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[Guglielmo Berchet, Condizioni generali della Istruzione Primaria- 1867] / pag. 1/1

[a c. di mts]

Direttore scolastico distrettuale (per mandato governativo) Guglielmo Berchet alla Giunta Municipale di Venezia,

Condizioni generali della Istruzione Primaria

Venezia 15 luglio 1867

Invio Prospetto statistico della istruzione primaria nella città di Venezia (dati per parrocchia, fanciulli da 6 a 14 anni maschi e femmine di cui alunni, scuole regie, comunali, private, abusive, di pia istituzione, di infanzia, educazione domestica)

I - Scuole regie elementari:
Sono due, una a S. Stino maschile e una a S. Maria Formosa femminile, hanno quattro classi ciascuna. Più le tre classi tecniche di S. Stino (Scuola reale inferiore) e le tre classi inferiori dell'istituto industriale e professionale di S. Giovanni in Laterano.
Nel prospetto perciò risultano tre stabilimenti: a) istituto industriale e professionale per la sua sezione inferiore; b) la r. scuola normale e reale inferiore di S. Stino; c) la r. scuola elementare femminile di S. M. Formosa. Per queste due ultime il locale è provveduto dal municipio.
La condizione di queste scuole è veramente "normale" perché il modo con il quale sono tenute può servire da modello, basterà accogliere i sistemi didattici italiani e rendere obbligatori il disegno, la ginnastica e il canto.

II - Scuole comunali
A maschili:
sono sette, 2 maggiori da 4 classi e 5 minori da tre classi. Non sono ben distribuite nella città, sia per la difficoltà a reperire locali, sia "per il riguardo che si ebbe alle scuole di pia fondazione". Le scuole maggiori sono: una a S. Felice - in posizione conveniente e in ampio palazzo - e l'altra a S. Stefano - a palazzo Lezze a S. Samuele; ha bisogno di restauro e adattamenti, perciò suggerisce di spostarla in luogo più centrale; la classe IV infatti, che serve i sestieri di Castello, S. Marco e Dorsoduro, ha soltanto 36 alunni.
Due sole scuole maggiori di 4 classi non sono sufficienti a Venezia, bisognerà innalzare a maggiore qualcuna delle scuole minori - a suo parere S. Pietro e S. Silvestro: la scuola minore si S. Pietro è ubicata in una parrocchia popolatissima, dovrebbe diventare maggiore con l'aggiunta della classe IV. La scuola minore di S. Francesco è nel palazzo Sagredo a S. Ternita, ampio e con tanti locali ma collocato in un angolo remoto e poco frequentato, dovendo convenire in questa scuola i fanciulli di S. Martino, S. Francesco, S. G. in Bragora, S. M. Formosa Ss. Giovanni e Paolo, perciò il numero degli alunni è limitato. Converrebbe spostare la scuola a S. Antonino, oppure aprire una scuola minore a S. M. Formosa.
La scuola minore di S. Silvestro è centrale per molte parrocchie, quindi è molto frequentata e dovrebbe essere innalzata a scuola maggiore. Poiché il proprietario del palazzo vuole sia lasciato libero, propone di reperire un nuovo stabile tra S. Silvestro e Rialto.
La scuola minore di S. Geremia è opportunamente collocata nel palazzo Labia.
Nell'isola della Giudecca c'è la scuola minore a S. Eufemia, poco frequentata poiché "in quell'isola i fanciulli sono piuttosto attratti al guadagno nelle officine del canape…In passato le autorità scolastiche avevano pensato di ridurre quella scuola al grado di rurale".
Nel sestiere di S. Croce e Dorsoduro non esiste alcune scuola comunale maschile pur essendo moltissimi i fanciulli. Propone che nella parrocchia centrale di S. Maria dei Carmini, precisamente a S. Margherita, sia istituita una scuola minore maschile.
Col nuovo anno scolastico in ogni scuola dovranno introdursi i metodi di insegnamento italiani e gli esempi indicati per la scuola normale. Dovranno tutte le scuole essere fornite di carte geografiche e murali delle quali ha verificato la quasi assoluta mancanza.

B femminili:
sono 2 maggiori e 5 minori. Dovrebbero essere 4 maggiori e 4 minori. Le due maggiori sono situate a S. Cassiano - palazzo Rimini - e a SS. Apostoli - palazzo Jager - ambedue assai convenienti per ubicazione e per ampiezza. Le scuole minori di tre classi sono situate a S. Pietro di Castello - in locale angusto che deve essere sostituito. La popolosissima parrocchia di S. Pietro esige una scuola maggiore femminile. A S. Francesco - in locale opportuno situato ai piedi del ponte - .A S. Luca, calle degli Avvocati, località molto centrale ma le stanze sono oscure, le scale pericolose, occorre trovare altro locale.
A S. Raffaele in un estremo angolo della città, raccomanda di trasferirlo a S. Maria dei Carmini. Riguardo alla scuola di S. Eufemia alla Giudecca, ripete le cose dette per la scuola maschile.
Nel sestiere di Cannaregio, dai SS. Apostoli fino al confine estremo di S. Lucia e S. Giobbe non esiste alcuna scuola minore femminile, eppure quelle contrade offrono un importante contingente di fanciulli alle scuole maschili. Di conseguenza è necessario istituire a S. Geremia una scuola femminile maggiore. Si avrebbero: 4 maggiori a S. Pietro. S. Cassiano, Ss. Apostoli, S. Geremia; 4 minori a S. Francesco, S. Luca, S.M. dei Carmini, S. Eufemia.
Anche le scuole femminili devono adottare i programmi italiani ed essere fornite degli stessi arredi delle scuole maschili.

