Il vice sindaco di Venezia e assessore comunale alla Protezione Civile, Michele Mognato, in risposta alle affermazioni di ieri del presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, riportate oggi dalla stampa, sulla presunta inaffidabilità delle misure del livello massimo dell’alta marea certificata dal Centro Maree del Comune al fine di non concedere contributi per danni ai cittadini, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Invito il presidente Galan a visitare la Sala operativa del Centro Maree: potrà così accertarsi di persona della assoluta impossibilità, da parte di chicchessia, di manipolare i dati sui livelli di marea. Potrà vedere come tali dati siano teletrasmessi in tempo reale dai tredici mareografi distribuiti alle bocche di porto e in laguna, e automaticamente acquisiti e registrati – senza alcun intervento umano – in un database e contestualmente visualizzati in duplice forma: in continuum su schermo di computer e nel valore corrente anche su un grande display a muro. Computer e display sono visibili, e quindi sono sotto costante osservazione da tutti coloro che frequentano il Centro, compresi i giornalisti. In questa situazione, insinuare manipolazioni dei dati costituisce, oltre che un’offesa nei confronti della professionalità e dell’onestà dei tecnici del Centro, anche un affronto alla verità. Infine, stupisce e preoccupa che un amministratore che si presumerebbe dover essere preparato e competente come il presidente di una Giunta regionale, non soltanto creda in una bufala più volte smentita, quella dei risarcimenti danni a 140 cm di marea, ma se ne faccia addirittura propalatore, suscitando nei cittadini vane aspettative e pericolosi risentimenti. Non cada anche Galan nella scivolosa buccia di banana della leggenda popolare dei 140 cm. quale quota che servirebbe per far scattare i contributi; ricordi il presidente, a titolo d’esempio, l’alta marea del 16 novembre del 2002, che arrivò a 147 cm. e che fece dire a tutti che la soglia minima per avere contributi era di 150 cm. sullo zero mareografico. Posso capire, se a dirlo è la “vox populi”; capisco molto meno se ciò viene ufficialmente affermato dal presidente della Regione, che è l’autorità che dovrebbe dichiarare lo stato di emergenza a seguito di calamità naturale, senza basarsi su ipotesi che si legano a misure che variano di anno in anno, a seconda degli umori di chi protesta e della marea”.
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