Lavori Pubblici e infrastrutture
Ogni programma di referato va articolato, ai sensi dell'art. 10 dello
Statuto, nei seguenti punti:
1. La situazione in atto
2. Obiettivi per il quinquennio 2000-2005
3. Obiettivi per il 2001
4. Politiche e strumenti
Il programma di governo del comune di Venezia indica una serie di punti
qualificanti, da conseguire nel corso del quinquennio di attività
del Sindaco e della sua Giunta, che qui si danno per presupposti.
Questi obiettivi primari, di vasto respiro, attendono naturalmente di
essere attuati attraverso una serie di interventi puntuali, la cui realizzazione
o il cui completamento non possono non dipendere dal flusso delle risorse
finanziarie che deve essere cadenzato come conseguenza di un'oculata programmazione.
Il punto di equilibrio nell'impiego delle risorse deve essere ricercato
soprattutto con riferimento alla tipologia degli interventi, distinguendo
sin dall'inizio ciò che necessariamente dipende dal finanziamento
pubblico. Il primo vero segno di modernità deve essere dato da
una intelligente individuazione di quegli interventi che, per la loro
tipica capacità di produrre reddito, sono in grado di attrarre
risorse finanziarie private: occorre allora utilizzare gli strumenti che
la nuova normativa ha apprestato, studiando quali opportunità di
realizzazione possano esplorarsi per quelle opere (infrastrutture destinate
al trasporto, parcheggi, strutture sanitarie) che classicamente si prestano
all'impiego del project financing, sia che l'iniziativa venga assunta
dal soggetto pubblico attraverso l'ordinaria concessione di costruzione
e gestione, sia che vengano incoraggiate forme di iniziativa privata attraverso
l'istituto del "promotore". D'altra parte, merita adeguata riflessione
lo studio di possibilità di coinvolgere risorse finanziarie private
anche per la realizzazione di opere ed interventi che tradizionalmente
non si prestano a remunerazione tariffata - le cosiddette "opere
fredde" - ma che ugualmente negli ordinamenti più evoluti
vengono resi disponibili per operazioni di project financing.
Compito dell'amministrazione deve essere dunque quello di creare le migliori
condizioni possibili per lo sviluppo a tutti i livelli delle occasioni
di impiego del capitale privato nella realizzazione di opere ed
infrastrutture, nella consapevolezza che tanto maggiore sarà l'apporto
delle risorse private tanto minore sarà il coinvolgimento delle
risorse pubbliche, che potranno essere liberate per la destinazione ad
altri scopi di utilità collettiva. Deve trattarsi, come è
evidente, di uno sforzo culturale, ancor prima che amministrativo e gestionale
in senso stretto, sia perché si tratta di materia sostanzialmente
nuova nel panorama normativo ed amministrativo tradizionale, sia perché
si tratta di stimolare il concetto dell'opera pubblica come "servizio"
alla collettività, con conseguente partecipazione di competenze
e professionalità prima estranee al processo di realizzazione dei
lavori pubblici.
All'interno degli obiettivi del programma di governo della città,
le priorità non possono che essere il frutto delle scelte demandate
alla responsabilità politica, ma è chiaro che anche nella
fase della gestione l'amministrazione deve consapevolmente svolgere il
suo ruolo.
Sotto il primo profilo, è inevitabile affrontare per la prima
volta e condurre a regime un serio e rigoroso discorso programmatorio,
affinché tutte le risorse dell'amministrazione siano coerentemente
indirizzate verso scelte preventivamente indicate. Occorre dunque prendere
consapevolezza del fatto che uno dei punti più qualificanti della
riforma legislativa del settore è nelle norme che impongono una
programmazione triennale ed annuale dei lavori pubblici, per effetto della
quale nessun intervento può essere inserito nei programmi se privo
di progettazione preliminare, e nessun intervento può essere di
norma finanziato se non è stato inserito nei programmi stessi.
Sarà quindi profuso ogni impegno per la piena attuazione di questi
precetti, che rappresentano un passo in avanti verso una moderna cultura
dell'amministrazione, e verso il progressivo abbandono di quella mentalità
di interventi a pioggia, svincolati da ogni logica di pianificazione delle
risorse umane e finanziarie, e avulsi da una coerente individuazione di
priorità.
Sotto il secondo profilo, peraltro ulteriore elemento portante dei documenti
programmatici, è indiscutibile che debba essere compiuto ogni sforzo
possibile per condurre la struttura amministrativa verso una decisa crescita
in termini di efficienza e razionalità, affinché sia recuperato
quel ruolo protagonista che tutta la riforma assegna alla committenza
pubblica.
Per quanto attiene specificamente al ruolo dell'Assessorato, nel quadro
del più generale riassetto della struttura amministrativa del Comune,
va affermato il concetto del settore come service in ordine a scelte che
tutta l'amministrazione nel suo insieme deve compiere riguardo alla realizzazione
di lavori pubblici; in altri termini, in un modello organizzativo che
vede assessorati di strategia ed assessorati di servizio, i lavori pubblici
e le infrastrutture appartengono a quest'ultima categoria, nel senso che
essi devono occuparsi di eseguire nelle migliori condizioni possibili
e con i migliori risultati consentiti i lavori che altri assessorati prima
e la Giunta nel suo complesso poi decidono di realizzare all'interno delle
scelte programmatiche.
