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1944 / 28 MARZO: BOMBE SU MARGHERA

 
 

 

 
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Ogni allarme aereo lo aveva lasciato presagire per mesi … le bombe, presto o tardi, avrebbero devastato Marghera, troppo vicina sia alla stazione ferroviaria che a Porto Marghera e alla sua industria (riconvertita in produzione bellica durante la guerra): due obiettivi principi per i bombardieri angloamericani. L'irreparabile accade il 28 marzo e le pagine di quei giorni sui registri degli insegnanti della Grimani fotografano un panorama desolato di morte e distruzione.
Lo fa, Ida De Marco:

"Oggi 28 Marzo giornata tragica! … una tremenda incursione ha devastato il quartiere urbano di Marghera! … Nel pomeriggio mi sono recata a scuola. Che disastro spaventoso! Sono cadute bombe dappertutto! Perfino sul rifugio della scuola! Penso: se l'incursione fosse venuta durante l'orario scolastico! ….. Poveri noi! ….. Con la responsabilità degli alunni! Io ringrazio Iddio che non lo abbia permesso!… Una delle mie care bambine si aggirava tra le macerie, rimasta senza casa e priva di tutto! Ebbi da lei notizie di qualche sua compagna."

Il 6 aprile, riporterà, con sollievo, solo parziale: "Qualche bambina mi scrive! Sono contenta sapere che é sana e salva ed è sfollata con la famiglia …… di alcune però non ho saputo più nulla."
Nervo Bruno scrive, ancora: "Oggi Marghera è stata violentemente bombardata nella zona urbana. L'edificio scolastico ha subito danni; gli alunni fortunatamente, si trovavano presso i propri genitori … è da notare che il rifugio ove si conducevano gli alunni è stato colpito in pieno proprio nella zona assegnataci."
Dettagliata la descrizione della maestra Bernardi:

"Quello che da tempo si temeva oggi è accaduto: i "liberatori" hanno bombardato tutto il quartiere urbano di Marghera. La nostra scuola e uno dei rifugi sono stati colpiti in pieno. Si lamentano numerosi morti tra i quali qualche nostro scolaro… Nessuna aula è rimasta intatta, i soffitti crollano, i vetri sono in frantumi le porte scardinate e le pareti sono striate da larghi crepacci… Mi accora il pensiero delle mie alunne e delle loro famiglie. Saranno tutte salve?Lo spero e soffro di questa incertezza".

Neppure negli animi più ottimisti, come quello del maestro D'Este, resta aperto uno spiraglio alla speranza; in quegli istanti di dolore collettivo a lui non rimane che pregare "Iddio abbia misericordia dell'Italia e faccia rinsavire l'umanità che si dilania. Quale disastro a Marghera!"
La scuola è ferita: in seguito ad una successiva incursione delll'11 ottobre del '44, anche i ladri penetrano nell'Istituto, come segnalerà, con una nota all'Ufficio Istruzione del Municipio, datata 6 dicembre di quell'anno, l'Ispettore Scolastico Governativo:

"Informo che in sopraluogo fatto recentemente alla scuola di Marghera ho constatato che è stato rubato tutto il materiale di cancelleria che si trovava negli armadi della scuola per un importo superiore alle 40 mila lire. Inoltre, è stato pure asportato il motorino della macchina di proiezione cinematografica, il voltametro, il telone schermo, ed altro materiale non ancora precisato. Nell'ultima visita da me fatta, avendo constatato gli ammanchi, era stata chiusa, in modo abbastanza sicuro, una porta dalla quale si suppone che i ladri fossero penetrati dopo l'incursione dell'11 ottobre.
Preciso - continua l'Ispettore Governativo "per dovere d'ufficio" - che le chiavi sono state consegnate agli operai giardinieri di Marghera i quali depositano nella scuola, semi di ricino, grano turco, ecc. Il custode informa che nelle sue visite alla scuola ha spesse volte trovato gli operai predetti a insaccare grano, ricino, ecc."

E così la scuola viene chiusa per gli alunni; rimane però il "centro" di Pronto Soccorso e più tardi … il Presidio Militare.

 

 

Andare a scuola, nel tempo...

 

 

 

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