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Consulta delle cittadine per i tempi, la qualitą della vita, i servizi della cittą e la valorizzazione della differenza
Seduta del 18/11/2004


 


Componenti la Consulta: Matilde Arlotti, Muriel Beny, Mara Bianca, Maria Bonaldo, Rosanna Boscolo Mezzopan, Paola Bovolato, Annamaria Buroni - Bonzio, Maria Barbara Busetto, Fiorella Carollo, Maria Luisa Codato, Giuliana Di Girolamo, Francesca Dissera Pietracci, Anna Doria, Fernanda Faggian, Francesca Franco Carrer, Cristina Giussani, Margherita Grigolato, Laura Guadagnin, Franca Marcomin, Caterina Memo, Maria Pia Miani, Marie Louise Niwemukobwa, Carmela Olivieri, Anna Ponti Montanari, Giorgia Reberschach, Luciana Roccasalva, Maria Sangiuliano, Marina Scalori, Carla Sinigaglia, Daniela Stopan, Marina Tesser Rosa, Franca Trentin Baratto, Antonella Debora Turchetto, Clara Urlando, Graziella Vendrame Goattin, Laura Voghera


Componenti presenti: Presidente Franca Marcomin, Mara Bianca, Maria Pia Miani, Anna Doria, Giorgia Reberschak, Laura Guadagnin, Laura Voghera, Mara Rumiz, Maria Teresa Dini, Angela Salvato, Cristina Cortese, Ada Inecco, rappresentante Comitato Lido Donna,


 
Ordine del giorno della seduta

  1. le motivazioni delle donne in politica, le valutazioni e le relative idee ed iniziative.


Verbale della seduta
 

Pres. Franca Marcomin: aggiorna sulle iniziative in corso: la brochure immigrate, il bilancio di genere e la guida per la turista, nonché l’appuntamento del Convegno organizzato con i gruppi del Centro Donna per 27.11.2004 a Ca’ Farsetti.

Sono numerosi gli interventi sul tema all’ordine del giorno: “Le motivazioni delle donne in politica, le valutazioni e le relative idee ed iniziative” di seguito sintetizzati:

L. Voghera: propone un incontro della Consulta aperto a tutte le associazioni, i partiti, una manifestazione non solo di donne.

G. Reberschak: richiede più visibilità per la Consulta e la necessità di agire in “primo piano” nel promuovere i prossimi incontri.

Matilde Arlotti: chiede di estendere ed aprire gli appuntamenti relativi alla questione della parità di accesso reale alle cariche pubbliche ad un confronto anche agli uomini nel territorio.

M. Pia Miani: afferma che il voto della donna che vota donna deve avvenire su un progetto, un programma che rivendichi anche le differenze, le esperienze delle donne, per metterle in comune evidenziando i principi e i valori. Dovrebbe essere trovata la voglia, la forza, l’energia di buttarsi “dentro la mischia” perché l’uomo generalmente nella vita sociale è in funzione di quello che ha e che fa, per contro la donna esiste in funzione del lavoro familiare e della condizione sociale in cui vive. Dai prossimi incontri dovranno scaturire proposte, iniziative, dibattiti tra le aggregazioni sociali della città per trovare obiettivi e valori comuni affinché cambi la percezione della donna “politica” in grado quanto l’uomo di governare la città.

M.Teresa Dini: suggerisce che il confronto non dovrebbe avvenire con gli uomini, ma con la città intera, da organizzare e gestire. Vede in un’ottica fallimentare l’idea di “parlare solo di donne”, se non c’è un programma politico condiviso che includa la reale presenza delle donne tra le elette e tra i rappresentanti della città. La maggior parte delle donne, afferma, non sono più interessate a far politica come s’intendeva fino a qualche tempo fa, oggi è importante avere un tempo privato oltre quello dedicato alla politica, è poco valorizzato in politica il valore della cura delle persone. Pertanto il confronto si dovrà porre sui temi di governo “maschili”, traffico, inquinamento, qualità della vita ecc. sui quali confrontarsi con gli abitanti della nostra città.

Anna Doria: si interroga perché non ci sono abbastanza donne in politica, suggerisce anche una tavola rotonda per capire i vincoli alla loro partecipazione.

G. Reberschak: pone una domanda qual è il desiderio delle donne di essere realmente presenti in politica? La loro presenza dov’è? Qual è il rapporto delle donne già elette con il territorio? Come mantenere i contatti?

M. Rumiz: propone di costruire una vertenza da presentare ai candidati sindaci, vicini alle elezioni, ai partiti politici attraverso la quale si chiede loro di impegnarsi ufficialmente per garantire almeno il 50% delle donne negli organi elettivi e di governo della città. Un impegno pubblico formale, un contratto su chi dovrà gestire l’autorità sulla città, da parte del candidato sindaco, che dovrà inoltre dichiarare che la squadra raccoglierà il contributo attivo delle donne e si attiverà per la loro presenza.

Matilde Arlotti: chiede maggior visibilità all’interno della città. Elenca una serie di problemi presenti in città., pertanto ritiene necessaria una piattaforma affinché le trasformazioni siano a “misura d’uomo”.

M. Bianca: fa un bilancio del lavoro fatto, propone una riflessione sui temi condivisi dalle associazioni attive in consulta. Devono essere assunte le tematiche e le politiche delle donne per la città proponendo un riequilibro della rappresentanza delle donne. E’ inoltre consapevole che se le cose sono andate così [male] alcuni assunti devono essere ripensati con nuove modalità, verificandone i contenuti prima di proporli alla nuova giunta.

L. Rizzo: propone riflessioni sul voto in Parlamento e rispetto dell’art. 51 della Costituzione. Esprime la convinzione che l’idea di un Sindaco donna a Venezia sia realizzabile. Analizza la forma delle prossime Municipalità come vero Decentramento verso forme di “Federalismo” locale. Riconosce la poca forza di incidere delle donne attive ed elette, mentre osserva che sono più presenti in campo sociale; afferma che è indispensabile, per cambiare veramente, un nuovo modo di pensare: la dissociazione tra il “governo” della città e la gestione del “potere”; di ciò ne sono detentrici molte donne.

C. Cortese: si interroga sull’idea della politica attiva per la parità; nota che mancano le occasioni di incontri; crede utile il confronto della Consulta, aprendola verso più “canali” e cercando forme per divenire più incisive nella società.

F. Marcomin: si interroga sul ruolo delle donne. Ricorda la storia delle donne per la città e l’esperienza già attuata a Venezia con una vertenza fatta al tempo del mandato dell’ex sindaco Cacciari. Concorda sul bisogno di avere più donne che facciano politica attiva ma ritiene anche che sia necessaria una verifica delle forze e delle iniziative da prospettare.

Si rammenta inoltre che siamo vicine alle “elezioni primarie” e che le questioni della rappresentanza sono da porre in maniera chiara, raccogliendo le tutte le forze sociali e politiche, proponendo iniziative valide, valutando che la presenza di più donne nelle istituzioni significa maggiore democrazia per tutti.

Il prossimo appuntamento sarà mercoledì 15 dicembre a Cà Farsetti - Venezia.


 

p. Il Presidente della Consulta          
Franca Marcomin          
 
La/Il Segretaria/o della Consulta          
Anna Zandomenichi          

 

 

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