|  | Dalla relazione del COMUNE DI VENEZIA, Ufficio Tecnico (Div. 
                    3° - Edilizia Comunale),
 avente per oggetto la sistemazione di palazzo Jager sito a 
                    Venezia, Cannaregio, rio terrà Barba Fruttarol
 [
]Per tutte queste considerazioni l'Amministrazione Comunale 
                    ha dato incarico all'Ufficio Tecnico di studiare la sistemazione 
                    definitiva della Scuola Media "Jacopo Sansovino" 
                    mettendo a disposizione per tale scopo il palazzo Jager di 
                    proprietà comunale, sito a Venezia, Cannaregio, rio 
                    terrà Barba Fruttarol, distante dalla sede attuale 
                    di soli m. 300.
 Il palazzo Jager è costituito da cinque piani compreso 
                    il piano terra e il mezzanino ed è tutto integralmente 
                    riservato come sede della Scuola Media. Attualmente l'Amministrazione 
                    però ha potuto liberare tutto il fabbricato meno l'ultimo 
                    piano in cui sono in corso provvedimenti per renderlo libero 
                    quanto prima.
 Lo studio di sistemazione generale ha previsto, in considerazione 
                    dell'incremento di popolazione scolastica, il ricavo di n. 
                    19 aule normali e precisamente n. 5 al primo piano, n. 8 al 
                    piano secondo e n. 6 al piano terzo. Lo studio inoltre prevede 
                    la sistemazione dei seguenti servizi in:
 - piano terra: centrale termica e servizi, 
                    servizio di sorveglianza (custode), spogliatoio femminile 
                    per le alunne con due gabinetti.- piano ammezzato: presidenza, sala consiglio e biblioteca, 
                    segreteria, archivio, spogliatoio insegnanti, sala professori 
                    con i relativi servizi igienici.
 - piano primo: aula di disegno.
 - piano terzo: appartamento custode costituito da due camere, 
                    sala da pranzo con cucinino e ingresso.
 - I gabinetti igienici a disposizione degli allievi sono stati 
                    ricavati in 4 batterie, una per piano, per complessivi 18 
                    gabinetti.
 Data l'importanza dello stabile il progetto 
                    di sistemazione ha rispettato, il più possibile, l'articolazione 
                    strutturale dell'edificio, apportando solo leggere modificazioni 
                    interne rese indispensabili dalla nuova destinazione.Il progetto prevede il ripristino di tutti gli elementi decorativi 
                    esistenti (affreschi, soffitti, stucchi, pavimenti), usando 
                    per quanto possibile materiali consimili a quelli originari 
                    e il ripristino di tutti i fori finestra attualmente murati.
 Il progetto ha previsto la demolizione delle tramezzature 
                    effettuate in varie epoche riportando gli ambienti al loro 
                    valore originario.
 Il nuovo ramo scala di accesso all'appartamento del custode 
                    sarà eseguito in strutture in cemento armato con faccia 
                    a vista in pietra artificiale.
 La scala di accesso alla presidenza sarà in pietra 
                    naturale poggiante su muratura.
 I ballatoi dell'ingresso saranno in struttura in cemento armato 
                    rivestiti in pietra scalpellata sul frontalino e pavimento 
                    alla veneziana.
 Le vetrate saranno in stanti di legno douglas verniciato.
 I gabinetti avranno le seguenti caratteristiche: pavimenti 
                    in grès di prima qualità, vasi e lavandini in 
                    fire clay e i divisori in forati intonacati con abbassamento 
                    di altezza di m.1,50 rivestito in tesserine greificate.
 Per quanto riguarda modificazioni esterne, il progetto propone 
                    quattro soluzioni per l'apertura di tre nuove finestre con 
                    contorni in pietra d'Istria nel prospetto verso il cortile 
                    interno di accesso in quanto le aule interessate sarebbero 
                    con i soli fori esistenti non sufficientemente illuminate.
 8 ottobre 1957 L'INGEGNERE CAPO DIVISIONE III°
 firma
 
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 Foto 1. Palazzo Jager (già Ca' Bollini), 
                    sul rio dei Gesuiti |