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CARBONERI

 

Lo Statuto dei portatori e venditori di carbone risale al 1486, la sede era ubicata presso la chiesa di S.Salvador nel sestiere di S.Marco ed il patrono era S.Lorenzo.

Per lungo tempo il numero dei carboneri constò di 25 persone perché solo il proprietario di una corba (la cesta che conteneva il carbone e che veniva portata come una gerla) poteva vendere il carbone e le corbe venivano a loro volta vendute dallo Stato e potevano essere cedute in successione.

Ai fabbri spettava la manutenzione gratuita delle corbe che dovevano avere lo stesso diametro sia alla base che alla sommità in modo che fosse possibile la vendita anche di mezza corba senza sbagliare nel peso; in cambio i carboneri dovevano portare gratuitamente il carbone ai fabbri e praticare riduzioni di prezzo. L’attività dei carboneri, che potevano vendere anche legna, si svolgeva presso S.Luca, lungo la riva detta appunto “del carbon” comoda per l’approdo delle chiatte che portavano il carico dalla Terraferma. La richiesta ufficiale di collocazione in questo punto della città venne fatta dall’arte quando il commercio si fece più intenso e sorse il rischio che abusivi vendessero carbone in altre zone non controllabili. Il prezzo di ogni corba variava in base alla distanza da percorrere e al carico; il salire o meno le scale era a discrezione dei carboneri. Ad un certo punto il fabbisogno di materiale divenne così elevato che venne ampliato il numero dei posti disponibili e accettati anche lavoratori forestieri secondo una determinata proporzione con quelli veneziani.