"Le carte e gli appunti conservati presso l'Archivio della comunità ebraica di Venezia restituiscono la memoria del coinvolgimento emotivo e della perizia tecnica che egli dedicò a quest'impresa. Si trattò di un operazione complessa: da una parte un intervento di restauro del vecchio cimitero, dall'altra dare un volto al nuovo.
L'antico sepolcreto della comunità ebraica veneziana fu da lui indagato con maestria d'archeologo: realizzò i rilievi dei diversi livelli di scavo,
riesumando le lastre tombali interrate e tentando di rintracciare l'identità dei sepolti. Si pose il problema del restauro e di un adeguato collocamento delle oltre seicento lapidi rinvenute. Si preoccupò di documentare lo svolgimento del lavoro con disegni, appunti e fotografie. Nel frattempo progettava il nuovo cimitero e riceveva committenze da famiglie della comunità ebraica veneziana per lapidi e monumenti sepolcrali.
L' essenzilita e il senso di sintesi dell'edificio d'ingresso del cimitero nuovo muovono a un sentimento di silenzio e sospensione. Maestro del colore e dell'ornamento, Sullam trova il coraggio di accantonare tutti i mezzi del suo ricco linguaggio per privilegiare la semplice forma. Il portale è un arco acuto che pare sospeso tra la sua vocazione ad andare verso il cielo e il pesante ancoraggio a terra, stabilito dai robusti piedritti.
Nelle tombe fa dialogare un linguaggio colto, pregno di simboli e di significati spirituali, con l'estetica dell'ornamento, a dimostrare ancora una volta la sua capacità di conciliare dialettiche considerate comunemente opposte"
PERON 2005, pagine 194-195