III - Scuole private
Suole private maschili autorizzate sono 48, 14 dirette da ecclesiastici e 34 da maestri secolari. Tranne poche eccezioni viene impartita una istruzione regolare e sufficiente.
Le scuole private femminili autorizzate sono 76, tranne poche eccezioni, lodevolmente condotte.

IV - Scuole abusive
Fanno concorrenza alle private autorizzate … "sottratte ad ogni sorveglianza, dirette da maestri o da maestre che non hanno potuto ottenere la patente di abilitazione allo insegnamento, e che si accontentano per lo più di far sillabare cantarellando, in molti casi mista di fanciulli e fanciulle di tutte le età, con grande sconcio della morale e dello insegnamento".
Il governo austriaco nel 1827 proibisce, con legge severissima minacciando il carcere, le scuole abusive, che non ebbe mai esecuzione essendo impossibile per le autorità scolastiche perseguire i così detti maestri che si dichiaravano "custodi dei ragazzi".
Ha tentato di far cessare, o almeno regolamentare, "questa piaga", ottenendo, con l'aiuto della questura e dei parroci, l'esatto elenco. Risultano essere distribuite nella città, complessivamente 39 maschili e 94 femminili.

V - Scuole di pia istituzione
3 sono le pie istituzioni maschili.: orfanotrofio a S. M dei Gesuati, istituto Cavanis a S. Agnese, istituto Manin a S. Geremia. E' da augurarsi maggiore sorveglianza da parte delle autorità scolastiche affinché siano conformi alle leggi vigenti e "alle esigenze attuali della civiltà e degli studi."
Le pie istituzioni femminili sono 11: orfanotrofio Terese a S. Nicolò dei Mendicoli; istituto Zitelle a S. Eufemia; Istituto Ciliotta a S. Samuele; Eremite a SS. Gervasio e Protasio, Canossiane a S. Alvise, Salesiane a S. Giuseppe, Cuore di Gesù a S. Maria dei Carmini; Filippine a S. Raffaele, Capuccine a Ognissanti, Dorotee a S. Andrea, Terziarie a S. Antonino. Parecchie di queste andranno a cessare e perciò è necessario aumentare il numero delle scuole comunali femminili. Per quelle che rimarranno valgono le stesse avvertenze delle scuole maschili.

VI - Asili infantili
Nei 5 asili misti di maschi e femmine dovrebbero essere accolti i fanciulli della più tenera età, invece vi si trovano parecchi di età superiore che ricevono istruzione assai scarsa. Purtroppo i nostri asili sono inferiori a quelli di altre città italiane.

Condizioni dei maestre comunali
"La misera condizione dei maestri e delle maestre comunali reclama un pronto ed efficace provvedimento". Bisogna accordare la pensione ai maestri anziani e portare gli stipendi al di sopra del minimum fissato dalla legge, esigendo però la necessaria capacità. "Quando essi siano ben retribuiti potrà il Comune esigere da essi un servizio conforme alla nobile loro missione, e potrà impedire certi abusi che ora a malincuore debbonsi tollerare." Si potrebbe adottare il sistema già in uso in altre città: "affidare la istruzione nelle classi inferiori alle donne, dappoichè maggiore pazienza più cura ed amore può dalle medesime ottenersi, e dappoiché anche in Venezia si è manifestato quel fenomeno verificatosi ora in tutta Italia che a dismisura aumenta la tendenza nelle giovani allo insegnamento e diminuisce nei giovani."

Amministrazione dei libri e oggetti di cancelleria.
Necessario nuovo sistema di controllo per evitare gli abusi.
Ispettore. Un solo ispettore per tutte le scuole primarie, che valuti i meriti e i bisogni, intermediario tra le scuole e l'autorità comunale e responsabile dell'andamento. La sua opera deve essere controllata da visite saltuarie ed improvvise della commissione permanente del Consiglio comunale.

Frequenza relativa dei fanciulli alle scuole
Sono 14183 i fanciulli d'ambo i sessi che per riscontri fatti all'anagrafe e nelle parrocchie risultano essere a Venezia, di cui 9024 - il 66% circa - va alle scuole. Molti di quei 14183 fanciulli ricevono istruzione tra le pareti domestiche e altri sono iscritti a istituti di istruzione superiore o secondaria, ai 9024 vanno aggiunti 1077, ottenendo la somma complessiva di 10101 fanciulli che ricevono istruzione, il 71% di quelli che dovrebbero.
La considerevole somma di 4084 fanciulli d'ambo i sessi risulta non ricevere istruzione.


AMV 1865-1869, VII-7-15 Istruzione pubblica, istituti educatori vari. Comitato permanente per estendere la educazione nelle classi povere.