La struttura deve recuperare e ribadire - nell'ambito di un unico ed omogeneo
contesto organizzativo - le proprie competenze tecniche in ordine alla
realizzazione di tutti i lavori pubblici comunali, siano essi di interesse
culturale od artistico, residenziale o sportivo, viario o scolastico,
secondo le indicazioni strategiche che gli altri assessorati intenderanno
impartire nella loro responsabilità all'interno di una programmazione
comunale unitaria, e con le opportune sinergie operative che le singole
specificità impongono.
Va in primo luogo dato impulso al processo di rapida attuazione della
riforma che in materia di lavori pubblici si è recentemente completata,
e va impiegata così ogni opportunità per organizzare razionalmente
l'attività amministrativa, sino ad oggi disomogenea e frammentaria.
Da un lato, quindi, andrà eliminata ogni forma di disarticolazione
operativa nella realizzazione di lavori pubblici, con inversione di tendenza
rispetto a moduli che hanno frantumato la struttura in molteplici centri
di responsabilità, impedendo l'utilizzo ottimale delle risorse
umane; dall'altro lato, andranno favoriti progettazioni ed affidamenti
unitari in presenza di interventi omogenei. In sostanza, devono essere
perseguite efficienza della struttura e qualità degli interventi
attraverso la razionalizzazione dell'attività amministrativa connessa
alla realizzazione di lavori pubblici.
Occorre inoltre puntare su un deciso processo di qualità della
progettazione, rispettando i criteri e le regole che la nuova normativa
impone nella compilazione dei progetti e soprattutto nella loro verifica
e validazione ad opera delle strutture interne, per assicurare che i documenti
progettuali (anche quelli che sono eseguiti da professionisti esterni)
siano non solo conformi alle regole tecniche, ma siano soprattutto sin
dall'inizio coerenti con le dichiarate esigenze dell'amministrazione;
l'esperienza passata infatti ha dimostrato la costante relazione di dipendenza
tra progettazioni carenti e varianti, incrementi dei costi, incertezza
dei tempi.
Dovrà dunque investirsi nella direzione di una decisa (ri)qualificazione
delle strutture interne, che devono sviluppare tutte le proprie capacità,
ed indirizzarle in un proficuo controllo dei procedimenti e dei risultati,
anche nella prospettiva della verifica delle offerte e dei ribassi.
Deve inoltre essere operata un'inversione di tendenza rispetto al passato
nell'affidamento dei lavori pubblici, con l'abbandono sempre più
deciso di quei frazionamenti artificiosi e di quelle motivazioni spesso
forzate che - come dimostrano i dati - hanno favorito un ricorso troppo
frequente alle procedure negoziate, con compressione della concorrenza
e con poco beneficio per l'interesse della committenza, nella illusione
che in tal modo si potessero ottenere maggiori rapidità ed economie
nella realizzazione degli interventi, e devono invece essere utilizzati
sino in fondo tutti gli strumenti forniti dalla legge (ad esempio gli
elenchi della licitazione privata semplificata ed il contratto aperto
nelle manutenzioni) per snellire le procedure e rendere coerenti gli obiettivi.
Per gli interventi già in corso sarà profuso ogni sforzo
atto ad evitare che si riproduca qui l'esperienza purtroppo costante nel
panorama nazionale delle opere che non si completano mai nei tempi e con
i costi originariamente previsti. Se vi sono punti critici - burocratici
o contenziosi o tecnici che essi siano - sarà responsabilmente
messa in atto ogni energia per assumere le decisioni necessarie ad assicurare
l'ultimazione dei lavori. In ogni caso, un'efficiente ed accurata attività
di monitoraggio deve consentire di avere in ogni momento il quadro delle
situazioni in atto.
Per gli interventi ancora da iniziare deve essere assicurato il rispetto
delle procedure e dei tempi imposti dalla legge, onde garantire il conseguimento
del risultato nell'ambito di un irrinunciabile quadro di legittimità.
Occorre in definitiva, anche all'interno, un deciso sforzo culturale,
prima che amministrativo, essendo nota la tradizionale riluttanza dell'amministrazione
pubblica a recepire le novità e ad abbandonare schemi e modelli
che, per il solo fatto di essere consolidati, appaiono impropriamente
tranquillizzanti.
E' chiaro come il salto culturale in questione sarà tanto più
facilitato quanto maggiore potrà essere il distacco dai moduli
operativi consueti: si punterà decisamente quindi nella direzione
della maggiore informatizzazione possibile delle procedure, nel solco
degli stessi indirizzi comunitari che si ripromettono per il 2003 di vedere
realizzato almeno il 30% delle commesse pubbliche attraverso strumenti
computerizzati. Ed allora l'ultimo impegno programmatico (in ordine di
trattazione, non certo di importanza) riguarda i traguardi di trasparenza
e di efficienza che devono essere conseguiti mediante l'utilizzazione
della tecnologia informatica, che possa tra l'altro garantire accesso
a quei dati la cui alimentazione e la cui consultazione sono fattore di
costante monitoraggio sui tempi e sui modi di realizzazione dei lavori
pubblici comunali, elemento incentivante verso una sana concorrenza tra
operatori, ed infine moderno indice di controllo democratico sull'azione
amministrativa.
Assessore Marco Corsini
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