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San Lazzaro degli Armeni

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3 ettari
Proprietà della congregazione armena
Situata nella Laguna sud vicino al litorale interno del Lido. Si trova fra il Lazzaretto Vecchio e San Servolo, sul canale Lazzaretto.

Oggi è ancora gestita da ventidue Padri Armeni Mechitaristi. I visitatori giunti sull'isola sono guidati dai padri attraverso i giardini, la chiesa, il convento ed il chiostro. Nel giardino si trova il monumento a Mechitar, opera di Antonio Baggio (1962) e nella chiesa, ricostruita in stile neo-gotico dopo l'incendio del 1883, c'è un dipinto di Francesco Zugno, che raffigura Sant'Antonio Abate, ma tradizione vuole che il volto del santo sia quello dell'Abate Mechitar.
Nel convento si può visitare la famosa biblioteca, dove, in una sola rotonda costruita nel 1967, ci sono circa quarantamila volumi e quattromila manoscritti armeni, antichi e preziosi. La biblioteca è anche sede di un museo orientale in cui, tra varie curiosità, si trova una mummia egiziana. Da ammirare anche i corridoi del convento che si presentano come una nutrita pinacoteca. Il visitatore può inoltre vedere la stanza dove Byron prendeva lezioni di Armeno, oltre agli stampati poliglotti originali custoditi al piano terra. La casa editrice esiste ancora, ma la stampa, dal 1992, è stata spostata a Punta Sabbioni. Dopo la visita, i monaci dell'isola offrono agli ospiti un assaggio della marmellata di rose che producono con i rosai dell'isola; per questo l'isola è spesso soprannominata "Isola verde e rosa".
Grazie al fervente lavoro dei Padri, l'isola non è stata investita dal degrado che invece altre isole minori della laguna hanno subito, e si presenta dunque come un valido esempio di gestione.
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