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[Intervista alla maestra Giovanna Munerato]
[am/rv]

 

Intervista alla maestra Giovanna Munerato

raccolta da Ada Merlo e Rossella Vivante il 17 marzo 2003.

 

VIDEO DELL'INTERVISTA

 
DOMANDA:  Possiamo sapere la sua data di nascita?

RISPOSTA:  Sono nata a Venezia il 28 settembre 1901.
 
DOMANDA:  Quali scuole ha frequentato per diventare maestra? RISPOSTA: Le elementari erano di tutti, dopo si faceva l'esame di maturità… si passava dalle scuole elementari e quelle che sarebbero le scuole medie di adesso, con un esame chiamato esame di maturità. Era un esame piuttosto difficile, erano solo pochi elementi della scuola che lo facevano, solo quelli che avevano intenzione di andare avanti in seguito.
[in seguito la signora aggiungerà di aver frequentato la scuola magistrale N. Tommaseo.
La parte in colore si può ascoltare nel filmato]
 
DOMANDA:  In quali sedi ha insegnato?

RISPOSTA:   Dunque, io sono stata buggerata perché mi hanno assegnato il posto, era in zona malarica, c'era vivo mio padre che non mi ha permesso di andare lontano da casa in zona malarica, allora mi ha fatto rinunciare al posto e io davo lezioni private in casa…. C'era una signora che aveva la figlia che non andava a scuola e io insegnavo alla figlia. Dopo siamo diventate amiche, signorine e facevamo di tutto meno che scuola

 
DOMANDA:  Quanti alunni aveva in classe? RISPOSTA: Infiniti, perché si cominciava anche con più di 50… mi ricordo che una volta mi è stata affidata una classe di 52 alunni di seconda. Dopo ho protestato perché era impossibile tenerli, erano maschi e femmine e bambini di campagna, perché ero in provincia perché non davano il posto in città. Per venire in città nelle scuola comunali la maestra doveva fare un esame. Prima si era per trasferimento dopo essere stata nominata in ruolo ho chiesto trasferimento per avvicinarmi a casa perché avevo la mamma malata. Ogni anno chiedevo trasferimento, l'ho chiesto per 17 anni e non me l'hanno mai dato, dopo c'è stato un concorso per titoli ed esami ma allora è cambiato, non era più per la provincia, era diventato regionale e io l'ho fatto, c'era l'esame scritto di italiano e poi l'esame orale, una parte le materie letterarie e una parte le materie scientifiche. Sono stata fortunata perché sono risultata seconda.
 
DOMANDA:  E quindi è venuta a Venezia. RISPOSTA:  Sì, ma neanche a Venezia, perché non c'erano posti e allora sono andata a Treporti.
 
DOMANDA: Era un bel viaggio RISPOSTA:Io abitavo a Palazzo Donà, vicino al vaporetto, comodo… ma insomma. E poi c'è stato il periodo della guerra, che c'era il bombardamento. Si partiva col vaporino per non farsi vedere da Pippo alle sei del mattino e una volta siamo stati segnalati e fermati in mezzo alla laguna e siamo scesi temporaneamente a Burano, veramente a Mazzorbo, e a piedi siamo andati a Burano, e ci siamo fermati lì e intanto hanno riportato un "sandoleto de quei da sc-iopo" con un pover'uomo con le braccia aperte che Pippo lo aveva visto e lo aveva bombardato.. andava a caccia.
 
DOMANDA: Le scuole sono state chiuse per un po' di tempo durante la guerra?

RISPOSTA: Lì a Treporti c'erano le batterie antiaeree e non era piacevole con gli aeroplani...

[Nella parte non registrata la sig.ra Munerato ricorderà che durante i bombardamenti l'unica soluzione era rimanere chiusi nell'edificio scolastico.
Ricorderà poi il primo dopoguerra quando la scuola G.Gallina era stata occupata dagli sfollati ed era giocoforza essere ospitati in aule provvisorie, spesso all'ultimo piano, presso Palazzi situati vicino alla Calle del Paradiso e in campo S. Maria Formosa.
Accennerà alla figura del Direttore Didattico, di cui ricorda solo le "visite" in classe e concluderà l'intervista affermando di essere stata un'insegnante severa "perché le famiglie ci affidano i loro tesori e noi dobbiamo fare il meglio possibile". NDR]