Descrizione architettura
L'edificio, risultato di un originale accostamento di elementi neo-gotici e liberty, sito ad angolo fra via Dandolo e via Lepanto è costituito da cinque piani: seminterrato, piano terra, primo, secondo piano e terzo piano, per un'altezza di 10, 5 m, una superficie di 212 mq. ed un volume totale di 2227 mc. Esso presenta un'area di pertinenza costituita da un giardino cui è possibile accedere tramite l'ingresso principale delimitato da un cancello in ferro battuto, opera di Umberto Bellotto, originale dell'epoca. L'edificio è attualmente frazionato ed adibito ad uso residenziale. La pianta è a schema rettangolare, le pareti in laterizio sono esternemente intonacate di color rosa salmone, la copertura con tetto a padiglione realizzato con coppi in laterizio, il cui sporto è sorretto da mensole in legno. La struttura presenta esternamente due scale, una principale centrale a due rampe con gradini appoggiati in pietra d'Istria, l'altra secondaria centrale rettilinea spezzata con gradini appoggiati in pietra d'Istria.
Elementi decorativi esterni
Villa Otello è realizzata in stile neo-gotico, come testimonia l'alternarsi di monofore, bifore e trifore coronate da archi con intradosso a tutto sesto ed estradosso inflesso, che ricadono su esili colonnine sormontete da capitelli. Su tutte le facciate dell'edificio sono presenti patere decorative raffiguranti elementi zoomorfi e floreali, realizzate in pietra d'istria. Il sottotetto, invece, presenta elementi liberty nella fascia decorativa a fresco con motivi geometrici e floreali, intervallata dagli archi delle finestre dell'ultimo piano. Tutte le cornici delle porte e delle finestre sono realizzate in pietra di Verona. Le mensole del sottotetto sono invece decorate con pannelli dipinti in legno. L'ingresso è delimitato da uno dei più bei cancelli dell'epoca, fra l'altro uno dei pochi salvatosi dalle fusioni a scopo bellico. E' opera del grande battitore Umberto Bellotto, maestro del ferro battuto d'allora, ed è realizzato a losanghe i cui incroci sono determinati da rosette stilizzate. Al centro di ciascuno dei due battenti due medaglioni entro i quali sono rappresentati due pavoni a ruota spiegata costituita da maglie circolari di varie dimensioni collegate fra loro, dall'interno verso l'esterno, su tre ordini. Purtroppo la testa del pavone del battente destro è andata perduta. Al di sopra dei due medaglioni suddetti sono realizzati alcuni rami di un albero di rose, sempre in ferro battuto, che si dipartono dalla parte più bassa ed esterna dei due battenti del cancello, superando in altezza lo stesso, per poi ricadere sinuosamente verso il centro.
Riferimenti stilistici
Riferimenti al neo-gotico, neo-bizantino e al liberty
Notizie storiche
L'edificio fu costruito nel 1905 dall'architetto Rupolo.
Originariamente l'edificio era costituito solo dal corpo principale a cinque piani; in seguito fu aggiunta, forse ad opera dello stesso Rupolo, la grande loggia che affaccia su via Lepanto, già presente nel rilevamento del dirigibile del 1911. La destinazione originaria dell'intera costruzione era di tipo turistico - ricettivo, successivamente modificata ad uso abiatativo grazie ad un restauro avvenuto intorno agli anni '90. Allora la loggia aveva funzione di salone dell'albergo. Anche l'ala retrostante la loggia è un'aggiunta posticcia, come anche la sala semiottagonale su via Dandolo, realizzata nel 1953.
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