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Periodo Liberale /
"SCUOLA LIBERA POPOLARE"

 
   
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Scuola libera popolare (poi Università popolare)

"Cooperazione educativa"

La Scuola libera popolare, fondata dal "Circolo di cultura etico-sociale" nel 1884, si ispira al principio della solidarietà umana, con l'intento di raccogliere discepoli di ogni fede, di ogni classe, di ogni parte e professione.
I fondatori - tra i quali David Levi Morenos - mettono a disposizione dei meno fortunati la loro cultura, praticando la "cooperazione intellettuale e morale" come forma di conciliazione dei conflitti sociali: la fratellanza che nasce tra maestri e allievi, nelle intenzioni degli organizzatori, si mantiene anche fuori della scuola.
Organizza cicli di lezioni su fenomeni naturali e istituzioni umane, corrispondenti ai tre regni della natura: dalle sabbie del Lido, ai Murazzi, ai marmi di S. Marco (memoria geologica e memoria artistica), la flora e fauna lagunare, le industrie tradizionali (navi e vetro).
Vi partecipa un pubblico misto di uomini e donne, operai e borghesi.

"I diritti non si ereditano ma si conquistano"

E' questo il titolo di una lezione tenuta nel 1904 da Rossana Tartarini, autrice del libro Parole semplici per l'anima del popolo in cui teorizza una scuola dove l'operaio possa entrare con le scarpe rotte, con la blusa sporca, con le reni stanche e la fronte sudata, senza che lo colga nessuna vergogna, anzi orgoglioso di quei segni del lavoro. Gli insegnanti di questa scuola devono essere maestri elementari, giovani professori di scuole medie inferiori, medici condotti, persone insomma che l'operaio incontra ogni giorno sulla sua strada.

 

Andare a scuola...

 

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