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Consulta delle cittadine per i tempi, la qualitą della vita, i servizi della cittą e la valorizzazione della differenza
Seduta del 10/02/2005


 


Componenti la Consulta: Matilde Arlotti, Muriel Beny, Mara Bianca, Maria Bonaldo, Rosanna Boscolo Mezzopan, Paola Bovolato, Annamaria Buroni - Bonzio, Maria Barbara Busetto, Fiorella Carollo, Maria Luisa Codato, Giuliana Di Girolamo, Francesca Dissera Pietracci, Anna Doria, Fernanda Faggian, Francesca Franco Carrer, Cristina Giussani, Margherita Grigolato, Laura Guadagnin, Franca Marcomin, Caterina Memo, Maria Pia Miani, Marie Louise Niwemukobwa, Carmela Olivieri, Anna Ponti Montanari, Giorgia Reberschach, Luciana Roccasalva, Maria Sangiuliano, Marina Scalori, Carla Sinigaglia, Daniela Stopan, Marina Tesser Rosa, Franca Trentin Baratto, Antonella Debora Turchetto, Clara Urlando, Graziella Vendrame Goattin, Laura Voghera


Componenti presenti: Franca Marcomin, Mara Bianca, Anna Doria, Laura Guadagnin, Maria Sangiuliano, Grazia Sterlocchi, Anna Ponti, Marina Scalori, Graziella Vendrame-Goattin, Luigina Dotto, Antonella Debora Turchetto, Francesca Franco Carter, Carmela Olivieri, Niero Bruna,


Altri presenti: Michela Rossi. Maria Angela Savoia-Benuzi, Angela Salvato, Cristina Cortese, Olga Bottan, Maria Paola Miatello, Andreina Corso, Tiziana Agostini.


 
Ordine del giorno della seduta

  1. incontro con le donne dei Partiti politici per le candidature femminili alle prossime elezioni: quali azioni comuni intraprendere per il riequilibrio della rappresentanza;
     
  2. varie ed eventuali..


Verbale della seduta
 

La presidente Franca Marcomin si rammarica della mancata presenza di molte donne iscritte ai partiti che avrebbero potuto essere all’incontro attraverso le segreterie stesse. Comunque le donne presenti sono dentro ai partiti, con la loro attività e sanno mettersi in gioco. Propone poi, alcuni riflessioni su come agire fino alle votazioni comunali e regionali del 3 Aprile prossimo. Un comunicato stampa, un’ iniziativa da preparare per l’8 marzo assieme al Centro Donna, suggerisce per esempio l’ipotesi di costruire in maniera simbolica un Consiglio Comunale solo di donne con la produzione di alcune Delibere di iniziativa consigliare per fa emergere il problema della poca rappresentatività femminile negli Enti pubblici, nei C.d.A. delle Istituzioni e Municipalità .

L’iniziativa dell’8 marzo dello scorso anno ha trovato grande consenso e, pertanto inserire un messaggio simbolico, mediatico, attraverso la rappresentazione della parte creativa che c’e in ogni donna, anche con la lettura di poesie e la presentazione di parti delle commedie greche Lisistrata e Donne al Parlamento come momento di riflessione.

Ritorna la necessità di un confronto dopo le candidature ufficiali di fine febbraio. Ma fino ad allora che fare? Le varie segreterie dei partiti sono coinvolte alla definizione delle liste, delle candidature. Come entrare nel dibattito all’interno dei partiti delineando il percorso dei vari incontri fatti, riportando il punto di vista delle donne della Consulta e il dibattito in corso, tra i quali:

· il discorso delle quote delle donne nelle liste,

· le modalità di relazioni con le segreterie dei partiti,

· il sostenere le candidature femminili non con le quote ma per quelle che desiderano percorrere la strada della partecipazione nelle istituzioni anche perché si potrebbe sperimentare una sguardo diverso per il governo della città.

Viene ricordato da alcune tra le presenti, che in alcuni partiti è garantito il 30% delle presenze femminili nelle liste. Altre donne presenti si rendono disponibili alle iniziative che la presidente ha presentato.

Viene indicato con rammarico come purtroppo i partiti abbiano trascurato i bisogni veri delle donne, quali la conciliazione lavoro — casa, lavoro precario, il rispetto verso i bisogni dei bambini, il problema dei prezzi. Le donne che negli anni passati hanno fatto tanto per la città ed erano così presenti in tanti aspetti del sociale, ora dove sono. Mancano di visibilità, la fatica del vivere quotidiano ha costretto scelte di vita diverse del passato. L’ incertezza di far quadrare il bilancio familiare, assieme al dubbio sui servizi, sul lavoro, ecc. ha reso più chiuso e meno visibile il mondo femminile.

E’ per questo che si devono portare i contributi che emergono nell’assemblea all’incontro con i partiti. Viene prospettato una nuova modalità circa il risparmio famigliare progettata dal comune di Venezia con il progetto “CAmbieReSti” al quale possono partecipare su iscrizione 1.000 famiglie del comune alle quali sarà indicato una riflessione sul proprio modo di consumare, in un’ottica di riduzione degli sprechi per privilegiare e contribuire al reale benessere. L’iniziativa, della durata di 10 mesi partirà dal prossimo marzo 2005.

