Descrizione architettura
Il villino ha una pianta irregolare costituita da due corpi. Si sviluppa su tre piani, per un'altezza di 9 m, una superficie di 210 mq ed occupa un volume di 1890 mc. Il terzo piano occupa solo una parte dell'edificio, creando una torretta-belvedere angolare con tetto a padiglione e copertura in coppi in laterizio. Il resto dell'edificio risulta diviso in due parte diverse: quella posteriore con tetto a padiglione con copertura in coppi in laterizio, sporto sorretto da piccole mensole, finestre con arco acuto, balconcini con balaustre a semplici colonnine; quella anteriore, posticcia, molto lineare con copertura a terrazza delimitata da una piccola ringhiera e con finestre architravate.
Elementi decorativi esterni
La torretta-belvedere e la parte posteriore dell'edificio esibiscono finestre ad arco acuto con davanzale sporgente. I balconcini del corpo posteriore sono delimitati da balaustre con colonnine. Sulla torre sono presenti piccoli oblò circolari per l'ingresso della luce. Il corpo anteriore dell'edificio ostenta sulla facciata laterale una patera con motivi zoomorfi.
Elementi decorativi interni
Dal progetto originario è possibile ricavare alcune notizie sulla destinazione originaria degli spazi: il piano terra, comprensivo di terrazza, tinello, salotto, cucina, sbratta cucina e servizi, il primo piano di tre camere e servizi, il secondo piano di una camera e tre soffitte, il terzo piano, costituito dalla torretta, di una terrazza e di una terrazza coperta. Il progetto prevedeva anche un sotterraneo di tre vani, della superficie identica ai superiori (vedi DISEGNI E PROGETTI).
Riferimenti stilistici
Riferimenti al neo-gotico.
Notizie storiche
Il progetto costruttivo, approvato già nel 1915, a condizione di sopprimere i piani sotterranei soggetti ad inondazioni e di ampliare il salotto ad una superficie di almeno 90 mq., si arrestò con lo scoppiare della guerra all'altezza dei davanzali delle finestre del primo piano (h. 1,80 m.) a causa dell'aumento dei costi dei materiali. Nel 1919 il proprietario, Barbini, chiese l'autorizzazione al prosieguo dei lavori che vennero ultimati nel giugno 1921. L'avancorpo più basso su via Tiro è un'aggiunta successiva. |