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Domenico Rupolo
Villa Romanelli
DESCRIZIONE EDIFICIO


Descrizione architettura

Villa Romanelli sita ad angolo fra via Vettor Pisani e Via Dandolo, presenta una pianta irregolare con corpo triplo e un'area di pertinenza costituita da un giardino. L'edificio consta di cinque piani: seminterrato, piano terra, primo e secondo piano, sottotetto. L'altezza complessiva dell'edificio è di 10,5 m., la superficie occupata di 265,8 mq., mentre il volume è di 2791,9 mc. La villa presenta due ingressi, il principale in via Dandolo e il secondario in via Pisani, entrambi con cancelli in ferro battuto originali. La copertura è a padiglione realizzata con coppi in laterizio il cui sporto è sorretto da mensole lignee. La struttura presenta sia esternamente che internamente alcune scale: due all'esterno, entrambe in pietra d'istria, angolari e rettilinee; una interna angolare a due rampe in graniglia di cemento al primo e al secondo piano e in legno nel sottotetto. Inoltre la pavimentazione dell'intero edificio è realizzata alla veneziana con decorazioni a motivi geometrici. Le pareti esterne sono realizzate con laterizi a vista, i pilastri sono in cemento armato e le fondazioni in beton di cemento.

Elementi decorativi esterni

La villa è esternamente delimitata da una ringhiera intervallata da colonne con capitelli in maiolica colorata e decorata con motivi vegetali e geometrici. L'ingresso è posto entro una loggia con archi a tutto sesto sorretti da colonne con capitelli ed accessibile grazie ad una scala esterna. La recinzione presenta, inoltre, due cancelli, simili per schema, in stile liberty floreale, costituiti al centro da un motivo a nastri intrecciati e sinuosi che si dipartono da un elemento centrale floreale; il resto del cancello è costituito da un reticolo i cui incroci sono impreziositi da borchie fiorite. Altri elementi decorativi sono presenti sui vari prospetti dell'edificio: sul prospetto settentrionale una patera in pietra con motivi zoomorfi, un'edicola con il leone marciano in pietra d'istria, e una formella con motivi zoomorfi; sul prospetto nord-orientale i balconi presentano una balaustra in pietra d'istria costituita da colonne; lo sporto del tetto è in legno dipinto "alla toscana"; un affresco percorre tutto l'edificio nella zona del sottotetto realizzata con decorazioni geometrico-vegetali; gli archi inflessi e acuti delle finestre dell'edificio sono in pietra di Vicenza. Nel giardino è presente una fontana settecentesca la cui parte superiore è a forma di conchiglia terminante con un mascherone e un'aquila, forse proveniente dalla Villa Nazionale di Stra.

Riferimenti stilistici

richiami all'architettura gotico - bizantina e a suggestioni liberty.

[m.c.]

Descrizione storico artistica

Questa villa fu realizzata nel 1906 da Domenico Rupolo, architetto attivo a Venezia (Pescheria di Rialto) progettista di numerose altre costruzioni al Lido. Questa costruzione, con le altre adiacenti, costituiscono un’interessante testimonianza della stagione del Revival, che imperava nel Centro Storico, ma continuò a coesistere anche al Lido anche se con deboli suggerimenti dettati dalla Secessione d’oltralpe. Pur nel suo evidente "stile 1200", secondo quanto dal Rupolo stesso dichiarato nella presentazione alla Commissione all'Ornato, rivela una certa disponibilità al confronto con le nuove esperienze moderniste. Infatti, l’architettura tradizionale veneziana è presente nelle bifore e trifore separate da sottili colonnine razionalmente distribuite su una massa movimentata, i contorni delle finestre e delle porte sono in pietra di Verona e creano un forte contrasto con le murature in mattoni. Tra i particolari di tipo Liberty, ci sono gli eleganti motivi vegetali e floreali del sottotetto, costituiti da tre fasce successive lunghe e strette: la prima su fondo giallo presenta linee rosse e blu che compongono motivi geometrici a triangolo, nella mediana sono dipinte foglie d’edera, nell’ultima ricompaiono i motivi a triangoli rossi su fondo giallo. Splendidi sono i capitelli delle colonne, in ceramica giallo ocra con piccoli fiori bianchi blu e turchesi che insistono nella recinzione. Meritano una particolare attenzione anche i due cancelli in ferro battuto: furono eseguiti dall'artista battitore Umberto Bellotto e si compongono di nastri flessuosi forgiati nel ferro come fossero di tenera pasta.

dalla scheda del Corso di Turismo Ambientale della Provincia di Venezia

   
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    ultimo aggiornamento: 06/02/'09   __
   
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