Il successivo intervento nel ribattere ancora una volta la mancanza di interlocutori che non hanno trovato sensibilità all’invito se non in minima parte, riporta l’idea già emersa in un’altra occasione, circa la possibilità che la città di Venezia possa essere governata da una sindaca donna. Il progetto accarezzato anche parte della Consulta, sembra definitivamente fallito, infatti nel quadro generale veniva presentato un solo nome, quello dell’attuale presidente del Consiglio comunale, là dove esiste una predominanza di nomi maschili. Alle donne che si affacciano al mondo politico si chiede molto di più rispetto agli uomini per i quali si dà per scontate alcune competenze.

Il secondo passo è quello di arrivare a concordare attraverso l’assemblea i punti condivisi per portarli agli incontri con i partiti e le coalizioni che appoggiano il candidato Sindaco, per valorizzare nelle loro liste la presenza delle donne. Bisogna chiedere che i programmi non siano troppo generici, e oltre ai problemi della Salvaguardia, allo Smog, al Mose, alle grandi opere affrontino la fatica del vivere quotidiano dei cittadini.

Nel riassumere si porta all’attenzione il percorso da effettuare su due livelli:

  1. rapporto con i partiti, gli incontri con i rappresentanti sindaci sul programma;
  2. le iniziative di visibilità e coinvolgimento attraverso la preparazione della giornata dell’8 marzo e altro.

Emerge tuttavia a più voci tutta la difficoltà di fare politica all’interno dei partiti anche per le donne che sono presenti attualmente, nel conciliare il ruolo di donna in casa e al lavoro. Esiste da sempre un forte impegno nel sociale, ma poche in politica riescono ad emergere e ad avere spazio nei ruoli di governo della città, anche , forse per una differente modalità di far squadra.

Si dà rilevanza al pensiero che le donne, in genere, devono trovare maggior consapevolezza del proprio ruolo nella società e devono cercare coalizioni trasversali che spesso spariscono al momento del voto.

Viene riportato il confronto sulla possibilità di addivenire ad un dibattito pubblico per analizzare le dinamiche in atto prima di stilare un documento di proposte.

Le consigliere comunali presenti all’assemblea intervengono, M. P. Miatello manifesta il dubbio circa la tendenza di pensare che le donne votino altre donne. Le poche donne che fanno politica all’interno dei partiti, lavorano con le stesse logiche degli uomini, le persone sono sempre le stesse e pensare di poter fare in quanto donne, un partito di massa, risulta estremamente faticoso. Spesso si segnala la mancanza di democrazia all’interno dei partiti che non sono spesso in grado di autogarantire le regole che si sono dati. Altra questione è quella che spesso, finita la campagna elettorale una volta elette le donne non abbandonino, e devono continuare il confronto con le altre per impegnarsi affinché le regole e le risorse siano uguali per tutti i cittadini.

T. Agostini nell’ intervenire ricorda come a Venezia, la Consulta con il Centro Donna sia stato tra i primi in Italia, centro per e delle donne. La Consulta deve continuare ad essere uno strumento straordinario di risorse intellettuali e di confronto per tutti. Suggerisce che la Consulta sia promotrice di un confronto con i candidati sindaci, presentando un documento e individuando le priorità. Fa presente come siano diverse le esperienze politiche di altri paesi, per esempio il nord Europa, le regole e gli strumenti per esercitare il ruolo all’interno dei partiti.

Corso A. fa il bilancio di questi anni per la città, evidenzia che nello stesso bilancio di previsione 2005, non emerge in maniera significativa il bisogno vero della cittadinanza. Crede che debbano essere maggiori le presenze femminili giovani e che si debba fare uno sforzo per arrivare meglio a conoscere e valorizzare anche l’interiorità, il tempo per la riflessione, il progettare, il sapere al femminile, legittimando le donne per ripensare quale sia la visione della città che vogliamo.

I successivi interventi convergono sul progettare il percorso da fare prossimamente e si può così sintetizzare:

  • individuare i punti forti per la città per proporre le tracce per i programmi da attuare,
  • capire le modalità per contattare i gruppi che gravitano presso il Centro Donna per passare le idee e coinvolgere le donne presenti nella città;
  • ribadire di fare tesoro del lavoro fin qui fatto per fare un nuovo percorso con autorevolezza senza perdere l’identità;
  • portare avanti le idee al femminile perché diventino fronte dei cambiamenti;
  • stilare un decalogo di lavori e priorità;
  • cercare che il lavoro non finisca con le elezioni;

Viene fissato dall’assemblea;

  • di fare un comunicato stampa dove emerga il questione della rappresentatività femminile,
  • di organizzare un nuovo incontro ristretto per lavorare sul documento da presentare ai successivi incontri per il 21 febbraio prossimo;
  • di impegnarsi per elaborare le iniziative dell’8 marzo in collaborazione con i gruppi del Centro Donna e l’Assessorato come occasione importante per presentare alla città le idee e creare un confronto pubblico.

L’assemblea chiude alle ore 19:50.


 

p. Il Presidente della Consulta          
Franca Marcomin          
 
La/Il Segretaria/o della Consulta          
Anna Zandomenichi          

 

 

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