PORTO MARGHERA Intervento Dettagli
 

In questa logica, la RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE costituisce precondizione ad ogni progetto di intervento si intenda realizzare. Nessun futuro è possibile per PORTO MARGHERA senza il completamento del processo di messa in sicurezza e bonifica delle sue aree.

Le Commissioni di studio attivate per l’approfondimento dei temi a cui rimanda l’Intesa ha portato ad evidenzare la intensa attività di progettazione in corso e le grandi opportunità di sviluppo che ancora riveste il polo industriale veneziano.
In alcuni casi considerano la possibilità di ampliamenti delle attività di eccellenza in essere (valgano per tutti l’esempio del progressivo potenziamento della funzione portuale, e il previsto ampliamento della Fincantieri), ma considerano anche l’introduzione di cambiamenti sostanziali degli attuali processi produttivi (la chimica, in particolare) e/o l’insediamento in loco di attività industriali di nuovo tipo: l’energia innovativa (alternativa e rinnovabile), il comparto della nautica da diporto, la chimica sostenibile, le applicazioni dell’idrogeno,  le nanotecnologie, …, e soprattutto la nuova logistica.

Il nuovo Piano Guida/Schema direttore per Porto Marghera: primi criteri progettuali
Un tema complesso quale la predisposizione del Piano Guida/Schema direttore per Porto Marghera deve necessariamente essere contestualizzato rispetto alle problematiche di AREA VASTA costituiscono, di fatto, la griglia di riferimento alla quale rapportare le scelte che verranno assunte in ambito locale.
Appartengono a questa logica anche le nuove iniziative promosse dall’Amministrazione in accordo con il MIITT – Ministero Infrastrutture e Trasporti – Dipartimento per il territorio e con la Fondazione Venezia 2000. Secondo tale accordo l’area veneziana, e Porto Marghera in particolare, è al tempo stesso componente ed opportunità di sviluppo della Piattaforma Strategica Transnazionale dell’Alto Adriatico – riconosciuta dalla programmazione operativa nazionale e interregionale- e porta alla selezione di elementi di programmazione territoriale nei settori dell’accessibilità e della logistica, nonché all’acquisizione di una posizione comune tra Stato, gli Enti locali e la Regione relativamente a:
- le forme di intervento su cui impostare la programmazione operativa nel periodo 2007 –2013, specificando, in particolare, obiettivi, priorità, risorse, tempi, soggetti, ipotesi di valutazioni e di riscontri, ecc.;
- i criteri ed i metodi per la selezione degli interventi, distinti tra interventi cardine ed interventi complementari;
- le caratteristiche di base degli atti della programmazione negoziata da porre in essere, con riferimento a quanto avviato per conformare un nuovo modello di accordo di programma quadro.
 
 
 

 

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