mocenigo, acquistò l'isola per restaurare e trasformare la chiesa e il convento in un eremo. Nel 1653 Bernardo Morosini ottenne dai frati Camaldolesi il permesso di restaurare la facciata della chiesa, ormai corrosa dalla salsedine. Questo lavoro fu il primo di una serie di interventi che, grazie a lasciti e donazioni, arricchirono di opere d'arte la chiesa di San Clemente, fino alla soppressione degli ordini religiosi da parte di Napoleone.
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Ingresso dell'associazione Dingo - 1998
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Gli attuali abitanti - 1998
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